LOMI (Gentileschi), Orazio
Luca Bortolotti
Nacque a Pisa, qualche giorno prima del 9 luglio 1563 (quando fu battezzato nella chiesa di S. Biagio alle Catene), figlio dell'orafo fiorentino Giovan Battista [...] del 1599, il L. fece parte della squadra che, in occasione del giubileo del 1600, realizzò sotto la guida del Cavalierd'Arpino (Giuseppe Cesari) gli affreschi voluti da Clemente VIII nel transetto di S. Giovanni in Laterano. In tale impresa, stando ...
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FALCONE, Aniello
Giuseppe Scavizzi
Nacque a Napoli il 15 nov. 1607 da Vincenzo e Giovanna de Luca (De Dominici, 1743, p. 70, fornisce la data errata del 1600).
Il padre Vincenzo aveva bottega d'indoratore [...] per tutto il Sei e Settecento. Egli certo non creò il genere, che gli pervenne dalla tradizione manieristica (Cavalierd'Arpino, A. Tempesta) e forse anche da quella rinascimentale (Saxl, 1939-40, insiste sulla conoscenza di Leonardo), alle quali ...
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CORENZIO, Belisario
Francesco Abbate
Greco di origine - era infatti nato in Acaia nel 1558 -, giunto a Napoli nel 1570 c. (cfr. Ambrasi, 1962, p. 387), il C. godette presso i contemporanei e gli antichi [...] esperienze culturali. E' stato il Longhi (1957) a individuare, accanto ai tradizionali richiami al "fluido macchiettismo" del Cavalierd'Arpino e all'insegnamento tintorettesco (c'è da notare che fino alla pubblicazione, nel 1962 [Ambrasi], della già ...
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FINELLI, Giuliano
Paola Santa Maria
Figlio di Domenico, mercante di marmi, e di Maria Cassione, nacque a Massa, probabilmente tra il 1602 e il 1603 (Strazzullo, 1984); la data di nascita del 12 nov. [...] che lo introdusse presso i Sacchetti, e il Cavalierd'Arpino, che gli avrebbe procurato la commissione della statua . col Bernini, ibid., VI (1913), II, pp. 33-44; G. D'Addosio, Documenti inediti di artisti napoletani del XVI e XVII secolo, in Arch. ...
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DE VECCHI, Giovanni
Antonio Pinelli-Alessandra Uguccioni
Figlio di Francesco (von Henneberg, 1974, p. 102), nacque probabilmente a Borgo San Sepolcro (Sansepolcro in prov. d'Arezzo) intorno al 1537, [...] e delle stampe degli Uffizi: ibid., fig. 42).
Agli inizi del XVII secolo il D. era ancora molto considerato dai pittori più giovani se il Cavalierd'Arpino, con il quale aveva avuto rapporti diretti, eseguiva una versione ispirata al S. Sebastiano ...
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GESSI, Giovan Francesco (Francesco)
Alessandra Ancilotto
Nacque a Bologna il 20 genn. 1588 da Ottavio e da Fiordeligi Tognoni (Malvasia, 1678, pp. 245 s.).
Dopo un primo alunnato nella bottega di Denis [...] rimandi alla cultura romana del Cavalierd'Arpino (Giuseppe Cesari), di Giovanni Disegni di artisti bolognesi dal Seicento all'Ottocento… (catal.), Bologna 1983, pp. 60-65; D. Benati, F. G., in Civiltà del Seicento a Napoli (catal.), Napoli 1984, pp ...
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CIRCIGNANI, Antonio, detto il Pomarancio
Michele Cordaro
Fu il figlio primogenito del pittore Nicolò e di Teodora Catalucci e, come il padre, venne soprannominato il Pomarancio. Egli nacque con sicurezza [...] rivela interesse per l'opera del Cavalierd'Arpino e degli altri artisti che tentano Italian paintings and. sculpt. in Denmark., Amsterdam 1961, p. 51, tav. LVII D), e la decorazione dell'altare del Gallo in S. Maria delle Grazie a Pistoia ...
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ABBATINI, Guido Ubaldo
Carla Faldi Guglielmi
Nacque a Città di Castello nel 1600. A Roma verso il 1623, fu per breve tempo allievo di G. Cesari, detto il Cavalierd'Arpino; successivamente, fin dai [...] primi anni del pontificato di Urbano VIII al seguito di G. L. Bernini, ne divenne stretto seguace e collaboratore in numerose opere di decorazione, nelle quali si mostra interprete, con limitate capacità ...
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Il complesso di esperienze artistiche elaborate tra il secondo e l’ultimo decennio del 16° sec.; nato con particolare riferimento alle arti figurative e all’architettura, il termine è stato poi esteso [...] e di nuovo a Roma con Daniele da Volterra, Salviati, Vasari, P. Tibaldi (cui fecero seguito Taddeo e Federico Zuccari, il Cavalierd’Arpino); e così per il cosiddetto m. al di là delle Alpi, a Fontainebleau con il Rosso, il Primaticcio, N. Dell’Abate ...
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Pittore e incisore (Siena 1568 - ivi 1613). A Roma (prima del 1585) fu in contatto con A. Lilio, G. Baglione e il Cavalierd'Arpino; qui si dedicò all'incisione ed eseguì affreschi nel palazzo del Laterano [...] spontaneo, nelle forme eleganti e nella cromia chiara e cangiante risentì, dopo il ritorno a Siena (1595), di D. Beccafumi e D. Barocci, anche tramite l'opera del fratellastro F. Vanni (Predica di s. Bernardino, 1598, Siena, Palazzo Pubblico; Storie ...
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