Filosofo (Mantova 1462 - Bologna 1525). Dalla vasta opera di P. emerge una delle figure più notevoli della cultura rinascimentale e soprattutto dell'aristotelismo cinquecentesco: in lui da un lato i problemi [...] aristotelica della natura, dove le cause di ogni accadimento sono ritrovate nelle «qualità» o «essenze» e nell'universale causalità dei cieli; la riduzione dei fenomeni «soprannaturali» (e quindi anche dei miracoli, dell'origine e sviluppo delle ...
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In senso originario, punto dell’eclittica oppure la costellazione dello Zodiaco, che sorge in un momento dato in un luogo dell’orizzonte. Questo punto (detto anche ascendente) costituiva la base per configurare [...] un’azione si traggono auspici sull’esito di questa. Per l’importanza attribuita alla causalità celeste sul mondo sublunare (a volte più che di causalità si parla di parallelismo, cioè di corrispondenza tra figure celesti ed eventi terrestri), ogni ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Astronomia, astrologia e geografia matematica
John D. North
Anne Tihon
Graziella Federici Vescovini
Uta Lindgren
Astronomia, astrologia [...] sec. l'astrologia si configurava da un lato come scienza dei giudizi, mentre dall'altro lato, in quanto scienza della causalità del cielo e dei pianeti, era fatta rientrare nella cosmologia di Aristotele, in accordo con l'interpretazione di Averroè ...
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Il neoplatonismo
Sviluppi filosofici nel pensiero pagano fra III e IV secolo
Elena Gritti
La vita di Costantino coincide con il momento in cui la filosofia greca, dominata dal neoplatonismo, conosce [...] ’ quando definisce l’Uno «potenza di tutte le cose» (δύναμις τῶν πάντων, III 8[30],10,1-2), in quanto sovrabbondanza causale e non, come vorrebbe l’accezione peripatetica, disposizione di per sé carente fino a che non passi all’atto3.
Per converso, è ...
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martello
Bruna Cordati Martinelli
L'immagine del fabbro e del m. ricorre più volte, e sempre in funzione di esempio, nel ragionamento dantesco; in Cv I XIII 4 lo fuoco e lo martello sono cagioni efficienti [...] quo accipit malleus formam artificis ferrarii ad inducendum in ferrum "; nella terzina dantesca è fissata la conclusione del problema della causalità efficiente del moto del cielo, posta da Aristotele in modo simile a quello di Platone (De Coelo II 2 ...
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Filosofo (Lublino 1859 - Parigi 1933). Studiò chimica con R. Bunsen. Nel 1880 si trasferì a Parigi e dopo la prima guerra mondiale prese la cittadinanza francese. Influenzato dagli scritti e dalle teorie [...] di là dei tentativi di risolvere il dato quantitativo in rapporti matematici, al di là delle concezioni "legalistiche" della causalità, la scienza cerca spiegazioni più profonde; il suo fine ultimo è di natura ontologica. Così, attraverso la critica ...
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RAGION SUFFICIENTE
Guido Calogero
. Il principio di ragion sufficiente è uno dei supremi principî logici, per quanto la sua formulazione esplicita non risalga che al Leibniz, che lo aggiunse ai due [...] di una data realtà, il principio di ragion sufficiente s'identifica così, sotto un certo aspetto, col principio di causalità: e da questo punto di vista può dirsi che esso sia stato implicitamente presupposto fin dai primi pensatori presocratici ...
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(O.P., al secolo Józef)
Storico della logica e della filosofia polacco, nato a Czuszów il 30 agosto 1902. Allievo di K. Twardoski, domenicano dal 1927, si è laureato a Lwów nel 1932 con una tesi su Die [...] all'università di Friburgo (Svizzera).
Dagli originari interessi per le questioni ontologiche e per il problema della causalità (soprattutto nel pensiero neoscolastico), interessi che dovevano confluire nelle ricerche di teologia razionale, come è ...
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Nicola de Luca
Abstract
Viene esaminata la fattispecie e la disciplina dei titoli di credito rappresentativi di merci, quali titoli idonei a conferire il diritto alla riconsegna, ad attribuire il possesso [...] non solo per i titoli rappresentativi, ma soprattutto per i titoli azionari), l’opinione maggioritaria è nel senso che la causalità dei titoli rappresentativi di merci sia da intendersi in senso solo formale, cioè come espressiva del richiamo al tipo ...
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Vedanta
Vedānta
Denonimazione comune a varie correnti filosofiche (➔ anche Śaṅkara; Madhva; Rāmānuja; Vedānta Deśika) che si richiamano esplicitamente alle Upaniṣad, di cui sistematizzano in vari modi [...] mondo fenomenico non è che apparenza (māyā) e la realtà è invece nonduale (advaita). La teoria della causalità (➔ causalità, dottrine indiane della) presupposta da Gauḍapāda è dunque un ajātivāda («dottrina della non nascita») poiché in senso stretto ...
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causalita
cauṡalità s. f. [dal lat. tardo causalĭtas -atis, der. di causalis «causale»]. – Rapporto che lega la causa con l’effetto: principio (o legge) di c., principio filosofico secondo il quale nulla accade nel mondo senza che vi sia una...
causale
cauṡale agg. e s. f. [dal lat. tardo causalis]. – 1. agg. a. Di causa, che è causa di qualcosa: rapporto c.; principio c.; collegamento c.; nesso c.; atto causale. b. In grammatica, proposizioni c., proposizioni subordinate che indicano...