Anatomico e zoologo tedesco (Würzburg 1826 - Heidelberg 1903). Allievo di A. Kölliker e di R. Virchow a Würzburg, nel 1852-53 fu in Sicilia per studiare gli animali marini del Mediterraneo. Insegnò zoologia [...] intesa come ricerca delle basi materiali delle funzioni fisiologiche. Dopo le iniziali ricerche sugli animali marini (meduse, ascidie, celenterati, vermi, ecc.) si dedicò allo studio dei Vertebrati. Dimostrò (1861) che le cellule dei Vertebrati sono ...
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L’insieme di organi specializzati nelle funzioni di ricezione, conduzione ed elaborazione degli stimoli; collega le varie parti dell’organismo e ne coordina le attività, interviene nella regolazione del [...] descritto un apparato neuromotore.
Nei Poriferi e nei Mesozoi non è stato finora descritto un vero sistema nervoso. Nei Celenterati si trovano speciali elementi, le cellule n., che hanno funzione recettrice e sono in intima relazione con gli elementi ...
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VELENOSI, ANIMALI
Silvio RANZI
Luciana ARA
. Gli animali velenosi sono capaci di elaborare sostanze tossiche (v. veleni, XXXV, p. 22). Questi veleni possono essere prodotti in svariate parti dell'organismo, [...] il filamento urticante viene estroflesso rivoltandosi come un dito di guanto e inietta il secreto urticante contenuto nella capsula. Nei Celenterati i cnidocisti sono sparsi in varie regioni del corpo e sono più o meno numerosi e ammassati secondo le ...
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stolone botanica Ramo lungo e sottile che nasce alla base del fusto di talune piante (viola, fragola ecc.) e striscia sul terreno. Ai nodi dello s. spuntano facilmente radici caulogene che permettono [...] animali, si accresce e dà origine per riproduzione agamica (gemmazione) a nuovi individui, per es., in molti Tunicati, Celenterati (Idrozoi) e nei Briozoi. Lo s. genitale degli Echinodermi è un gruppo di cellule germinali che si originano dalla ...
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Briozoi e Brachiopodi
Giuseppe M. Carpaneto
Falsi coralli e false vongole
Briozoi e Brachiopodi, anche se assai diversi d'aspetto, hanno in comune un organo molto particolare, il lofoforo, costituito [...] corpo è assai più complesso di quello dei polipi delle madrepore: non sono costituiti da un semplice sacchetto come i Celenterati, ma possiedono invece, oltre al lofoforo, che è una corona di tentacoli ciliati, un complicato tubo digerente a forma di ...
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(o Priapuloidei o Priapulidei) Gruppo di invertebrati dalla posizione sistematica controversa, considerati da alcuni autori come una classe di Nematodi, da altri come un phylum a sé stante. In seguito [...] dimensioni e gli unici a possedere fecondazione esterna, caratteristiche che si riscontrano nei Metazoi più primitivi (Poriferi, Celenterati, Ctenofori). Sono distinti dagli altri Aschelminti per la tendenza verso una simmetria di tipo radiale e l ...
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Botanica
La presenza nelle Angiosperme di più embrioni derivati da un’unica oosfera fecondata; meno precisamente il termine è usato per indicare pluralità di embrioni in un seme, senza riguardo alla loro [...] embrioni più piccoli del normale, ma completi. La p. può essere sporadica o occasionale in certe specie, come alcuni Celenterati, Platelminti, Anellidi ecc., nonché tra i Vertebrati, che di regola si sviluppano con un solo embrione (p. accidentale ...
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Piccolo phylum di animali scoperti nel 1839. Parassiti dei Cefalopodi e più raramente di altri Invertebrati marini: Anellidi, Nemertini, Ofiure ecc., sono animali vermiformi ciliati, di circa 6-7 mm di [...] , i M. sono in seguito stati posti a un livello evolutivo molto più basso, intermedio tra i Protozoi e i Celenterati. Essi differiscono infatti dai Platelminti per la struttura più semplice, il tipo di stadio larvale, il ciclo biologico e infine ...
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Geologo e paleontologo, nato a Camerino il 27 novembre 1855, morto a Pisa il 20 novembre 1928. Laureato in matematica nel 1879, si occupò però sempre di geologia e paleontologia. Nel 1882 fu nominato paleontologo [...] studiò l'Appennino centrale, come paleontologo i fossili mesozoici, in special modo Ammoniti e Brachiopodi, e poi i Celenterati, dei quali stabilì la nuova famiglia delle Ellipsattinie. E con la descrizione di un pesce del genere Ptychodus risolse ...
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(o Silurico) In geologia, unità cronostratigrafica, indicante il periodo dell’era Paleozoica compreso tra l’Ordoviciano e il Devoniano, corrispondente a 440 milioni di anni fa. In origine il S. comprendeva [...] . I gruppi sistematici che forniscono generi e specie meglio utilizzabili per la stratigrafia sono quelli dei Celenterati, rappresentati da forme sia coloniali sia isolate, fra cui abbondano Tetracoralli e Tabulati, delle Graptoliti, molte ...
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celenterati
s. m. pl. [lat. scient. Coelenterata, propr. «forniti di celenteron»: v. celenteron]. – Tipo di animali inferiori (zoofiti) a simmetria raggiata, il cui corpo ha la forma di un otricolo oblungo cilindrico, con un’unica cavità (celenteron...
celenterico
celentèrico agg. [der. di celenteron] (pl. m. -ci). – In zoologia, del celenteron: sistema c., la cavità interna del corpo dei celenterati, detta anche sistema gastrovascolare.