bolla
Lesione elementare cutanea, rappresentata da un rilievo di varia grandezza a contenuto sieroso o sieroematico, dovuta a scollamento (acantolisi) degli strati epidermici per cause fisiche o tossinfettive. [...] Notissime sono le b. provocate dal calore (ustioni di 2° grado); tra le malattie cutanee bollose va rammentato il pemfigo ...
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Reintroduzione di specie arboree e arbustive in terreni che, in un passato più o meno recente, hanno ospitato complessi boscati distrutti o degradati per cause naturali o per l’intervento dell’uomo.
Il [...] termine è anche usato con il significato di imboschimento, cioè impianto di specie arboree e arbustive su terreni da lungo tempo privi di vegetazione legnosa (ex coltivi, terreni marginali abbandonati, ...
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Orientamento (detto anche psicologia dinamica), proprio di autori e correnti della psicologia del profondo, che antepone i processi alle manifestazioni osservabili della vita mentale, ricercandone cause [...] e fini in fattori che si sottraggono al riconoscimento immediato della coscienza ...
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Trasformazione di un tessuto già differenziato con acquisizione di caratteristiche appartenenti a un altro tessuto. La m. può essere reversibile o avere, se persistono le cause che l’hanno indotta, un’evoluzione [...] di tipo canceroso ...
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teratogenesi
Analisi della genesi delle anomalie dello sviluppo embrionale che determinano la formazione di aberrazioni o malformazioni (mostruosità o terata). La t. indaga le cause e precisa lo stadio [...] in cui agisce l’agente che provoca la malformazione (agente teratogeno). Le anomalie e le malformazioni possono dipendere da fattori genetici o da fattori ambientali, che possono dar luogo agli stessi ...
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inappetenza
Mancanza, o più propriam. diminuzione, dell’appetito. L’i. si differenzia dall’anorressia perché non è una malattia psichica: pur dovuta talvolta a cause psichiche o psicologiche, non è malattia [...] in sé, piuttosto è sintomo di svariate patologie: malattie infettive, batteriche e virali (tipica è l’i. dell’epatite virale), neoplastiche, cardiache, metaboliche, renali, neurologiche, nervose (spec. ...
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Nel linguaggio scientifico, in presenza di fenomeni casuali (o aleatori), p. di un evento è il numero, compreso fra 0 e 1, che esprime il grado di possibilità che l’evento si verifichi, intendendo che [...] p. composte.
Dal teorema delle p. composte segue la formula di Bayes:
Gli eventi Bj vengono chiamati ipotesi, o cause, e costituiscono le diverse alternative che possono spiegare un evento A osservato sperimentalmente. Le p. P(Bj) sono dette p ...
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Si chiama così in oculistica l'abbassamento notevole della vista, l'incompleta amaurosi, che si ha per cause locali, come le malattie delle varie parti dell'occhio, e per cause generali, come intossicazioni, [...] anemia, isterismo, ecc. Tra le ambliopie tossiche più frequenti, sono quella da alcool e da tabacco, e quella da chinino; la prima dovuta ad infiammazione delle fibre papillo-maculari del nervo ottico, ...
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Speciale condizione di bambini che, per cause varie, nascono meno preparati e meno resistenti alla vita extrauterina, per i quali i primi mesi e spesso i primi anni sono più difficili e malsicuri, e che [...] perciò hanno bisogno di cure speciali: tali sono i bambini prematuri, cioè nati prima del termine normale della gravidanza e i deboli (detti anche immaturi) che, sebbene portati fino al termine, nascono ...
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SPOGLIO, Diritto di
Agostino Tesio
Il beneficiato ecclesiastico, detratto il conveniente per il suo onesto sostentamento, è obbligato ad elargire ai poveri o a cause pie il superfluo dei redditi beneficiali. [...] Una legge ecclesiastica antichissima gli toglie la facoltà di disporre per testamento di tale superfluo; e questo, alla sua morte, dapprima era devoluto alla chiesa del suo benefizio, poi attribuito alla ...
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causa
càuṡa s. f. [dal lat. causa; cfr. cosa]. – 1. a. Fatto o avvenimento che provoca un determinato effetto, che è origine o occasione di un altro fatto: l’umidità è c. di malattie; il contatto dei due fili è stato c. di un corto circuito;...
causare
cauṡare v. tr. [dal lat. causari, lat. tardo causare, der. di causa «causa»] (io càuṡo, ecc.). – 1. Originare, far succedere, produrre: c. danni; c. uno scandalo; la sua incoscienza ha causato la nostra rovina; lo scontro fu causato...