La vita. - I dati sicuri della vita di S. Benedetto sono piuttosto scarsi, e derivano tutti dal libro II dei Dialoghi di S. Gregorio Magno; né si può accogliere come accertato quanto è stato scritto intorno [...] dei suoi sudditi o figli.
Accanto all'abate sono il praepositus o priore, che lo rappresenta e ne fa le veci; il cellerario che amministra i beni e provvede al necessario; il decano che è incaricato particolarmente di un gruppo di dieci monaci; un ...
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MONACHISMO (fr. monachisme; sp. monacato; ted. Mönchtum; ingl. monasticism)
Umberto FRACASSINI
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Tutta la terminologia del monachismo, ricca già nel greco di sinonimi, risale a μόνος "solo". Secondo [...] generale in Occidente) e ad altri superiori che lo assistono (priore, sottopriore, ecc.; particolare importanza ha il cellerario, cui vengono spesso devoluti, con la cura delle provviste, tutta l'amministrazione del monastero e gli affari temporali ...
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Regione della Francia nord-orientale. Se i limiti storici della Champagne sono variati nel corso dei secoli (v. oltre) la denominazione si riferisce ad una regione che geograficamente possiede un'individualità [...] Champagne serve anche a indicare alcune zone di produzione del Cognac. Il benedettino Dom Pierre Pérignon (morto nel 1715), cellerario dell'abbazia di Hautvillers, il quale scrisse anche di viticultura e di enologia, per primo trasformò i vini della ...
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. Come dice il nome stesso, abbazia (o badia) è un monastero governato da un abate (v.), abitato da monaci o canonici regolari (ordinariamente in numero di almeno dodici, secondo l'esempio di S. Benedetto) [...] Il governo pieno della badia è nelle mani dell'abate: egli sceglie i monaci ai varî uffici di priore o vicario, di cellerario o economo, di maestro dei novizî, e dirige non solo l'amministrazione spirituale, ma anche quella temporale; negli affari d ...
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MORONI, Andrea
Guido Beltramini
– Figlio di Bartolomeo e discendente da almeno tre generazioni di costruttori provenienti dal paese di Albino, a nord est di Bergamo, è documentato per la prima volta [...] contabile, selezionando le maestranze, sorvegliando l’esecuzione e tenendo la contabilità dei lavori, poi liquidati dal cellerario del monastero. La competenza tecnico-gestionale deve aver costituito uno degli elementi sostanziali della sua chiamata ...
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MONACHESIMO
Vito Fumagalli
Francesco Sferra
Monachesimo cristiano
di Vito Fumagalli
1. Lo spirito del monachesimo
Il fenomeno monastico appartiene, sotto forme diverse, all'intera storia della civiltà, [...] primaria perché i monaci dovevano attenersi a una dieta che imponeva loro un alto consumo di erbaggi, e al cellerario, sovrintendente ai magazzini e custode del vino e dell'olio, ingredienti ambedue preziosissimi per l'alimentazione e il culto ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Dal post-Rinascimento al Risorgimento
Sergio Bertelli
Una nuova idea di Italia
Nell’Italia della metà del 16° sec. il pathos che aveva sorretto l’impegno ‘politico’ di Niccolò Machiavelli e di Francesco [...] duca Rinaldo d’Este a ordinare improvvisamente a Bacchini di rientrare nel proprio monastero, assumendovi l’incarico di cellerario. Incerta è anche la ricostruzione dei rapporti intercorsi tra il benedettino e Muratori, nonostante i frequenti scambi ...
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cellerario
celleràrio (ant. celleràio) s. m. (f. -a) [dal lat. mediev. cellerarius, lat. tardo cellararius, der. di cellarium «cantina, dispensa»]. – Chi soprintende, nei conventi, alla cantina e alla dispensa, tiene il denaro e fa le spese:...
obedienziario
obedienziàrio s. m. [dal lat. mediev. oboedientiarius, der. di oboedientia «obbedienza»]. – Nel medioevo, denominazione degli officiali minori del monastero, incaricati di una particolare incombenza: o. stabili, investiti di...