Parte della teologia morale, che applica i principi della morale teorica a casi concreti, anche solo ipotetici («casi di coscienza»), secondo varie circostanze, per trovare la regola valida per ciascuno. ...
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Nato a Rouen il 6 giugno 1606 e morto a Parigi il 30 settembre 1684. Studiò nel collegio dei gesuiti dal 1615 al 1622: furono studî sereni e serî da cui il C. derivò forse quella singolare predilezione [...] il fondo della poetica classica; ma l'esperienza del teatro gli era sempre in mente, e con il suo gusto sottile di casuista cercava di conciliare i precetti teorici con le necessità della scena. Concorse egli pure, col suo esempio, al trionfo della ...
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rigorismo
Nella teologia cattolica, sistema morale che impone di attenersi rigidamente alle leggi morali; il r. caratterizzò in particolare il in opposizione ad altre posizioni di teologia morale del [...] lassismo (secondo il quale, in presenza di un dubbio sulla validità di una legge, si è autorizzati a non seguirla) e la casuistica dei gesuiti (E. Bauny, L. de Molina), che applicava i principi morali non a una dottrina morale e astratta, ma a casi ...
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UGUCCIONE da Pisa
Fausto GHISALBERTI
Canonista e lessicografo, nato a Pisa verso la metà del sec. XII; morto nel 1210. Studiò a Bologna, e vi insegnò come decretalista (1178-90), avendo per discepolo [...] ). Si tratta di opera largamente comprensiva di quasi tutto il sapere acquisito ai suoi tempi in merito all'esegesi casuistica, e costituisce il più esteso e autorevole tra i molti commentarî di Graziano.
Anche le Derivationes sono tuttora inedite ...
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QUIETISMO
Giuseppe De Luca
. La voce, non risulta con quanto fondamento, si fa risalire all'arcivescovo di Napoli, Innico Caracciolo, che se ne sarebbe servito per primo in una lettera a Innocenzo XI [...] dell'amore, che tanto favore avevano avuto nel Cinquecento sia tra i profani sia tra i religiosi, creando una casuistica molteplice, appaiono nel secolo del Barocco molto divulgate, ma insieme esasperate. Esempio tipico di predecessore innocente, il ...
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BUCCERONI, Gennaro
Bartolomeo Genero
Nato a Napoli il 21 apr. 1841, Compì i primi studi nel collegio dei gesuiti a S. Sebastiano; nel 1856 entrò nella Compagnia di Gesù e, dopo il noviziato, studiò [...] conobbe la sesta edizione (Romae 1914-15) tuttora diffusa, ebbero notevole fortuna altre due, di morale piuttosto positiva e casuistica, l'Enchiridion morale et supplementum..., Romae 1887, che illustra le più recenti istruzioni della S. Sede e delle ...
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FAURE, Giambattista
Giuseppe Pignatelli
Nato a Roma il 25 ott. 1702, studiò nel seminario romano, distinguendosi ben presto per la sua perizia nella teologia morale (il suo primo lavoro è costituito [...] sempre veniali tali carezze (gli avversari dei gesuiti coniarono la definizione di "teologia mamillare" nei confronti della loro casuistica); in secondo luogo di aver attribuito a tutta la Compagnia una consonanza con le tesi del Benzi. Al contrario ...
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TEOLOGIA
Enrico ROSA
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. La parola greca ϑεολογία indica un discorso, di carattere razionale, intorno alla divinità; così per Platone (Repubbl., p. 379 A) e per Aristotele (Metaph., II, 4, 12) sono [...] nella sua Theologia moralis. Quest'ultima forma, più popolare e pratica per via di esempî, ha preso il proprio nome di "morale casuistica", ossia dei "casi" pratici, e sebbene esposta a pericoli e talvolta ad abusi, non merita le accuse che le furono ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La Babilonia all'epoca di Hammurabi
Nicla De Zorzi
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, Antichità, edizione in 75 ebook
Nella prima fase del suo regno, Hammurabi, asceso al trono di Babilonia [...] del dio Shamash). Esso è diviso in tre parti: un prologo, 275 “leggi” e un epilogo. Le “leggi” sono formulate in maniera casuistica: non viene cioè presentato un principio astratto o generale, ma un caso (protasi introdotta da “se”) a cui si dà la ...
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CIAFFONI, Bernardino (Giovanni Bernardino)
Luigi Cajani
Nacque a Sant'Elpidio (Ascoli Piceno), probabilmente tra il 1615 e il 1620. Entrato nell'Ordine dei frati minori conventuali, Si Idureò il 14 maggio [...] I probabilisti (o piuttosto i lassisti, preciseremmo oggi), lungi dal frenare questo appetito, lo incoraggiano, con la loro casuistica minuziosa ed aberrante. Essi cominciano con lo svuotare di significato il primo e più difficile precetto, l'amare ...
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casuista
caṡüista s. m. e f. [dal fr. casuiste, che è dallo spagn. casuista, der. del lat. casus -us «caso», nel senso di «caso di coscienza»] (pl. m. -i). – Forma poco com. per casista.