torma Unità tattica dell’antica cavalleria romana; contava 30 cavalieri, originariamente 10 per ciascuna delle 3 tribù. Si divideva in 3 decurie, al comando di 3 decuriones e 3 optiones (sottufficiali). [...] Rimase sostanzialmente tale anche sotto l’Impero ...
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Primo borgomastro di Zurigo (m. 1360), a capo dei cavalieri e degli artigiani, nel 1336 impose una costituzione contro il patriziato e fu eletto borgomastro a vita. Nel 1337 e nel 1350 respinse gli attacchi [...] dei patrizî banditi; nel 1351 si alleò con i cantoni forestali (Unterwalden) per difendersi dagli Asburgo, ma nel 1356 rientrò nella sfera dei loro interessi ...
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URBANO II, beato
Simonetta Cerrini
Di modesta famiglia di cavalieri, Eudes (Oddone, Oddo) nacque nella castellania di Châtillon (oggi Châtillon-sur-Marne) intorno al 1035 da un feudatario dei conti [...] dare inizio alle crociate, termine che fu tra l'altro coniato secoli dopo, ma piuttosto quello di invitare i cavalieri radunati a Clermont a sovvenire l'imperatore bizantino contro i Turchi - si ricordi il desiderio costante di U. di riavvicinamento ...
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decurióne Presso i romani, il comandante di una decuria di cavalieri. Quello della prima decuria comandava l’intera turma. Decurioni furono detti anche i membri del consiglio dei municipi e delle colonie [...] romane (ordo decurionum o anche senatus). In molte città il loro numero era nominalmente 100; la designazione avveniva generalmente da parte dei quinquennales, e la carica era a vita e conferiva onori ...
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Rosacroce
Società segreta iniziatica. Di una società dei R. (anche Cavalieri di R.) si cominciò a parlare in Germania agli inizi del sec. 17° in relazione alle romanzesche avventure di un certo Christian [...] Rosenkreuz, vissuto nel sec. 15°, che sarebbe stato iniziato in Oriente a tutti i misteri e avrebbe progettato una riforma del mondo; l’opera di questo Rosenkreuz sarebbe stata continuata dai suoi discepoli ...
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CICALA, Niccolò di
Norbert Kamp
Apparteneva a una famiglia di cavalieri campani, la quale nella seconda metà del secolo XII vi si era trasferita da Castelcicala presso Nola dal quale derivava il nome, [...] nella zona di Aversa e di Capua. Era figlio di Tommaso, discendente di un ramo collaterale dei signori di Castelcicala.
Nel 1218 egli fu testimone, insieme con il fratello Gualtieri, di una donazione a ...
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Principe lituano (m. 1435), figlio di Dymitr Korybut; combatté contro i Cavalieri teutonici a Grünwald; si convertì poi all'ussitismo, sostenendo dispute teologiche a Cracovia (1431). ...
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Titolo onorifico attribuito in Inghilterra a coloro che non erano né cavalieri consacrati né servi. Più volte si cercò di precisare a quali categorie spettasse: nel 1628 fu attribuito da sir J. Coke a [...] chiunque avesse diritto al titolo di gentleman ...
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Uomo d'arme (Barletta 1675 - Bologna 1751). Entrato nell'ordine dei cavalieri di Malta, nel 1697 passò al servizio di Carlo II di Spagna e quindi di Filippo V, che lo mandò in Italia a presidiare Orbetello. [...] Passato alle dipendenze di casa d'Austria, partecipò, sotto il principe Eugenio, alla battaglia di Petervaradino (1716), ottenendo il grado di maresciallo. Dopo la capitolazione di Belgrado (1717) e la ...
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Evoluzione in armi di reparti dell’esercito presso i Romani, specialmente di cavalieri in età imperiale, per esercizio di manovra o in occasioni solenni e per parata intorno al rogo di un personaggio importante. ...
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cavaliera1
cavalièra1 agg. f. [da cavaliere, come termine di fortificazione]. – In geometria, assonometria c., particolare tipo di assonometria, così detta perché inizialmente usata da ingegneri militari per rappresentare lavori di fortificazione.
cavaliera2
cavalièra2 s. f. [der. di cavaliere]. – 1. ant. o scherz. La moglie, o anche la figlia di un cavaliere. 2. Locuz. avv. alla c., da cavaliere, al modo dei cavalieri: vestire alla cavaliera.