L’aspetto è una categoria grammaticale dei ➔ verbi che esprime diversi modi di vedere la scansione temporale interna a una situazione. Bertinetto (1986: 76) descrive come segue le proprietà aspettuali [...] possiamo insistere sull’abitualità con cui la situazione stessa tende a presentarsi; e così via.
Si considerino, ad es., le frasi seguenti:
(1) non sia una prerogativa dell’imperfetto:
(20) C’è Paolo che guarda dalla finestra. Aspetterà qualcuno?
L ...
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Con il termine diatesi (dal gr. diáthesis, lett. «disposizione»; in inglese è in uso il termine voice, reso in italiano con voce) si intende una categoria propria dei ➔ verbi che serve a esprimere le correlazioni [...] dispone di una serie di marche indipendenti; ad es., in greco antico:
(13) lóuō «lavo»
lôuomai «io mi lavo»
Se c’è un oggetto diretto, l’agente assume anche la funzione di beneficiario (formalmente sottinteso):
(14) lôumai tàs kheîras «mi lavo le ...
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Gli affissi sono elementi (tecnicamente morfi legati) che si aggiungono a una radice per formare una parola morfologicamente complessa: per es., in invisibile in- e -bile sono affissi che si collegano [...] in-de-terminabile).
(c) Circonfissi. I circonfissi sono morfi discontinui costituiti da un prefisso e un suffisso che stanno la radice della parola, non ne modificano la categoria lessicale e non ne cambiano il significato in misura rilevante. ...
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Per reduplicazione espressiva (o raddoppiamento espressivo) si intende un fenomeno morfologico e sintattico che consiste nella ripetizione (solitamente totale) di un’unità lessicale; è usata soprattutto [...] III-V sec. d.C.) usa malus malus e malum malum, bonis bonis, bene bene, ecc.
La reduplicazione è frequente nel linguaggio infantile , un cambiamento di categoria grammaticale: è il caso dell’onomatopea ripetuta (➔ onomatopee e fonosimbolismo) che ha ...
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Per modalità si intende l’insieme delle risorse linguistiche (parole, espressioni, ma anche elementi morfologici, ecc.) che manifestano il modo, ovvero l’atteggiamento del parlante rispetto all’enunciato [...] è uscita
e. credo [o penso, suppongo] che Laura sia uscita
f. secondo me Laura è uscita
g. è possibile che Laura sia uscita
h. c’è non faccia con l’asserzione categorica (Fava 20012: 58).
Alla modalità deontica è stata affiancata da ultimo la nozione ...
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Avverbi di maniera (detti anche di modo o qualificativi) è la denominazione tradizionale di una vasta categoria di ➔ avverbi che esprimono il modo o la maniera in cui ha luogo l’evento indicato dal predicato, [...] preceduta da più consonanti (pedestre → pedestre-mente) o da consonante diversa da /l, r/, la finale -e resta invariata dinanzi al suffisso -mente: cortese → cortese-mente;
(c) e → Ø / V (l, r) + -mente: con aggettivi ambigeneri a una sola uscita in ...
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dizionario
Franco De Renzo
Strumento indispensabile per conoscere una lingua o una disciplina
Un dizionario è un'opera che raccoglie e descrive, solitamente in ordine alfabetico, le parole e locuzioni [...] importanti informazioni grammaticali. Di ciascuna parola è specificata la categoria grammaticale, e cioè se si tratta di un del tempo entrano nuove parole (neologismi) e magari escono dall'uso altre che già c'erano. In effetti in un dizionario di ...
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I suffissi sono ➔ affissi (tecnicamente, morfi legati), cioè elementi non liberi con funzione flessiva oppure derivazionale che nel formare una parola si aggiungono alla parte finale di una radice o di [...] possa avere più di una funzione, veicolando più significati: c’è quindi una forte tendenza a che l’informazione flessiva si procedimento è possibile anche per i nomi, che sono anzi la categoria lessicale in cui l’alterazione è più comune e conta ...
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Il termine quantificatori indica una serie di espressioni che forniscono informazioni quantitative sui referenti del nome a cui si collegano e, di conseguenza, sulla frase all’interno della quale quel [...] solo individuo) e ➔ plurale (per indicare più di un individuo, senza precisare quanti). Tale categoria, tuttavia, Alcuno al singolare è sempre accompagnato da ➔ negazione (senza, non) ed equivale all’indefinito negativo nessuno: non c’è alcun motivo, ...
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In linguistica, la categoria di nome astratto non è universalmente accettata. I nomi astratti non sarebbero infatti di facile definizione dal punto di vista semantico: non a caso l’‘astrattezza’ non rientra [...] poche qualità
(18) ha delle qualità nascoste.
La categoria dei nomi astratti è aperta grazie alla possibilità di incorporare aggettivi sostantivati (buono: «c’è del buono in te»; marcio: «c’è del marcio in Danimarca»; torbido: «nel torbido di questa ...
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categoria
categorìa s. f. [dal gr. κατηγορία «imputazione, predicato, attributo», der. di κατηγορέω «accusare, affermare, asserire»; lat. tardo categorĭa]. – 1. In generale, il predicato di una proposizione, l’attributo di un soggetto. a....
categorico
categòrico agg. [dal lat. tardo categorĭcus, gr. κατηγορικός] (pl. m. -ci). – 1. Di categoria, relativo a categorie nel sign. filosofico; il termine, che in Aristotele significava semplicem. «affermativo», ha assunto nella filosofia...