Francia
Paolo Marocco
Cinematografia
In F. nacque ufficialmente il cinema: il 28 dicembre 1895 i fratelli Louis e Auguste Lumière organizzarono al Grand Café di Parigi il primo spettacolo pubblico e [...] ), con Fantômas (1913-14), dal feuilleton di P. Souvestre e M. Allain, Les vampires (1915-16; I vampiri o I cavalieri delle tenebre) e Judex (1917): tutte opere di genere poliziesco con elementi fantastici e misteriosi; anche in questo caso però si ...
Leggi Tutto
AMBROSIO, Rinaldo Arturo
Roberta Ascarelli
Nacque a Torino il 3 dic. 1870 da Biagio e Isabella Craveri, in una famiglia della piccola borghesia cittadina che lo avviò alla professione di ragioniere. [...] Il passato di Kaseira, La Gioconda, La nave, Il sogno di un tramonto di autunno, La fiaccola sotto il moggio; 1912: I Cavalieri di Rodi, Il fischio della sirena, Nelly la domatrice, Il Ponte dei fantasmi, Dante e Beatrice, I Mille; 1913: Il barbiere ...
Leggi Tutto
CASERINI, Mario
Roberta Ascarelli
Nacque a Roma il 26 febbr. 1874 da Oreste, impiegato, e da Isabella Rosati, in una famiglia piccolo-borghese. Secondo la Prolo, esordì come attore di teatro con la [...] Lucia di Lammermoor, Pietro Micca;1912: Mater dolorosa, Infamia araba, Dante e Beatrice, I Mille, Parsifal, Siegfrid, I cavalieri di Rodi;1913: Florette e Patapon, Nerone e Agrippina, Romanticismo, Sonnambulismo, Il treno degli spettri, Ma l'amor mio ...
Leggi Tutto
Il complesso delle attività artistiche, tecniche, industriali che concorrono alla realizzazione di spettacoli cinematografici (film) e anche l’insieme di questi, come opera complessiva, in quanto concreta [...] esaltare le capacità spesso un po’ troppo enfatizzate dei divi del tempo: I. Almirante Manzini, L. Borelli, F. Bertini, L. Cavalieri, A. Capozzi, M. Bonnard, E. Ghione, A. Novelli, per ricordare solo alcuni dei più celebri. La rapida fioritura del c ...
Leggi Tutto
Svezia
Stefano Boni
Cinematografia
Il cinema svedese si sviluppò con qualche ritardo rispetto a quello di altri Paesi nordici come la Danimarca. Intorno al 1913, tuttavia, entrò nel suo periodo aureo, [...] Greta Garbo, rivelatasi nel suo Gösta Berlings saga (1924; La leggenda di Gösta Berling, noto anche con il titolo I cavalieri di Ekebù), tratto da S. Lagerlöf. Rimase invece in patria il talentuoso Gustaf Molander, che continuò il ciclo di Jerusalem ...
Leggi Tutto
FELLINI, Federico
Italo Moscati
Nacque a Rimini il 20 gennaio 1920 da Urbano (1894-1956) e da Ida Barbiani (1896-1984), primogenito di tre figli.
Le origini
I Fellini discendevano da una famiglia contadina [...] . Fu questi a inviarlo in Libia per sostituire il regista Gino Talamo ammalatosi durante le riprese del film I cavalieri del deserto (dapprima intitolato Gli ultimi Tuareg e quindi I predoni del deserto), con Osvaldo Valenti e Luisa Ferida ...
Leggi Tutto
Costumi
Mario Verdone
Nello spettacolo i c. sono per loro natura drammaturgicamente 'espressivi'. Nell'atto primo di Amleto, Polonio afferma che "una delle prime qualità del vestimento è la sua espressività". [...] cinema francese, a partire dalla famosa maglia nera di Musidora in Les vampires (1915-16; I vampiri o I cavalieri delle tenebre) di Louis Feuillade, ha dato un notevole contributo all'affermazione del valore espressivo dei c. cinematografici con Jan ...
Leggi Tutto
Melodramma
Massimo Marchelli
Genere non omogeneo ma consolidato nella tradizione culturale ‒ teatrale, musicale e letteraria ‒, il m. si è imposto anche sullo schermo da quando il cinema ha cominciato [...] arricchita dall'estetismo e dalla narrazione al servizio della Storia (The four horsemen of the Apocalypse, 1962, I quattro cavalieri dell'Apocalisse), nonché alla crisi della condizione familiare (Home from the hill, 1960, A casa dopo l'uragano).Il ...
Leggi Tutto
Avventura, cinema d'
Jean-Loup Bourget
Sin dalle origini, il c. d'a. ha potuto contare, per rivolgersi all'immaginazione degli spettatori, su una riserva inesauribile, costituita dagli antichi miti, [...] i moschettieri, nei numerosi adattamenti non solo francesi ma anche statunitensi, inglesi e italiani dei romanzi di A. Dumas; i cavalieri della Tavola Rotonda e medievali in genere, tratti non solo dai romanzi di W. Scott, come Ivanhoe, ma anche dai ...
Leggi Tutto
URSS
Mino Argentieri
Cinematografia
Alla definizione data da Lenin del cinema come l'arte di maggior rilievo per i comunisti si deve se intenti conoscitivo-propagandistici e creatività artistica non [...] . Aleksandr Nevskij (1938), che segnò anche la riammissione di Ejzenštejn nei ranghi attivi, rievoca l'aggressione dei cavalieri teutonici nel 13° sec., lanciando un monito al militarismo tedesco e riconciliando un regista spericolato con le grandi ...
Leggi Tutto
cavaliera1
cavalièra1 agg. f. [da cavaliere, come termine di fortificazione]. – In geometria, assonometria c., particolare tipo di assonometria, così detta perché inizialmente usata da ingegneri militari per rappresentare lavori di fortificazione.
cavaliera2
cavalièra2 s. f. [der. di cavaliere]. – 1. ant. o scherz. La moglie, o anche la figlia di un cavaliere. 2. Locuz. avv. alla c., da cavaliere, al modo dei cavalieri: vestire alla cavaliera.