Statista inglese (Liverpool 1809 - Hawarden 1898). Dal 1832 con i tories, passò poi al Partito liberale, divenendone leader (1865). Più volte primo ministro (1868-74, 1880-85, 1886 e 1892-94), varò numerose [...] di stato irlandese (disestablishment), affrancando i contadini cattolici dall'obbligo di pagare le decime, e nel tornò al potere (26 genn. 1886), ma per la scissione del partito liberale in seguito alla presentazione da parte di G. di un progetto di ...
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scolastica Complesso dei metodi e dei contenuti dell’insegnamento nelle scuole medievali, dalla fine del mondo antico al 14° secolo.
Caratteri generali
Il termine, derivato dal latino medievale scholasticus [...] Patris di Leone XIII (1879), pensatori e studiosi cattolici hanno cercato di mettere in luce gli aspetti metafisici comprende alla luce dell’ingresso delle tecniche delle arti liberali nella speculazione religiosa, così come la controversia sugli ...
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Statista (Schönhausen 1815 - Friedrichsruh 1898). Di antica famiglia nobile del Brandeburgo, fece i suoi studî a Gottinga. Fin dal 1847, segnalandosi alla "dieta unita" di Berlino per la vigorosa politica [...] arrivò a una riconciliazione tra il B. e il partito cattolico del Centro. Nello stesso tempo, egli oppose ai socialisti, , appoggiandosi non più al Centro ma ai conservatori e ai liberali nazionali, e dal nuovo Reichstag ottiene ancora una volta l' ...
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Filosofo (Rovereto 1797 - Stresa 1855). Patriota e liberale, fu inviato (1848) dal governo piemontese presso papa Pio IX. La sua ricerca filosofica prende le mosse da un'impostazione gnoseologica kantiana [...] dal governo piemontese presso Pio IX per incoraggiarlo nelle sue tendenze liberali, egli seguì il papa a Gaeta e a Napoli, da rosminiano andò sempre più suscitando tra gli studiosi cattolici dapprima diffidenza e poi violente polemiche e accanita ...
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Statista inglese (Londra 1749 - Chiswick 1806). Liberale, fu segretario di Stato per gli Affari esteri (1782-83) e riconobbe l'indipendenza delle colonie americane. Promosse l'abolizione della schiavitù [...] all'opposizione. Il suo temperamento e le sue vedute liberali lo portarono a contrastare, con eloquenza irruente, la l'abolizione del commercio degli schiavi e l'equiparazione dei cattolici in Inghilterra e Irlanda. La morte, lamentata dallo stesso ...
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Figlia (Weimar 1811 - Berlino 1890) di Carlo Augusto granduca di Sassonia-Weimar; sposò l'11 giugno 1829 il principe Guglielmo, futuro imperatore Guglielmo I. Sospettata di tendenze liberali e, a maggior [...] ragione, di simpatie verso i cattolici, Bismarck la considerò sempre sua nemica. Durante la guerra franco-prussiana tentò d'avviare trattative di pace attraverso monsignor Dupanloup e dopo la guerra cercò d'influire sul marito in favore della Francia ...
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Uomo politico inglese (Londra 1780 - Bowood 1863); membro del ministero di coalizione Fox-Grenville (1806-07), sostenne la necessità di nuove imposte per condurre la guerra contro la Francia (1806); propugnò [...] l'abolizione della tratta degli schiavi e l'emancipazione dei cattolici. Alla Camera dei Lord (1816) fu sostenitore delle idee liberali. Ministro degli Interni con G. Canning (1827), fu presidente del Consiglio di stato (1830-41; 1846-52) con G. Grey ...
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Nazionalsocialismo
Wolfgang Schieder
(XXIV, p. 466)
L'argomento, trattato nel XXIV vol. (1934) dell'Enciclopedia Italiana e nella voce germania: Storia, dell'App. I (p. 655) a firma di Carlo Antoni, [...] della teoria del totalitarismo hanno il loro fondamento nella democrazia liberale, per la quale il n. e lo stalinismo, nazionalsocialista colpì, oltre gli operai, soprattutto cristiani cattolici ed evangelici, nonché altri dissidenti per motivi ...
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Nazione
Emilio Gentile
(XXIV, p. 470)
Un mondo di nazioni
Durante il 20° secolo, la n., lo Stato nazionale e il nazionalismo, creazioni della civiltà europea, sono divenuti un fenomeno universale. Infatti, [...] nelle forme proprie delle diverse religioni, i cattolici, i protestanti e gli ebrei: tutti, politici of Yugoslavia, London-New York 1993.
Nationality, patriotism, and nationalism in liberal democratic societies, ed. R. Michener, St. Paul (Minn.) 1993 ...
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STORIOGRAFIA
Maria Casini
Domenico Musti
Ovidio Capitani
Giuseppe Giarrizzo
(v. storia, XXXII, p. 771; App. III, II, p. 846; storiografia, App. IV, III, p. 492)
Preistoria. - La paletnologia (v. [...] filosofia della storia, che si reggevano sulle idee-forza del liberalismo e del nazionalismo. Ma a positivismo trionfante, alla fine di quel secolo, neppure dai socialisti e dai cattolici erano venute agli storici serie contestazioni a un ufficio che ...
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notabilare
agg. Relativo ai notabili, a chi occupa una posizione particolarmente in vista; oligarchico. ◆ Attraverso un rapido excursus nella storia politica italiana ed europea, [Vittorio] Valenza illustra una tesi suggestiva: la proporzionale...
cattoliberista
s. m. e f. e agg. Chi o che contempera concezioni proprie del mondo cattolico con quelle d’impronta liberista. ◆ Dopo aver demonizzato i «cattocomunisti», si potrebbe dire ora che il leader di Forza Italia e i suoi seguaci stanno...