Uno dei fondatori della Chiesa anglicana (Buden, Devonshire, 1522 - Monkton, Farleigh, 1571); fautore della Riforma luterana, ritornò poi al cattolicesimo durante il regno della regina Maria (1554); ma [...] presto aderì nuovamente alla Riforma lasciando l'Inghilterra per Francoforte e Strasburgo. Rientrato in Inghilterra sotto Elisabetta, fu creato vescovo di Salisbury. Nel 1562 scrisse l'Apologia Ecclesiae ...
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Scrittore italiano (S. Casciano in Val di Pesa 1877 - Greve 1956). Passato dall'ateismo alla fede, diede al suo cattolicesimo, specie sull'esempio di L. Bloy, le forme di una vigorosa polemica, sia nel [...] più noto dei suoi libri, L'ora di Barabba (1920), sia, con qualche attenuazione, nei volumi successivi: Tizzi e fiamme (1925); Polvere dell'esilio (1929); Pensieri di un malpensante (1936); Raccontini ...
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Riformatore polacco (Łask, Łódź, 1499 - Pińczów 1568). Ricordato soprattutto per l'elaborazione di alcuni ordinamenti ecclesiastici, si allontanò progressivamente dal cattolicesimo giungendo a riorganizzare [...] fu trasportata in Polonia. Nei suoi viaggi venne a contatto con molti riformati e, pur non rompendo subito col cattolicesimo, si avviò lentamente alla Riforma; entrò in rapporti con Melantone, e infine (1538) partì per Francoforte sul Meno, Lovanio ...
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Storico inglese (Hartlington Hall, Skipton, 1889 - Budleigh Salterton, Devon, 1970); prof. all'univ. di Exeter (1930-36). Convertitosi al cattolicesimo nel 1913, è stato tra i promotori della ripresa culturale [...] cattolica inglese. Assertore della religiosità e dell'indipendenza della cultura, propugnò un'unità internazionale che ripetesse le proprie origini dalla spiritualità medievale. Tra i suoi scritti: The ...
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Letterato francese (Valleraugue, Gard, 1726 o 1727 - Parigi 1773). Recatosi (1745) a Ginevra per terminarvi gli studî, abiurò il cattolicesimo; fu precettore privato e poi insegnante in Danimarca. Dette [...] vita a un giornale letterario, L'Aspasie moderne, e pubblicò, a sostegno della libertà di religione, un romanzo: L'Asiatique tolérant, traité à l'usage de Zéokinizul [Luigi XV], roi des Kofirans [i Francesi] ...
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Moglie (sec. 7º) del duca di Benevento Romualdo; per l'influenza del vescovo Barbato, fu la fautrice della conversione al cattolicesimo dei Longobardi, ariani o ancora pagani, dell'Italia meridionale. [...] Dal 689 fu reggente per il figlio Gisulfo I, successore del fratello Grimoaldo II ...
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Teologo evangelico (Stoccarda 1686 - Giessen 1760); di tendenza conciliativa fra luterani e calvinisti, fu deciso avversario di ogni riavvicinamento al cattolicesimo; poligrafo, scoperse testi patristici [...] inediti (Crisostomo, Ippolito, Lattanzio), ma alcuni, i cosiddetti frammenti d'Ireneo, sono sue falsificazioni ...
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Scrittore e uomo politico argentino (Buenos Aires 1842 - Asunción 1894); studioso di questioni storiche e sociali, difese i principî del cattolicesimo e i diritti della Chiesa contro ogni tentativo di [...] riforma laica. Tra le sue opere: Génesis de nuestra raza (1861) ed El catolicismo y la democracia (1862) ...
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Cospiratore (m. Londra 1585). Informatore all'estero del ministro W. Burghley sui movimenti dei cattolici inglesi, finì col convertirsi al cattolicesimo e cospirò contro la vita della regina Elisabetta. [...] Rivelò tuttavia al governo una congiura per assassinare la regina. Nel 1584 fu eletto ai Comuni, dove protestò per l'approvazione di una legge contro i gesuiti e i cattolici. Denunciato a sua volta da ...
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Filosofo e diplomatico (Gayhurst, Buckinghamshire, 1603 - Londra 1665), figlio di Everard. Nato cattolico, passato al protestantesimo (1630), tornò (1635) al cattolicesimo che difese in varî scritti (A [...] conference with a lady about choice of a religion, 1638, ecc.). Dichiarato apostata dal parlamento (1641), lasciò l'Inghilterra. Sia la regina Enrichetta Maria sia lo stesso Cromwell se ne servirono per ...
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cattolicesimo
cattolicéṡimo (meno com. cattolicismo) s. m. [der. di cattolico]. – 1. Insieme dei principî e dell’ordinamento della Chiesa cattolica romana. 2. Lo stesso che cattolicità nel sign. 3.
capitalismo compassionevole
loc. s.le m. Concezione capitalistica dell’economia che si propone di contemperare esigenze competitive e coesione sociale. ◆ Dopo essersi dichiarato «preoccupatissimo dalla disinvoltura con cui si parla di guerra...