Roesel von Rosenhof scoprì nel 1755 un animaletto d'acqua dolce che chiamò proteo (dal nome della divinità marina ricordata nell'Odissea) perché di forma mutevole. Più tardi esso fu chiamato amiba (ameba) [...] gli autori del secolo passato, le amebe erano poste al principio del regno animale, come le forme più semplici di tutte. Esse infatti hanno un corpo cellulare privo di forma costante e privo di quei differenziamenti cellulari che si trovano negli ...
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MESOZOI (dal gr. μέσος "medio" e ζῶον "animale", per la posizione intermedia che occupano fra Protozoi e Metazoi; lat. scient. Mesozoa Van Beneden)
Leopoldo Granata
Le prime osservazioni sui Mesozoi [...] il cui piano di struttura può ricondursi a uno schema assai semplice: una o più cellule riproduttive (cellule assiali), circondate da uno strato di cellule ciliate. E la loro posizione di "Mesozoi", cioè di organismi intermedî fra Protozoi e Metazoi ...
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LIPOIDI (dal gr. λίπος "grasso" e εἶδος "forma")
Michele MITOLO
Giuseppe GOLA
Costituiscono un gruppo eterogeneo di sostanze molto diffuse in natura, chimicamente poco note, e affini per alcune proprietà [...] , che assume proprietà calciofissatrici quand'è irradiata) e sterine animali, di cui la più importante è la colesterina (libera maggiore è il coefficiente di ripartizione a favore dei lipoidi delle cellule) e la teoria dell'emolisi di H. Bechhold (la ...
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SENESCENZA e SENILITÀ (XXXI, p. 378)
Giuseppe Levi
Il fenomeno della senescenza viene prospettato in modo differente dai medici e dai biologi. I primi, riferendosi in modo esclusivo ai processi morbosi [...] e non per decadimento delle proprietà del protoplasma delle sue cellule. A. Carrel ha studiato la velocità d'accrescimento di colonie di cellule in presenza di siero di sangue, proveniente da animali di varia età, ed ha dimostrato che tale velocità è ...
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Il termine a. venne coniato dalla ricercatrice statunitense B. Mintz, intorno agli anni Sessanta, per indicare quegli animali che si possono far sviluppare da embrioni ''sintetici'', cioè formati dall'aggregazione [...] portatrice: ciò è possibile con un delicato lavoro di accostamento manuale delle cellule esterne.
La pratica delle manipolazioni embrionali che hanno portato agli animali allofenici si può comunque prestare a impieghi diversi e utili: basti pensare ...
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(XII, p. 798)
Fenomeno biologico durante il quale le cellule vanno incontro a cambiamenti morfologici, biochimici e strutturali, e acquistano la capacità di compiere specifiche attività funzionali. Durante [...] plasmacellule, la miosina nelle fibrocellule muscolari). In ogni cellula l'espressione dei due gruppi di geni è sotto il microiniezione in oociti di Xenopus di mRNA di origine animale e vegetale (codificanti per tireoglobulina, interferon, globina ...
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Sulla natura degli antìgeni - di quelle sostanze cioè capaci, una volta introdotte per via parenterale (cioè eludendo la via digestiva) in organismi per i quali sono eterogenee, di stimolare questi organismi [...] completo.
Talora può avvenire che antigeni di diversa provenienza (da specie animali o vegetali diverse, A, B, C, ...) abbiano in comune I germi, batterî, funghi, protozoi che siano, sono cellule e pertanto non rappresentano un solo antigene, ma un ...
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Una delle due classi degl'Infusorî o Ciliati, caratterizzata - forse con una sola eccezione (Chatton) - da forme prive di ciglia vibratili che appaiono soltanto durante alcune fasi del ciclo vitale, e [...] certo periodo in una cavità limitata dalla parete anteriore della cellula, e che pervengono poi all'esterno come "embrioni differenziando i succiatoi e il peduncolo che caratterizzano l'animale adulto.
Fenomeni di coniugazione si conoscono sebbene in ...
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JERNE, Niels Kaj
Marco Vari
Immunologo di origine danese, nato a Londra il 23 dicembre 1911. Professore di Biofisica all'università di Ginevra (1960-62), è stato direttore del Dipartimento di Microbiologia [...] forma più semplice di questa analisi, i linfociti di un animale immunizzato contro i globuli rossi di pecora (Sheep Red 'azione dell'anticorpo). In questo modo la presenza di ogni cellula che secerne anticorpi è indicata da una macchia chiara o '' ...
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SIEBOLD, Karl Ernst Theodor von
Giuseppe Montalenti
Zoologo, nato a Würzburg il 16 febbraio 1804, morto a Monaco il 7 aprile 1885. Nel 1840 fu nominato professore di zoologia e anatomia comparata a [...] gli Artropodi e i Vermi. Studiò lo sviluppo di molti animali, specialmente invertebrati, riconoscendo la segmentazione dell'uovo fin dal 1837, poco prima della enunciazione della teoria cellulare, e in seguito riconobbe che l'uovo si può considerare ...
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cellula
cèllula s. f. [dal lat. cellŭla, dim. di cella «cameretta»]. – 1. Piccola cella, celletta, scompartimento (con questo sign. è riferito oggi quasi esclusivam. alle costruzioni navali, dove indica ognuno dei piccoli scompartimenti nei...
cellulare
agg. [der. di cellula]. – 1. Che si riferisce alla cellula, che consta di cellule: struttura c., degli organismi animali e vegetali costituiti da cellule; genealogia c., v. genealogia; patologia c., il complesso delle alterazioni...