La cultura politica e i modelli istituzionali
Antonino De Francesco
È un luogo comune, nella nostra tradizione storico-politica, ricordare il ruolo della Francia rivoluzionaria nella genesi dell’Italia [...] Stato fosse il nipote Carlo Alberto, già in odor di liberalismo, il quale immediatamente accettò di promulgare la costituzione di Cadice 1789, doveva il proprio auspicio di eguaglianza; per i cattolici la discesa in campo del popolo era il segnale di ...
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Governo e Parlamento
Paolo Pombeni
Se accettiamo che la forza attrattiva del Piemonte, o meglio del Regno di Sardegna, nel porsi come perno del processo di unificazione nazionale risiedesse in parte [...] pongo mente al nostro sistema elettorale, che è uno dei più liberali d’Europa, io credo che sarebbe un errore immenso il dire titolo la presidenza nel 1863. Ma questi, che era un cattolico moderato, non si sentì di restare in presenza di conflitti con ...
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La Grande guerra e la rivoluzione fascista
Emilio Gentile
Un decennio rivoluzionario
Gli anni fra il 1915 e il 1925 furono per gli italiani il periodo più rivoluzionario della loro vita unitaria, con [...] italiana e infervorato dalla prospettiva di un colonialismo missionario e civilizzatore5.
Col mutare dell’atteggiamento cattolico verso lo Stato liberale, un momento importante fu il patto Gentiloni, sottoscritto per le elezioni del 1913, le prime ...
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La questione del Mezzogiorno: societa e potere
Fulvio De Giorgi
La questione meridionale come questione culturale
Se non si considera la questione meridionale come innanzitutto economica, ma come frutto [...] .
Nei primi decenni postunitari, dunque, al Nord si andò sviluppando una contrapposizione tra liberali, laici e spesso laicisti, e cattolici intransigenti, antiliberali e antilaicisti; nel Mezzogiorno23 la contrapposizione fu soprattutto tra Stato e ...
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Gli accordi di Villa Madama: dalla Costituente a Craxi
Alessandra Berto
Premesse
Sebbene il problema della revisione del Concordato fra la Repubblica italiana e la Santa Sede sia stato affrontato solo [...] o forte critica (da parte di radicali e liberali in particolare)44. Il dibattito invernale servì comunque pp. 589-617.
73 Sul tema cfr. I. Bolgiani, La Chiesa cattolica in Italia. Normativa pattizia, Milano 2009; per un bilancio dei rapporti prima ...
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1913. L’Italia e il XVI centenario dell’editto di Milano
Stefania De Nardis
Nel biennio 1912-1913 in tutta Europa si danno alle stampe centinaia fra libri, opuscoli, articoli di variegatissima natura [...] che hanno preso parte ai festeggiamenti per l’Unità testimoniano, in fondo, un ammorbidimento dei contrasti fra cattolici e liberali e una crescente distanza interna tra moderati e intransigenti.
È dunque anche nei luoghi della gente comune, durante ...
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Ricchi e poveri: pensare all'economia del benessere
Vera Zamagni
Il lungo cammino della dottrina sociale della Chiesa in età moderna e postmoderna
Lo sviluppo economico moderno è nato in ambiente cattolico [...] e lasciare il dovuto spazio alle attività non materiali. Di fronte a queste debolezze di liberalismo e social-comunismo la Chiesa cattolica uscì lentamente dal suo arrocco difensivo e ritrovò via via posizioni più equilibrate in campo economico ...
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La massoneria
Anna Maria Isastia
La storia della rinascita della massoneria in Italia, dopo la lunga parentesi della Restaurazione, quando le logge (l’unità di base di un’organizzazione massonica) erano [...] la massoneria» (14 marzo 1914) e «La Civiltà Cattolica» che scrive:
dall’Alpi al Lilibeo tenevano il loro anni e che sono unite dallo stesso progetto di aggregare le élites liberal-moderate e filomonarchiche. Tra loro tre logge di Torino, una di ...
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Per una storia dell'antisemitismo cattolico in Italia
Simon Levis Sullam
Introduzione
In Italia «il giudaismo impera signore», denunciava sulle pagine de «La Civiltà cattolica» nell’ultimo decennio [...] 1897.
15 Sono i periodici analizzati da A. Di Fant, L’affaire Dreyfus, cit., passim.
16 A.M. Canepa, Cattolici ed ebrei nell’Italia liberale, «Comunità», XXXII, 179, aprile 1978, p. 87.
17 Sui precedenti recenti, alla metà del secolo, J. Frankel, The ...
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Radici e iniziali sviluppi del movimento cattolico
Annibale Zambarbieri
'Il senso cattolico delle moltitudini', la tradizione, la modernità
Non si era ancora spenta l’eco dei rivolgimenti del 1848 quando, [...] valutazioni divergenti, in qualche misura collegate alle attitudini manzoniane, rosminiane e di altri, e qualificabili come ‘cattolico-liberali’. In particolare essi nutrivano l’ipotesi di una conciliazione tra il neonato Stato e la Chiesa, avanzando ...
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notabilare
agg. Relativo ai notabili, a chi occupa una posizione particolarmente in vista; oligarchico. ◆ Attraverso un rapido excursus nella storia politica italiana ed europea, [Vittorio] Valenza illustra una tesi suggestiva: la proporzionale...
cattoliberista
s. m. e f. e agg. Chi o che contempera concezioni proprie del mondo cattolico con quelle d’impronta liberista. ◆ Dopo aver demonizzato i «cattocomunisti», si potrebbe dire ora che il leader di Forza Italia e i suoi seguaci stanno...