spazzacamini, cancro degli Tumore dello scroto, così denominato perché messo in rapporto con l’attività lavorativa degli spazzacamini da P. Pott (1775), che ne intuì le cause legate ai residui bituminosi [...] presenti nelle fuliggini e alla scarsa igiene. Si tratta di epiteliomi a cellule piatte (o pavimentose) ...
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Emissione di feci liquide o semiliquide, che ha luogo di solito in più scariche giornaliere, o anche in un’unica evacuazione. Può essere provocata da numerose cause: errori dietetici, abnormi fermentazioni [...] secretoria dello stomaco ( d. gastrogena) ecc. Le feci diarroiche possono avere caratteri organolettici diversi a seconda della causa determinante; sono spesso commiste a muco e, in caso di processi ulcerativi intestinali, a sangue. La cura della ...
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xantorrea Varietà di leucorrea, caratterizzata dall’abbondanza di elementi bianchi del sangue, trasudati dai vasi (leucociti) e che danno alla secrezione aspetto purulento, giallastro. È generalmente [...] provocata da cause infiammatorie, infettive, talora da tumori. ...
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In medicina, febbre delle i., lo stesso che febbre fluviale del Giappone (➔ tsutsugamushi). I. peritoneale Spandimento improvviso e abbondante di sangue nel cavo peritoneale. Può essere dovuto a cause [...] diverse, tra le quali, caratteristica, la rottura di una tromba uterina gravida (gravidanza tubarica). I sintomi sono quelli dell’emorragia acuta interna. Il trattamento consiste nell’intervento d’urgenza, ...
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tilosi In dermatologia, ispessimento dello strato corneo dell’epidermide, tale da determinare come una callosità diffusa, che colpisce soprattutto le superfici palmari e plantari. Può svilupparsi talora, [...] per cause sconosciute, in soggetti adolescenti o adulti e persistere poi più o meno a lungo (t., o cheratosi essenziale, degli adulti).
In oculistica, indurimento e ispessimento del margine palpebrale, conseguente a processo infiammatorio (blefarite ...
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(o onichia) Malattia o alterazione delle unghie (quando il processo morboso è di natura infiammatoria è usato di preferenza il termine onissi). Le o. possono essere provocate da cause esterne, fisiche [...] e chimiche, da infezioni d’origine esterna (miceti, germi vari) o interna, sia acute (morbillo, roseola, scarlattina) sia subacute o croniche (sifilide, tubercolosi); da intossicazioni (piombo, arsenico), ...
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In patologia, complesso di alterazioni strutturali irreversibili comportanti la perdita di ogni vitalità a carico di gruppi cellulari, zone di tessuto, porzioni di organo in un organismo vivente. Cause [...] lesive di diversissima natura (fisica: traumi, ustioni, congelamenti, energia radiante; chimica: tossici esogeni ed endogeni; circolatoria: infarti, arteriti ecc.; microbica: azione delle tossine liberate ...
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Prurito
Giancarlo Urbinati
Il prurito è una particolare sensazione cutanea che induce a grattarsi. Accanto al dolore, è la seconda modalità di nocicezione. Si manifesta in molte affezioni cutanee oppure [...] sia un sintomo diffuso - in esterne, sistemiche e da malattie cutanee (per es. scabbia; v. pelle). In particolare, nelle cause esterne rientrano i fattori climatici (una bassa umidità, che spesso si accompagna al freddo intenso o a un riscaldamento ...
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Accesso doloroso a carattere parossistico insorgente in sede addominale e in altri distretti. È in rapporto alla contrazione spastica della parete muscolare di un organo cavo (intestino, uretere, cistifellea, [...] a colecistiti non calcolose o a discinesia delle vie biliari. La c. intestinale è sintomo comune all’ileo meccanico e a cause infiammatorie, in corso di enterocoliti. La c. renale, molto frequente, è dovuta per lo più alla calcolosi (➔ calcolo). ...
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In medicina incapacità di un organo a esplicare un atto o una funzione: per antonomasia, i. sessuale, incapacità a compiere l’atto sessuale, o anche incapacità a generare per cause organiche. Dal punto [...] di vista giuridico, l’i. (sia assoluta sia relativa) assume rilevanza in rapporto alla validità del matrimonio soltanto nella prospettiva di un vizio del volere, e cioè quando abbia costituito materia ...
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causa
càuṡa s. f. [dal lat. causa; cfr. cosa]. – 1. a. Fatto o avvenimento che provoca un determinato effetto, che è origine o occasione di un altro fatto: l’umidità è c. di malattie; il contatto dei due fili è stato c. di un corto circuito;...
causare
cauṡare v. tr. [dal lat. causari, lat. tardo causare, der. di causa «causa»] (io càuṡo, ecc.). – 1. Originare, far succedere, produrre: c. danni; c. uno scandalo; la sua incoscienza ha causato la nostra rovina; lo scontro fu causato...