Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] una parte con quello del latino del IV secolo d.C., dall’altra con quello del dialetto attuale). Per questo nei dialetti nella categoria dei nomi di parentela (ma anche nei cognomi derivati da nomi propri, del tipo Andreani e Cesaroni; ➔ parentela ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] come soluzione angusta e circoscritta, avviene a vantaggio della più ampia categoria dell’oralità, italiana, voll. 3, Torino, Einaudi.
Sgroi, Salvatore C. (2009), Una questione manzoniana: teorica e/o filologica?, «Studi linguistici italiani» 35, pp. ...
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Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] costringerebbe ad apportare ulteriori modifiche alla serie di categoriee dei relativi valori finora stabilite. L'esame risalgono alla metà del III millennio e continuarono a essere composti fino al I sec. a.C. Le due versioni del testo erano ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] La linguistica moderna preferisce sussumere le tradizionali categorie di soggetto e predicato nell’opposizione tra tema (l’ ancora lui! avevo detto che non volevo più incontrarlo!);
(c) quando si trova in strutture coordinate con un altro pronome ...
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Il linguaggio dei segni
William C. Stokoe
Gli animali comunicano in molti modi assai complessi. Per esempio, i nostri parenti più vicini nel regno animale, gli scimpanzé, in alcuni momenti gesticolano [...] identici all'osservatore non esperto vengano effettivamente distinti nelle categorie nome o verbo dagli utenti della lingua dei segni 1995: Armstrong, David F. - Stokoe, William C. - Wilcox, Sherman E., Gesture and the nature of language, Cambridge- ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] Emilia (1339-1340); il Filostrato, di più incerta datazione (c. 1335 o 1340); il Ninfale fiesolano, della metà degli 211).
Per la prima categoria, si possono citare esempi in cui l’isolamento della reggente in posizione finale è posto in risalto da ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] arabismi, a loro volta, rientrano nella più vasta categoria dei cosiddetti islamismi (Mancini 1992b: 192-195), araba, in Lo spazio letterario del Medioevo, diretto da G. Cavallo, C. Leonardi & E. Menesto, Roma, Salerno Editrice, 5 voll. in 6 t. ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] cammino verso la grammaticalizzazione, utilizzati per esprimere categorie tempo-aspettuali.
È il caso, ad es., del ➔ quelle tavole» (Cicerone, pro Sall. 42)
In Apuleio (II sec. d.C.) si possono trovare forme come:
(7) egregia illa uxor mea «la mia ...
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La negazione di frase è una risorsa che segnala che la situazione descritta in una frase non sussiste: in altri termini, essa inverte il valore di verità di una frase dichiarativa. In italiano, dove essa [...] esclusione però degli elementi esaminati in (e). Il valore positivo della categoria della polarità, realizzato nelle frasi non contenere mica o altri elementi negativi tra quelli elencati in (a), (b), (c) nel § 2, come in (16 b.):
(16) a. non credo ...
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Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] significato pertinente), *timorare. Si aggiunge a questa categoria il participio incinta, vista la scomparsa, nell volgar lingua. Gli Asolani. Rime, in Id., Prose e rime, a cura di C. Dionisotti, Torino, UTET.
Boccaccio, Giovanni (1985), Decameron ...
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categoria
categorìa s. f. [dal gr. κατηγορία «imputazione, predicato, attributo», der. di κατηγορέω «accusare, affermare, asserire»; lat. tardo categorĭa]. – 1. In generale, il predicato di una proposizione, l’attributo di un soggetto. a....
categorico
categòrico agg. [dal lat. tardo categorĭcus, gr. κατηγορικός] (pl. m. -ci). – 1. Di categoria, relativo a categorie nel sign. filosofico; il termine, che in Aristotele significava semplicem. «affermativo», ha assunto nella filosofia...