Quando nella fiaba c’è un sonno significativo dal punto di vista simbolico non si tratta mai di un sonno solitario. C’è sempre qualcuno che guarda qualcun altro dormire e, sempre, questo sguardo ha un’intenzione, [...] (II, 5) e, soprattutto per il particolare della lucerna con cui si osserva lo sposo addormentato ritenuto un mostro, ne Lo catenaccio (II, 9: Luciella «accese con un acciarino una candela e si vide accanto un fiore di bellezza, un giovane che non ...
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Il binomio Gabriele d’Annunzio e sport è stato sempre profondo e costante, compreso pure il giornalismo sportivo, che d’Annunzio coltivò in anni in cui tanti altri scrittori e poeti invece snobbavano. [...] derivata da alcune tecniche belliche dell’esercito inglese. Orbene, per quanto riguarda, allora, la tecnica italiana del cosiddetto “catenaccio”, noto anche come “gioco all’italiana”, che consiste in uno schema tattico di giuoco, che fu praticato tra ...
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Che cosa fare perché non si replichi quella pièce di teatrino dell'assurdo andata in scena nel quotidiano «La Stampa» lunedì 17 marzo 2014? Intanto, vediamo che cosa era successo (le sottolineature sono [...] mie). Nel catenaccio di un articolo dedicato ai ...
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catenaccio
catenàccio s. m. [lat. tardo catenaceum, der. di catena «catena»]. – 1. a. Spranga o cilindro di ferro (raramente di legno) che scorre entro appositi anelli fissati ai due battenti di un uscio per tenerlo chiuso (generalm. gli anelli...
aiutino s. m. (fam.) Qualsiasi atto, strumento o accorgimento anche improprio che possa aiutare a ottenere un risultato favorevole. ◆ [tit.] «Doping, incredibile questo nuoto» / [catenaccio] L’ex campione Guarducci: «Senza “aiutino” non arrivano...
CATENACCI, Catenaccio
Nicolò Mineo
Nacque quasi certamente ad Anagni verso la metà del sec. XIII.
Di un Catenaccio di Anagni dà notizia il Registrum vetus instrumentorum dell'Archivio comunale di Todi; un'origine "de Campania" attestano i...
Volgarizzatore (secc. 13º-14º) dei Dicta (o Disticha) Catonis, probabilmente da identificare con un Catenaccio Catenacci di Anagni, che fu podestà a Foligno (1310) e a Orvieto (1314).