. È termine generico, che può assumere diversi significati, correlativamente ai varî usi della parola americano: il significato della quale, a sua volta, si restringe fino a riferirsi, quasi esclusivamente [...] una dottrina, o piuttosto una raccolta di idee vaghe, di opinioni nuove, naturalistiche e liberali, venutesi diffondendo in America, anche tra i cattolici, negli ultimi decennî del sec. XIX.
Esse furono attribuite nominatamente al padre Isacco Hecker ...
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LUSSEMBURGO (XXI, p. 681; App. I, p. 809; II, 11, p. 235)
Lucio GAMBI
B. Ci.
L'ultimo censimento, del gennaio 1948, registrò (con diminuzione rispettó al 1935) una popolazione di 290.992 ab., oltre [...] del giugno 1951, l'incremento socialista e liberale non incise sostanzialmente nelle posizioni di maggioranza relativa , manifestandosi più vivacemente i dissensi tra socialisti e cattolici nella formulazione della politica economica e sociale. La ...
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LEOPOLDO II re del Belgio
Giuseppe GALLAVRESI
Nato il 9 aprile 1835 da re Leopoldo I e dalla sua seconda moglie, Luisa d'Orléans, portò sino al suo avvento al trono il titolo di duca di Brabante. Succeduto [...] fu arrecata dall'applicazione della rappresentanza proporzionale che rialzò le sorti del partito liberale. La maggioranza parlamentare fu però stabilmente assicurata al partito cattolico sino alla fine del regno di Leopoldo II. Il re si trovò ...
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. Si chiamano cristiano-sociali quei partiti e quelle correnti o formazioni politiche, che tendono a risolvere la questione sociale, così come attualmente si presenta, sulle basi etiche del cristianesimo. [...] 'enciclica Rerum Novarum segnò la Magna charta dell'azione cattolica politico-sociale. In Italia e nel Belgio per designare democratica e antisemitica in contrasto con le dominanti tendenze liberali. Divenuto arbitro del municipio di Vienna (1897), il ...
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Nato a Potsdam il 18 ottobre 1831 dal principe Guglielmo (poi imperatore) e da Augusta di Sassonia-Weimar, morto ivi il 15 giugno 1888. Ebbe educazione accurata da parte del noto teologo Godet, e poi del [...] vide trascinato, suo malgrado, sulla scena politica, perché il partito liberale si rivolse a lui, di cui erano noti i sentimenti politici soprattutto perché il Bismarck aveva bisogno dei cattolici tedeschi nella lotta contro la socialdemocrazia. Nel ...
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Col riconoscimento dell'Azione cattolica italiana (art. 43 del concordato) come organismo autonomo apolitico, il fascismo aveva accettato di porre un limite al proprio totalitarismo; ma era inevitabile [...] che esso, aiutato anche da correnti liberali fautrici della preminenza statale nel campo scolastico ed educativo, avrebbe tentato di sopraffare le organizzazioni cattoliche. Il tentativo fu fatto nella primavera del 1931 quando, adducendo supposte ...
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Uomo politico olandese nato il 22 giugno 1869 a Burgerveen nel Haarlemmermeerpolder. Seguì a Kampen il corso per ufficiali e nel 1892 partì per le Indie Olandesi, dove si distinse assai nella spedizione [...] lui quasi un successo personale; molti olandesi, perfino liberali, gli diedero il loro voto per riconoscenza. Egli basato quasi esclusivamente su elementi di destra (calvinisti e cattolici), nel quale oltre la presidenza egli ha il portafoglio degli ...
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Uno dei più attivi propagatori della Riforma in Germania. Nacque a Schledtstadt l'11 novembre 1491, entrò nell'ordine dei domenicani nel 1506 e, nel gennaio 1517, nell'università di Heidelberg, dove studiò [...] umanisti. Ottenne la laurea di teologia e divenne maestro di arti liberali; poi fu ordinato sacerdote. Spiegò la Sacra Scrittura ai suoi lo stimarono falso. In modo speciale i cattolici ebbero occasione di sperimentare questa sua doppiezza. Mentre ...
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Uomo politico, nato a Zele (Fiandra Orientale), il 25 gennaio 1812, morto a Schaerbeek-lez-Bruxelles il 4 gennaio 1891. Di famiglia cattolica, al sentimento cattolico il D. ispirò sempre l'opera sua: sin [...] lo mandarono alla Camera, dove rimase fino al 1866, unendosi alla destra cattolica conservatrice. Di spirito moderato, egli voleva che i cattolici rimanessero uniti coi liberali; e intendeva che le credenze alle quali egli era attaccato s'imponessero ...
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Uomo politico e giurista, nato il 26 luglio 1822 ad Affoltern, nel Cantone di Zurigo, morto il 13 gennaio 1879 a Losanna. Studiò leggi a Heidelberg, Berna e Zurigo, e si dedicò giovanissimo alla politica, [...] professando principî liberali. Eletto nel 1847 al Gran consiglio di Zurigo, nel 1854 entrò nel Consiglio di stato, del quale, dal e più favorevole a quella autonomista dei paesi latini e cattolici; ciò che lo rese impopolare nella Svizzera tedesca, e ...
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notabilare
agg. Relativo ai notabili, a chi occupa una posizione particolarmente in vista; oligarchico. ◆ Attraverso un rapido excursus nella storia politica italiana ed europea, [Vittorio] Valenza illustra una tesi suggestiva: la proporzionale...
cattoliberista
s. m. e f. e agg. Chi o che contempera concezioni proprie del mondo cattolico con quelle d’impronta liberista. ◆ Dopo aver demonizzato i «cattocomunisti», si potrebbe dire ora che il leader di Forza Italia e i suoi seguaci stanno...