Ecclesiastico, scrittore e oratore (Digione 1627 - Meaux 1704). Arcidiacono di Sarrebourg presso la cattedrale di Metz, nel 1659 pronunciò a Parigi la prima delle sue grandi orazioni funebri, tra cui si [...] in polemica con P. Jurieu, e che è la maggiore delle opere storiografiche del B., per il tentativo d'intendere una storia tutta su "cause seconde", sulla volontà e il capriccio dell'uomo, il quale tuttavia non può aver successo ove non soccorrano ...
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CERRETANI, Giovanni
François-Charles Uginet
Nato a Terni all'inizio del sec. XV, era probabilmente legato da vincoli di parentela con Giacomo Cerretani (autore di un diario del concilio di Costanza [...] di abile giurista: il 17 settembre del 1448, quando era già alla corte pontificia, Niccolò V lo nominò auditore delle cause del Palazzo apostolico, carica che conservò fino alla morte. Le tracce del C. si perdono durante i pontificati successivi, in ...
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«Star basso»: l’antropologia religiosa di Alessandro Manzoni
Pier Cesare Bori
Sommario: «Culto razionale» ▭ «Le parole della sapienza divina e i vani discorsi degli uomini» ▭ «La filosofia morale sarà... [...] hommes, doit être le résultat d’un tel examen»5 sono le parole con cui egli introduce la sua analisi delle cause della nostra decadenza.
La replica conteneva grandi riconoscimenti al valore dell’opera di Sismondi, ne apprezzava l’originalità nel far ...
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PERUZZI, Angelo
Guido Dall'Olio
PERUZZI, Angelo. – Nacque a Mondolfo, in diocesi di Senigallia, da Bernardino; il nome della madre è sconosciuto.
Si laureò in utroque iure a Bologna nel 1554. Per il [...] rogare un atto con cui, prevedendo di assentarsi da Bologna per un lungo periodo di tempo, si faceva sostituire nelle cause civili che aveva in corso dai procuratori Cristoforo Pensabene, Evangelista de Villis e Giovan Battista de Lectis.
Non è noto ...
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CHERUBINI, Laerzio
Marco Palma
Nacque a Norcia intorno alla metà del sec. XVI. Nel 1606 era infatti sui cinquant'anni, come informa Giovanni Pietro Caffarelli nelle sue notizie sulle famiglie romane, [...] la più importante delle quali fu senz'altro quella di conservatore di Roma nel 1601. Fu anche luogotenente per le cause civili del governatore di Roma, giudice criminale a Viterbo, giudice "secondo collaterale" in Campidoglio. Sposò una compaesana da ...
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Storia
La più antica ripartizione politica e religiosa del popolo romano, attribuita a Romolo, il quale avrebbe diviso i cittadini in 30 c., 10 per ognuna delle 3 tribù dei Tizi, Ramni e Luceri. Di esse [...] di nobili, clero e liberi). Nelle c. feudali, giurisdizioni speciali nel Medioevo, il signore giudicava i vassalli trattando cause penali e civili sulla libertà delle persone e sulla proprietà delle terre. Nel campo dell’economia agraria, c. fu ...
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Religione
Titolo attribuito in alcuni monasteri al primo dignitario dopo l’abate, e in alcuni capitoli a chi ne cura i beni e la disciplina. In taluni luoghi è anche dato al vicario foraneo o al parroco.
Storia
Dignità [...] polizia militare; il Gran p. di Francia o de l’Hôtel du Roi era un ufficiale con funzioni di giudice delle cause civili e penali riguardanti le persone addette alla corte reale.
Presiedute da un p. furono le cosiddette corti prevostali, magistratura ...
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VIATICO (lat. viaticum "provvigioni per il viaggio")
Luigi Giambene
Nel linguaggio ecclesiastico è così chiamata la comunione amministrata ai fedeli gravemente infermi, che si suppone non possano più [...] nella Chiesa (Cod. Iur. can., c. 847), quantunque preferisca il trasporto pubblico, non vieta che si faccia in privato per cause giuste e ragionevoli. Non è necessario che l'infermo che si comunica per viatico sia digiuno. Secondo la prassi odierna ...
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Costantino e la teologia ‘romana’
Figure della gerarchia dei poteri nella pubblicistica di parte papale (secoli XV-XVIII)
Franco Motta
Al fine di suggerire alcune possibili linee di lettura della figura [...] di Costantino di Eusebio, curata a Parigi nell’originale greco da Robert Estienne (di lì a poco esule a Ginevra per causa di religione) e pubblicata in traduzione latina ad Anversa nel 1548 e a Basilea nel 1549: ulteriore testimonianza circa il tardo ...
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ADEMARO (Ademario)
Claudio Leonardi
Di origine francese, "gallus natione",come dicono le cronache, era già abate del monastero di S. Maria in Cosmedin a Ravenna, quando fu nominato da Innocenzo V, il [...] metà del secolo, ad un decennio di disgregazione della vita spirituale e della vita associata nel monastero e nel territorio. Alcune cause di ciò si possono ricercare nella peste del 1348 e nei terremoti, che in questo e nell'anno seguente, avevano ...
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causa
càuṡa s. f. [dal lat. causa; cfr. cosa]. – 1. a. Fatto o avvenimento che provoca un determinato effetto, che è origine o occasione di un altro fatto: l’umidità è c. di malattie; il contatto dei due fili è stato c. di un corto circuito;...
causare
cauṡare v. tr. [dal lat. causari, lat. tardo causare, der. di causa «causa»] (io càuṡo, ecc.). – 1. Originare, far succedere, produrre: c. danni; c. uno scandalo; la sua incoscienza ha causato la nostra rovina; lo scontro fu causato...