FACONTI, Dionigi
Cristina Giudice
Nacque a Bergamo da Francesco e da Rosa Giacomini il 9 ott. 1826 (Casassa, 1990). Si iscrisse all'Accademia Carrara di belle arti nel 1838 e iniziò gli studi di pittura [...] persero presto le tracce; solo in occasione della mostra torinese del 1980 fu riconosciuto nei depositi di palazzo Madama, restaurato e Adone (catal., n. 785), nel 1851 Dante di Castiglione ... (catal., n. 154), ispirato all'Assedio di Firenze ...
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EULA, Maurizio
Bruno Signorelli
Figlio di Francesco e di Anna Matteoda, nacquè a Savigliano (Cuneo) il 15 maggio 1806; non è noto dove compì gli studi di geometra e di ingegnere. Entrò quale volontario [...] parte dell'antico ospedale, che riprende le forme del torinese teatro Carignano. Nella facciata e soprattutto negli interni l , risulta autore dei rettilineamenti delle case Cesano e Castiglione. L'E. venne dimissionato, quale architetto del Consiglio ...
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COSTA, Giovanni
Caterina Bon
Figlio di Giuseppe e Teresa Larco, nacque a Livorno il 12 0 18 maggio 1833. Iniziò gli studi artistici in questa città con G. Baldini, primo maestro di Fattori; passò in [...] 85); nel 1866 Motivo dal vero delle Alpi Apuane preso da Castiglione di Garfagnana (sala III, n. 164). Intorno agli anni ag. 1880, pp. 133, 138) ed acquistato infine dalla Società torinese di belle arti. Del 1881 è Canto di maggio, presente alla ...
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CHESSA, Carlo
Antonio Pandolfelli
Nacque da Antonio e da Rita Mulargia il 12 novembre 1855 a Cagliari. Nel 1879 si impiegò come litografo nello stab. Salussoglia, uno dei più moderni e attrezzati di [...] di paesaggi e soggetti alpestri ed espose con regolarità alla Promotrice torinese nel 1884, dal 1888 al 1897 e nel 1911. Calcografia stessa insieme con quello del ritratto di Baldassar Castiglione, copia da Raffaello, eseguita a Parigi nel 1902. ...
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Nobile toscana (Firenze 1837 - Parigi 1899); moglie (1854) del conte Francesco Verasis di C., addetto alla casa di Vittorio Emanuele II, brillò per bellezza, fascino ed eleganza nella società torinese. [...] Cavour nel 1856 l'inviò a Parigi perché agisse col suo fascino presso Napoleone III, alla cui corte imperiale la C. tenne alta posizione fino al 1860, quando cadde in disgrazia. Imperatrice senza impero, ...
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