NICCOLO da Lonigo
Paolo Pellegrini
NICCOLÒ da Lonigo (Niccolò Leoniceno). – Nacque a Vicenza nel 1428 da Francesco e da Maddalena, figlia dell’umanista Antonio Loschi.
In una famiglia che contava almeno [...] CXXVII s.; D. Mugnai Carrara, Profilo di Nicolò Leoniceno, in Interpres, II (1979A), pp. 169-212; Id., Fra causalità astrologica e causalità naturale. Gli interventi di Nicolò Leoniceno e della sua scuola sul morbo gallico, in Physis, XXI (1979B), pp ...
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universo (sost.)
Barbara Faes De Mottoni
L'u. dantesco si configura, nelle sue linee generali, secondo uno schema che assimila originalmente le dottrine aristoteliche e neoplatoniche, in particolare [...] altro universo seco, corrisponde / al cerchio che più ama e che più sape (Pd XXVIIII 71), ed è origine della causalità esercitata dalle sfere inferiori concentriche ad esso, sì che esso, come Morale Filosofia... ordina a noi l'altre scienze... ordina ...
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Illusione
Luciano Mecacci
Il termine illusione (dal latino illusio, derivato di illudere, "deridere, farsi beffe") indica in genere ogni errore dei sensi o della mente che falsi la realtà. Nel linguaggio [...] i movimenti distinti di A e B come un unico evento: A si sposta verso B, 'urta' B e lo fa muovere. La causalità percepita (il movimento di A è causa del movimento di B) è illusoria, non corrisponde alla realtà fisica.
Illusioni tattili e uditive
Le ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Pseudo-Dionigi Areopagita
Alessandro Linguiti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La pretesa di essere l’ateniese convertito da san Paolo [...] parzialità e l’insufficienza delle determinazioni positive di Dio ricavate a partire dalle creature, che pure sono effetti della causalità divina. Seguendo la via affermativa, è infatti lecito attribuire a Dio essere e bontà, in quanto Egli è causa ...
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Ramanuja, Sri
Rāmānuja, Śrī
Filosofo e teologo indiano (secondo la tradizione n. Perumbudur, Tamil Nadu, 1017- m. 1137; secondo alcuni studiosi n. 1077 - m. 1157; secondo altri, n.1056 - m. 1137). È [...] non esistono a prescindere dal brahman che quindi può esser detto non-duale (advaita). Per la dottrina della causalità, Svābhāvikabhedābheda (➔) Vedānta, con riferimento alla scuola. La dottrina di R. sarà ulteriormente elaborata da Vedānta Deśika ...
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Settore della medicina che ha per oggetto lo studio clinico e la terapia dei disturbi mentali e dei comportamenti patologici, distinti per origine, qualità, entità e durata delle manifestazioni. La delimitazione [...] ; d) la tesi eziopatogenetica che la malattia mentale dipende da processi organici, con la regressione intesa come causalità organodinamica e con una forte apertura sulle prospettive neuropsicologiche, per es. su quello che viene designato come ...
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Fisiologo, matematico e fisico (Potsdam 1821 - Berlino 1894). Figura di eccezionale complessità e profondità, contribuì in modo sostanziale all'evoluzione del pensiero scientifico del XIX secolo, compiendo [...] conoscitive, si conciliò tuttavia in H. con l'ammissione di un apriori del conoscere, identificato con il principio di causalità. A Heidelberg l'interesse di H. tornò anche a volgersi verso problemi di fisica sperimentale e di fisica matematica ...
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PAZZIA (lat. scient. alienatio mentis; fr. folie; sp. locura; ted. Geisteskrankheit; ingl. insanity)
Sante De Sanctis
1. Concetto di pazzia. - Nell'antichità e presso i primitivi la pazzia fu ed è concepita [...] morbigene capaci di dare luogo a malattie mentali, si può immaginare (come verrà detto più sotto) che il fattore causale, qualunque esso sia, agisca per lo più indirettamente sull'attività psichica e non direttamente portando una lesione diretta sul ...
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La nozione di a. rilevante agli effetti penali viene generalmente individuata nella "interruzione intenzionale del processo fisiologico della gravidanza con la conseguente morte del prodotto del concepimento" [...] . È invece considerato lecito l'a. indiretto quando vi sia una causa grave. Al riguardo si richiama il principio della doppia causalità: è lecito porre un'azione buona o indifferente, dalla quale segua direttamente un doppio effetto, l'uno buono, al ...
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SCLEROSI (dal gr. σκληρός "duro")
Alberto PEPERE
Giuseppe AYALA
Gioacchino FUMAROLA
Vittorio CHALLIOL
Indurimento fibroso di organi e di tessuti per accrescimento dello stroma connettivale e degenerazione [...] amiotrofica si manifesta generalmente fra i 30 e i 55 anni. L'etiologia ci sfugge; molto discussi sono i rapportì di causalità con la lues. L'atrofia colpisce dapprima i muscoli delle mani (mano ad artiglio, mano scimmiesca, ecc.) per progredire poi ...
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causalita
cauṡalità s. f. [dal lat. tardo causalĭtas -atis, der. di causalis «causale»]. – Rapporto che lega la causa con l’effetto: principio (o legge) di c., principio filosofico secondo il quale nulla accade nel mondo senza che vi sia una...
causale
cauṡale agg. e s. f. [dal lat. tardo causalis]. – 1. agg. a. Di causa, che è causa di qualcosa: rapporto c.; principio c.; collegamento c.; nesso c.; atto causale. b. In grammatica, proposizioni c., proposizioni subordinate che indicano...