Enciclopedia delle Scienze Sociali I Supplemento (2001)
Controversie
Elisabetta Silvestri
di Elisabetta Silvestri
Controversie, risoluzione delle
Introduzione
Il complesso mondo delle controversie e degli strumenti approntati da ciascun ordinamento per [...] e non istituzionalizzate, in altri ordinamenti (come nel nostro) sperimentata invece come panacea destinata a rimediare i guasti causati da una pervicace incapacità di rendere più efficiente la giustizia statale.
Prima di passare a descrivere i più ...
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Fatica
Francesco Figura
Giancarlo Urbinati
Sebastiano Bagnara
La fatica (dal latino fatigo, "mi stanco"), o astenia (dal greco ἀσθένεια, "debolezza", composto di ἀ- privativo e σθένος, "forza"), è [...] muta con la stessa rapidità: per molto tempo la rappresentazione disponibile non è in grado di riconoscere le nuove cause e forme dell'affaticamento; di conseguenza non vengono colti gli indizi dell'indebolimento e non vengono adottate (anche perché ...
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impotenza
Incapacità di un organo o di un organismo a esplicare un atto o una funzione (per es., i. funzionale di un arto). Riferito alla persona, nel linguaggio medico e in quello comune, s’intende [...] sessuali). L’impotentia coeundi dell’uomo è detta disfunzione erettile (➔). L’impotentia generandi, invece, è dovuta solitamente a cause organiche (sterilità). Si considera, in ultimo, la cosiddetta i. relativa, cioè l’incapacità all’atto sessuale da ...
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polidramnio
Aumento del liquido amniotico (detto anche idramnio) fino al doppio o più della quantità normale per l’epoca gestazionale considerata. Provoca un’eccessiva distensione delle pareti uterine, [...] e varici degli arti inferiori, e può avere come conseguenza frequente il parto prematuro; è dovuto generalmente o a cause fetali (malformazioni, gemellarità monocoriale, ecc.) o a scompensi circolatori, nefropatie, diabete, ecc., della gestante. ...
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Filosofo (Parigi 1638 - ivi 1715). Seguace di R. Descartes, se ne discostò poi per alcuni aspetti. La sua tesi principale è che la mente umana, attraverso l'illuminazione, vede le idee (cioè le cose e [...] occasionalista, affermando che essendo ogni cosa creata da Dio, che continuamente provvede a mantenerla in esistenza, l'unica causa autentica è da considerarsi appunto la divinità. Le leggi generali del moto che da essa promanano rendono peraltro ...
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Geografo e geofisico italiano (Milano 1857 - Pavia 1936); fu prof. di geografia fisica nell'univ. di Padova (1903-32). Socio nazionale dei Lincei (1920), senatore del Regno dal 1934. Si occupò di questioni [...] due manuali sull'argomento (Meteorologia generale, 1888; Climatologia, 1889); poi passò ad approfondire problemi glaciologici (Le cause dell'era glaciale, 1895), sismologici, morfologici e oceanografici; infine si interessò di geografia economica e ...
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Manifestazione morbosa caratterizzata soprattutto dall’eruzione cutanea di elementi rilevati, più o meno fugaci e pruriginosi, detti pomfi. Più che una vera e propria malattia, va considerata come una [...] di sostanze istamino-simili. Tale fenomeno sembra verificarsi anche in forme di o. in cui non sono direttamente in causa sostanze allergizzanti, bensì fattori fisici (come nell’o. da freddo o urticaria a frigore o nella cosiddetta urticaria factitia ...
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. Infiammazione della mucosa esofagea, generalmente prodotta da deglutizione di sostanze irritanti o di corpi pungenti (frammenti d'ossa, spine di pesce, spilli). Se si sono deglutite sostanze molto caustiche [...] sottomucosa che può essere circoscritta (ascesso) o diffusa (flemmone). Il pus finisce col vuotarsi nel lume esofageo. Cause: corpi estranei rimasti infitti nell'esofago o focolai purulenti periesofagei. La terapia consiste, secondo la gravità della ...
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Nacque a Roma il 14 luglio 1849 e vi morì il 4 agosto 1928. Entrato nella Compagnia di Gesù nel 1864 si laureò in lettere e filosofia a Napoli. Per più di 15 anni insegnò filosofia; nel 1897 fu nominato [...] vicepostulatore e, nel 1902, postulatore generale delle cause dei santi e beati del suo ordine. In questo ufficio dovette occuparsi, tra gli altri, dei processi di beatificazione dei gesuiti missionarî in Abissinia: ciò che gli porse occasione d' ...
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Il concetto filosofico di "fine" ebbe la sua prima determinazione specifica in quello stoico di τέλος "termine, scopo" dell'azione umana: nella morale stoica la dottrina dei fini (v., per es., il ciceroniano [...] dottrina dei doveri. Ma già Platone aveva considerato le idee come fini, o cause finali, del divenire del mondo; e Aristotele, nella sua dottrina delle quattro cause, pose la causa finale (τὸ οὗ ἕνεκα "ciò in ragion del quale") all'altezza di quella ...
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causa
càuṡa s. f. [dal lat. causa; cfr. cosa]. – 1. a. Fatto o avvenimento che provoca un determinato effetto, che è origine o occasione di un altro fatto: l’umidità è c. di malattie; il contatto dei due fili è stato c. di un corto circuito;...
causare
cauṡare v. tr. [dal lat. causari, lat. tardo causare, der. di causa «causa»] (io càuṡo, ecc.). – 1. Originare, far succedere, produrre: c. danni; c. uno scandalo; la sua incoscienza ha causato la nostra rovina; lo scontro fu causato...