tentacolo Organo flessibile e di forma allungata presente in molti invertebrati. I t. si trovano in posizione cefalica, sono spesso provvisti di recettori sensitivi e sono per lo più utilizzati per la [...] cattura del cibo o per la ricezione degli stimoli ambientali: per es., nei Celenterati, nei Ciliati e nelle oloturie (nelle quali sono rappresentati da pedicelli trasformati) servono per la cattura del cibo, in certe Idromeduse sono organi di senso ...
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Famiglia di Molluschi Aplacofori comprendente 2 generi marini ed ermafroditi. I N. hanno corpo vermiforme, spesso piegato a mezzaluna, fornito di mantello e robusta cuticola, liscia o munita di spicole [...] calcaree; il piede è collocato entro un solco longitudinale sul lato ventrale del corpo. Vivono su colonie di Celenterati, di cui si nutrono (v. fig.). ...
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Zoologo norvegese (Vang, Oppland, 1813 - Copenaghen 1897), prof. all'univ. di Copenaghen; socio straniero dei Lincei (1883). Autore di numerose ricerche di sistematica e di zoologia generale, fra cui notevoli [...] quelle con cui scoperse il ciclo di sviluppo dei Trematodi e dette un'interpretazione generale della generazione alternante, che poi applicò anche ai Celenterati. ...
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ZOOFITI
Giuseppe Montalenti
(dal gr. ζῷον "animale" e ϕύτον "pianta")., - Col nome di Zoofiti o piantanimali, introdotto nel 1552 per la prima volta da E. Wotton, si designarono in antico varî animali, [...] poca mobilità erano considerati come vegetali, o come esseri intermedî fra le piante e gli animali. Erano spugne, coralli e altri Celenterati fissi, alcune specie di Echinodermi, di Tunicati, ecc. Il nome fu poi adottato da Th. v. Siebold (1848) per ...
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Phylum comprendente circa 1500 specie, tutte parassite, ripartite nelle classi Myxosporea e Actinosporea. La posizione sistematica di questo phylum è controversa. La determinazione di sequenze di RNA ribosomiale [...] che i M. non siano da considerare Protozoi, bensì Metazoi, e che i loro parenti più vicini siano un gruppo di Celenterati, che come i M. presentano fasi parassitarie intracellulari. L’ipotesi dell’appartenenza dei M. ai Metazoi è anche avvalorata dal ...
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Termine riferito ad animali e piante che vicono nell’acqua, dove la vita ha avuto origine, anche se in seguito alcuni esseri viventi si sono adattati alla vita terrestre.
Fauna a. È costituita sia da animali [...] morfologici e fisiologici soprattutto della respirazione e della locomozione, sia da animali tipicamente a. (Protozoi, Celenterati, Platelminti, Anellidi, Nematelminti, Molluschi, Echinodermi; fra gli Artropodi i Crostacei, e fra i Vertebrati i ...
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Organismi parassiti di Vertebrati e di Invertebrati (v. fig.). Considerati da alcuni come una classe distinta dei Protozoi, o riferiti al sottotipo degli Sporozoi, gli C. sono stati anche separati dai [...] ) con pareti formate da 1-3 cellule ( pleurociti) e provvisti di capsule polari simili alle cellule urticanti dei Celenterati, con filamento evaginabile. Lo sviluppo degli C. comprende, tipicamente, tre generazioni: i plasmodi, i pansporoblasti e le ...
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Botanica
Fogliolina di secondo o terzo ordine delle foglie pennatocomposte.
In algologia, le ultime ramificazioni del tallo di alcune alghe.
Zoologia
Ciascuna delle piccole appendici delle braccia dei [...] ambulacrale e di gonade, più lunga e sottile delle altre, si ripiega sul disco.
Le brevi appendici laterali dei tentacoli dei Celenterati Ottocoralli.
Le piccole pinne impari che a volte seguono le pinne dorsale e anale di certi pesci (per es., lo ...
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Metazoi di meno elevata organizzazione, caratterizzati da una parete del corpo costituita essenzialmente da due epiteli, uno esterno e uno interno, detti rispettivamente ectoderma ed endoderma. Autori [...] per l’epitelio che tappezza la cavità che funge da intestino. I tipi più bassi di Metazoi, Poriferi, Ctenofori e Celenterati, con l’eccezione degli Idrozoi e Placozoi che sono autentici d., sono in realtà triploblastici, perché esiste un terzo strato ...
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Zoologo francese (Montpezat, Lot-et-Garonne, 1821 - Las Fons, Dordogna, 1901), allievo di H. Milne Edwards, prof. a Lilla (dal 1854), poi (1868) alla Sorbona. Fu l'iniziatore in Francia delle ricerche [...] . Si occupò di quasi tutti i campi della zoologia e pubblicò oltre 250 memorie, alcune di grande valore, soprattutto su animali marini, e particolarmente su Molluschi e Celenterati. Fra i volumi pubblicati: Histoire naturelle du corail (1863). ...
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celenterati
s. m. pl. [lat. scient. Coelenterata, propr. «forniti di celenteron»: v. celenteron]. – Tipo di animali inferiori (zoofiti) a simmetria raggiata, il cui corpo ha la forma di un otricolo oblungo cilindrico, con un’unica cavità (celenteron...
celenterico
celentèrico agg. [der. di celenteron] (pl. m. -ci). – In zoologia, del celenteron: sistema c., la cavità interna del corpo dei celenterati, detta anche sistema gastrovascolare.