EGIDIO
Hubert Houben
Secondo il Chronicon Venusinum, redatto nella seconda metà del sec. XII, E. era "natione Hispanus" ed era venuto in Italia al seguito di Margherita, figlia di Garcia V Ramirez, [...] 1154-66). è probabilmente inattendibile la notizia secondo cui E. sarebbe entrato nell'abbazia cisterciense di Fossanova diventandone poi cellerario. Intorno al 1166 nell'abbazia benedettina della Ss. Trinità di Venosa mori l'abate Costantino: la sua ...
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FOLENGO, Giambattista
Matteo Sanfilippo
Si ritiene che sia nato a Mantova nel 1490. Il padre Federico era un notaio e discendeva da famiglia nobile, ma decaduta. La madre, Paola Ghisi, apparteneva a [...] monasteri di Parma (S. Giovanni Evangelista) e Torrechiara tra il 1522 e il 1525. A Parma il F. ebbe compiti di cellerario e si occupò di contratti con gli artisti, attività che gli permise di conoscere e frequentare il Correggio. In seguito si mosse ...
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AFFAROSI, Camillo (al secolo Luigi)
Sergio Bertelli
Nacque a Reggio Emilia dal conte Camillo e da Paola Scaruffi, il 17 marzo 1680; fu tenuto a battesimo dal governatore della città, il principe Luigi [...] di Pietro della Gazata (in Rer. Italic. Script., XVIII).
Stabilito nel convento di Reggio, vi fu nominato nel 1716 "cellerario" o economo, e tale ufficio ricoprì ininterrottamente - salvo il periodo 1722-26 - sino al 1734. Nonostante quest'incarico ...
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BORGHINI, Vincenzio Maria
Gianfranco Folena
Nacque a Firenze da famiglia nobile e agiata il 29 ott. 1515, figlio di Domenico di Piero e di Mattea di Agnolo Capponi (nei suoi scarni Ricordi autobiografici, [...] ed è incaricato dell'insegnamento di grammatica latina: compie nell'estate il suo primo viaggio ad Arezzo e a Siena. Ancora cellerario nel '39, segue alla fine dell'anno l'abate in una visita ai monasteri meridionali dell'Ordine: da Perugia, dove ...
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CORTESE, Gregorio
Gigliola Fragnito
Nato a Modena o a Venezia tra il 1480 e il 1483 da Alberto e Sigismonda di Gherardino Molza, venne battezzato con il nome di Gian Andrea. Rimasto orfano del padre, [...] presto maestro delle scuole. Gli furono anche affidati compiti amministrativi (in vari atti fra il 1509 e il 1512 figura come cellerario), nonché la cura delle opere di restauro del vasto complesso. Se l'intervento di Raffaello da lui proposto non si ...
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BACCHINI, Benedetto (al secolo Bernardino)
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Nacque a Borgo San Donnino il 31 ag. 1651 da Alessandro e Giovanna Martini di "onesta", ma impoverita famiglia. Passò l'infanzía e la giovinezza a Parma [...] suoi Propylaea non gli aveva giovato. Nello stesso anno, più o meno per punizione, fu fatto contro la sua volontà cellerario del suo monastero, e poco dopo dovette interrompere l'attività di bibliotecario del duca.
Il Muratori lo sostituì nel 1700 ...
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MONACHESIMO
Vito Fumagalli
Francesco Sferra
Monachesimo cristiano
di Vito Fumagalli
1. Lo spirito del monachesimo
Il fenomeno monastico appartiene, sotto forme diverse, all'intera storia della civiltà, [...] primaria perché i monaci dovevano attenersi a una dieta che imponeva loro un alto consumo di erbaggi, e al cellerario, sovrintendente ai magazzini e custode del vino e dell'olio, ingredienti ambedue preziosissimi per l'alimentazione e il culto ...
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cellerario
celleràrio (ant. celleràio) s. m. (f. -a) [dal lat. mediev. cellerarius, lat. tardo cellararius, der. di cellarium «cantina, dispensa»]. – Chi soprintende, nei conventi, alla cantina e alla dispensa, tiene il denaro e fa le spese:...
obedienziario
obedienziàrio s. m. [dal lat. mediev. oboedientiarius, der. di oboedientia «obbedienza»]. – Nel medioevo, denominazione degli officiali minori del monastero, incaricati di una particolare incombenza: o. stabili, investiti di...