Anatomista, nato a Bonn il 15 novembre 1834, morto il 5 dicembre 1863. Allievo di Virchow, si rese noto per i suoi studî istologici sull'orecchio interno degli Uccelli e degli Anfibî, sui muscoli striati [...] e specialmente sull'istologia del sistema nervoso. Per primo ammise che il prolungamento cilindrassile della cellulanervosa (prolungamento deitersiano) si continua in una fibra nervosa; col suo nome s'indicano il nucleus magnocellularis vestibularis ...
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Neurologo, nato a Londra il 30 novembre 1889. Studiò a Cambridge (Trinity College) e nel Saint Bartholomew's Hospital di Londra; divenne fellow di Trinity College nel 1913, lecturer dell'università nel [...] 1932.
I suoi lavori più importanti si riferiscono alla fisiologia dei sensi, alla fisiologia della cellulanervosa, allo studio della conduzione nervosa. Tra gli scritti, notevoli: The basis of sensation (Londra 1928); The mechanism of nervous action ...
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Neuropsichiatra italiano (Palermo 1870 - Salò 1940), prof. di neuropsichiatria nelle univ. di Sassari, Messina, Modena e Torino, dove (dal 1927) insegnò anche neuropatologia. Fu un tenace assertore della [...] la dimostrazione sperimentale, ravvisò (1899) in un fenomeno di mediazione chimica la trasmissione dell'impulso nervoso da una cellulanervosa all'altra. Nei problemi delle sensazioni dolorifiche sostenne l'origine di esse dal talamo ottico, negando ...
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Composto chimico derivato dell’idrazina, C6H5CH2CH2NHNH2•H2SO4; con attività antidepressiva. Inibitore della monoamminoossidasi (enzima fondamentale nel metabolismo delle catecolammine) e di altri enzimi, [...] localizzati nella frazione mitocondriale della cellulanervosa. ...
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Neurone intercalato in un circuito nervoso e che interviene nei meccanismi di integrazione. Sono i. i granuli, le cellule stellate, le cellule a canestro e le cellule di Golgi del cervelletto. Sinapsi [...] interneuronica, la giunzione tra le terminazioni dell’assone di una cellulanervosa e il soma di un’altra. ...
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Termine proposto (1891) da W. Waldeyer-Hartz per indicare complessivamente la cellulanervosa e i suoi prolungamenti. S. Ramón y Cajal adottò questo termine ed elaborò una teoria sull’origine e il funzionamento [...] della cellulanervosa, che va sotto il nome di teoria del n. (➔ nervoso, tessuto; neuropatologia). ...
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È la scienza che s'occupa dei cosiddetti organi a secrezione interna, cioè degli organi che secernono dentro i vasi sanguigni e linfatici, e non dentro a condotti escretori comunicanti con l'esterno del [...] riassumersi: 1. Agiscono come stimoli elettivi, paragonabili agli stimoli nervosi, su certi tessuti e su certe funzioni, e il 'incubazione. 5. Gli ormoni non si generano nel processo di ricambio cellulare, come scorie nutritive, p. es. come il CO2 o l ...
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TESSUTO
Raffaele Geremia
(XXXIII, p. 703)
Biologia. - Il termine t. è usato in istologia, anatomia microscopica e in genere in biologia per definire raggruppamenti di cellule che svolgono la stessa [...] (turnover) dei costituenti dell'apparato contrattile, o per aumentare la dimensione cellulare quando sottoposte a iperlavoro. È ancora il caso delle cellulenervose, in cui il processo di rinnovamento delle componenti è particolarmente complesso ...
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nervoso
nervóso agg. [dal lat. nervosus «muscoloso, vigoroso», der. di nervus: v. nervo]. – 1. a. Che è proprio dei nervi o si riferisce ai nervi. In anatomia: sistema n., complesso di organi che, collegando le varie parti dell’organismo e...
gangliare
ganġliare agg. [der. di ganglio]. – In anatomia, di ganglio, dei ganglî, relativo ai ganglî: catena g., la serie dei ganglî disposti nei due cordoni simpatici lungo la colonna vertebrale; in zoologia, catena g. ventrale, la serie...