Partito popolare italiano
Francesco Malgeri
Le origini
Nei primi anni del Novecento, il problema dell’incontro tra cristianesimo e democrazia e la rivendicazione dell’autonomia politica del cristiano [...] Ventura, Antonio Rosmini, Félicité-Robert Lamennais e Charles de Montalambert, che le matrici del pensiero cattolicoliberale confluiscano nella elaborazione teorica del popolarismo, venendosi a saldare con il filone cristiano-sociale e democratico ...
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I cattolici e il consenso politico dopo la fine della Democrazia cristiana
Sergio Apruzzese
Il tramonto della Democrazia cristiana e l’inizio della diaspora cattolica
Il partito che è stato di Alcide [...] da far parlare di «nuova Dc», nonostante il consenso riscosso non sia solo di matrice cattolica ma anche socialista-craxiana e liberal-conservatrice (l’area in sostanza coincidente col vecchio Pentapartito). Su cinque elezioni politiche nazionali ...
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I cattolici e la Costituente
Paolo Pombeni
I cattolici e il momento costituente: tra avveramento della profezia sul crollo dei regimi liberali e desiderio di partecipazione alla ‘nuova Italia’
L’apertura [...] del cattolicesimo politico: sebbene alcuni temi siano comuni con la tradizione oppositiva del pensiero cattolico all’evoluzione dello Stato liberale, ora la declinazione che ne offrono i dossettiani si inserisce nell’alveo del nuovo pensiero ...
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La cultura politica e i modelli istituzionali
Antonino De Francesco
È un luogo comune, nella nostra tradizione storico-politica, ricordare il ruolo della Francia rivoluzionaria nella genesi dell’Italia [...] Stato fosse il nipote Carlo Alberto, già in odor di liberalismo, il quale immediatamente accettò di promulgare la costituzione di Cadice 1789, doveva il proprio auspicio di eguaglianza; per i cattolici la discesa in campo del popolo era il segnale di ...
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Governo e Parlamento
Paolo Pombeni
Se accettiamo che la forza attrattiva del Piemonte, o meglio del Regno di Sardegna, nel porsi come perno del processo di unificazione nazionale risiedesse in parte [...] pongo mente al nostro sistema elettorale, che è uno dei più liberali d’Europa, io credo che sarebbe un errore immenso il dire titolo la presidenza nel 1863. Ma questi, che era un cattolico moderato, non si sentì di restare in presenza di conflitti con ...
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La Grande guerra e la rivoluzione fascista
Emilio Gentile
Un decennio rivoluzionario
Gli anni fra il 1915 e il 1925 furono per gli italiani il periodo più rivoluzionario della loro vita unitaria, con [...] italiana e infervorato dalla prospettiva di un colonialismo missionario e civilizzatore5.
Col mutare dell’atteggiamento cattolico verso lo Stato liberale, un momento importante fu il patto Gentiloni, sottoscritto per le elezioni del 1913, le prime ...
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La questione del Mezzogiorno: societa e potere
Fulvio De Giorgi
La questione meridionale come questione culturale
Se non si considera la questione meridionale come innanzitutto economica, ma come frutto [...] .
Nei primi decenni postunitari, dunque, al Nord si andò sviluppando una contrapposizione tra liberali, laici e spesso laicisti, e cattolici intransigenti, antiliberali e antilaicisti; nel Mezzogiorno23 la contrapposizione fu soprattutto tra Stato e ...
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Gli accordi di Villa Madama: dalla Costituente a Craxi
Alessandra Berto
Premesse
Sebbene il problema della revisione del Concordato fra la Repubblica italiana e la Santa Sede sia stato affrontato solo [...] o forte critica (da parte di radicali e liberali in particolare)44. Il dibattito invernale servì comunque pp. 589-617.
73 Sul tema cfr. I. Bolgiani, La Chiesa cattolica in Italia. Normativa pattizia, Milano 2009; per un bilancio dei rapporti prima ...
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1913. L’Italia e il XVI centenario dell’editto di Milano
Stefania De Nardis
Nel biennio 1912-1913 in tutta Europa si danno alle stampe centinaia fra libri, opuscoli, articoli di variegatissima natura [...] che hanno preso parte ai festeggiamenti per l’Unità testimoniano, in fondo, un ammorbidimento dei contrasti fra cattolici e liberali e una crescente distanza interna tra moderati e intransigenti.
È dunque anche nei luoghi della gente comune, durante ...
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Ricchi e poveri: pensare all'economia del benessere
Vera Zamagni
Il lungo cammino della dottrina sociale della Chiesa in età moderna e postmoderna
Lo sviluppo economico moderno è nato in ambiente cattolico [...] e lasciare il dovuto spazio alle attività non materiali. Di fronte a queste debolezze di liberalismo e social-comunismo la Chiesa cattolica uscì lentamente dal suo arrocco difensivo e ritrovò via via posizioni più equilibrate in campo economico ...
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notabilare
agg. Relativo ai notabili, a chi occupa una posizione particolarmente in vista; oligarchico. ◆ Attraverso un rapido excursus nella storia politica italiana ed europea, [Vittorio] Valenza illustra una tesi suggestiva: la proporzionale...
cattoliberista
s. m. e f. e agg. Chi o che contempera concezioni proprie del mondo cattolico con quelle d’impronta liberista. ◆ Dopo aver demonizzato i «cattocomunisti», si potrebbe dire ora che il leader di Forza Italia e i suoi seguaci stanno...