Primo elemento di toponimo dell’antico Impero Romano, di origine militare. Tra i noti: C. Dimmidi, oggi Messaad (Algeria); C. Mattiacorum, sulla riva destra del Reno, di fronte a Magonza. ...
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Nome del campo militare presso gli antichi romani (➔ accampamento).
Il nome è frequente nella toponomastica antica per indicare luoghi o centri abitati nei quali era stato fissato dapprima un accampamento romano: C. Batava, C. Cornelia ecc ...
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Domus, archiettura
MMaria Stella Calò Mariani
Nello Statutum de reparatione castrorum (v.) federiciano, oltre i castra sono elencate le domus (v.). Il termine designa sia residenze urbane, sia costruzioni [...] Mariani, Bari 1998.
N. Masini, La fotointerpretazione aerea finalizzata allo studio morfologico dei siti urbani, in "Castra ipsa possunt et debent reparari". Indagini conoscitive e metodologie di restauro delle strutture castellane normanno-sveve ...
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Complesso movimento mediante il quale si sono operati in Italia, tra il 920 e il 1030, l’accentramento umano in abitati d’altura, chiusi e raggruppati (castelli o castra), la ricomposizione dei terreni [...] mediterranea nel corso del Medioevo.
Le più recenti indagini archeologiche hanno permesso di chiarire meglio l’organizzazione dei castra: a una prima fase, caratterizzata da costruzioni in legno, in forma di villaggio aperto, ne seguì una seconda ...
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Secondo l’accezione originaria, arsenale terrestre. Notissimo, tra quelli greci, l’a. di Pergamo (3° sec. a.C.), in cima alla rocca, articolato in più edifici. A Roma armamentaria publica sono ricordati [...] per la prima volta al tempo di Mario: sotto l’impero un grande a. era nei Castra praetoria; nelle province ogni campo militare aveva il suo. Lo stesso nome indicava anche le armerie dei gladiatori che erano annesse al circo. ...
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Domus
HHubert Houben
La domus, a differenza del castrum, il castello vero e proprio, indica in età federiciana un edificio fortificato di varia natura: un castello di caccia, come quella di Lagopesole, [...] Basilicata: dai Normanni a Federico II e Carlo I d'Angiò, Bari 1994, pp. 126-134, 310-312; D. Leistikow, Castra et domus. Burgen und Schlösser Friedrichs II. im Königreich Sizilien, in Kunst im Reich Kaiser Friedrichs II. von Hohenstaufen. Akten des ...
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Forma di alloggiamento delle truppe in cui gli uomini stazionano per lo più sotto apposite tende.
Tutti gli eserciti antichi ebbero a. ordinati variamente secondo l’organizzazione e le loro necessità. [...] della via praetoria, oltre il pretorio e il foro, verso la porta decumana, si chiamava via decumana. Tuttavia i vari castra di cui si può con certezza ricostruire la pianta non sono facilmente riducibili a un unico schema. La tecnica dell’a ...
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(fr. Gergovie) Altopiano della Francia centrale, in Alvernia. Di origine vulcanica, fa parte dei Monti Dôme. Vi sorgeva la capitale celtica omonima (collina di Merdogne, presso Clermont-Ferrand) che, [...] , e, fuori di essa, un tempio di tipo celtico, con due celle. Interessanti i resti, noti fin dal 19° sec., di due castra risalenti all’assedio di Cesare; si sono rinvenuti inoltre resti di una cinta di età gallo-romana, di poco posteriore all’assedio ...
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pretoriani
Nell’antica Roma, il termine indicava i soldati che costituivano la guardia del corpo del comandante dell’esercito romano (chiamato, in origine, pretore) e poi degli imperatori romani. Il [...] da più generazioni. Con Augusto solo tre coorti furono stanziate in Roma, mentre sotto Tiberio furono concentrate in un unico accampamento, i Castra praetoria (23-24 d.C.). In seguito il numero delle coorti aumentò da 9 a 12, infine fu fissato a 10 ...
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COSTANTINO, antipapa
RRedaz.
Di influente famiglia originaria di Nepi (Viterbo), appare per la prima volta citato, nel 767, insieme con i fratelli Totone, Passivo e Pasquale tra gli esponenti più in [...] , contando sull'appoggio dell'aristocrazia laica militare romana e su quello delle truppe che presidiavano i "castra" della Tuscia. La congiura fu sventata dal "primicerius notariorum" Cristoforo, una delle maggiori personalità dell'amministrazione ...
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castrare
v. tr. [lat. castrare]. – 1. a. Togliere a un animale, maschio o femmina, gli organi della riproduzione, o determinarne in altro modo l’atrofia, per renderlo più mansueto o più adatto all’ingrassamento: c. un cane, un gatto, un maiale,...
castrato
agg. e s. m. [part. pass. di castrare]. – 1. agg. Privato degli organi della riproduzione: un gatto c.; galline c.; Gridava il vecchio, che parea c. (Berni). 2. s. m. Maschio della pecora castrato, spec. quando è macellato: coscio...