Scienziato (Brescia o dintorni 1577 circa - Roma 1643). Benedettino, discepolo e collaboratore di Galileo che egli difese nel processo del 1633 (Galilei nel 1613 gli aveva indirizzato una lettera divenuta presto famosa sui rapporti tra scienza e insegnamento biblico); lettore di matematica dal 1613 a Pisa, tenne poi, dal 1626, la cattedra di quella materia alla Sapienza di Roma. Ebbe larga risonanza ...
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Matematico e fisico (Borgo San Sepolcro 1600 - Pisa 1635). Allievo e amico di Galilei, fornì importanti contributi nell'ambito dello studio della fisica.
Vita
Allievo a Pisa di B. Castelli presso la cattedra [...] sono andate perdute quelle di Galilei ad A.). Proprio grazie alla designazione di Galilei, nel 1626 fu nominato successore di Castelli alla cattedra pisana di matematica. Durante la permanenza di Galilei a Roma per il processo (1633) ne seguì con ...
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Matematico (Milano ultimi anni 16º sec. - Bologna 1647). Entrato giovanissimo nell'ordine dei gesuati, agli iniziali studî umanistici e teologici unì ben presto un vivo interesse per la matematica, che [...] e poi, allorché fu inviato a Pisa dal suo ordine nel 1617, sotto la guida di B. Castelli. I risultati non si fecero attendere e il Castelli presentò il suo allievo a Galileo: iniziò così un cordiale proficuo rapporto tra i due, appena offuscato da ...
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BORELLI, Giovanni Alfonso
Ugo Baldini
Nacque a Napoli il 28 genn. 1608 da Laura Borrello (Porrello, Vorriello), moglie di un soldato spagnolo della guarnigione del Castel Nuovo, Miguel Alonso "de Varoscio", [...] Torricelli, M. A. Ricci e F. Michelini, coi quali sarà in contatto negli anni seguenti. Se si deve credere al Fabroni, il Castelli fece il nome del B. all'università di Messina, che cercava un docente di matematica (Hist. Acad. Pisan., III, 440). Il ...
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La Rivoluzione scientifica: i protagonisti. Evangelista Torricelli
Carla Rita Palmerino
Evangelista Torricelli
Nell'antiporta delle Lezioni accademiche, pubblicate postume nel 1715, troviamo un ritratto [...] era stato impiegato una sola volta nei Discorsi, nella dimostrazione della legge delle corde.
Nel marzo del 1641, Benedetto Castelli, di passaggio a Firenze, mostrò il De motu a Galilei. Quest'ultimo rimase così profondamente colpito dal rigore ...
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Fisico e matematico (Faenza o Modigliana 1608 - Firenze 1647). Succeduto a G. Galilei nell'incarico di matematico e filosofo del granduca di Toscana (1641), dimostrò la possibilità del vuoto in natura, [...] dello zio paterno, monaco camaldolese, e poi alla scuola dei gesuiti. Nel 1626 si trasferì a Roma alla scuola di B. Castelli, già discepolo di G. Galilei. Dal 1632 al 1641 pare sia stato segretario di monsignor G. Ciampoli, inviato governatore in ...
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La Rivoluzione scientifica: i protagonisti. Galileo Galilei
William Shea
Galileo Galilei
La formazione e l'insegnamento
Galileo Galilei nacque a Pisa il 15 febbraio 1564 (e non il 18, come riportano [...] a due dei tre interlocutori del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (1632). Il suo allievo favorito era Benedetto Castelli, al quale più tardi fece assegnare la cattedra di matematica a Pisa. Come era costume del tempo, Galilei aveva preso ...
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GUGLIELMINI, Domenico
Anna Rita Capoccia
Nacque a Bologna, da Giulio e da Gentile Neri, il 27 sett. 1655. A Bologna studiò matematica con G. Montanari e medicina con M. Malpighi: dal primo fu introdotto [...] alla tradizione emiliana degli studi di idraulica, di idrometria e regolazione delle acque - rappresentata, tra gli altri, da B. Castelli, G.D. Cassini, G.B. Barattieri, G.B. Riccioli e dallo stesso Montanari - che aveva come fonti l'idrostatica ...
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MANFREDI, Gabriele
Luigi Pepe
Nacque a Bologna il 25 marzo 1681 da Alfonso e Anna Maria Fiorini.
Il padre, originario di Lugo, era un notaio provvisto di buona cultura e scelse per i figli i migliori [...] importanti come docente e tecnico impegnato nello studio delle acque correnti, che in Italia aveva già avuto cultori illustri come B. Castelli, G.D. Cassini e Guglielmini.
Agli inizi del Seicento il Reno, che si riversava nel Po di Primaro nei pressi ...
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Fisico e filosofo della natura (Pisa 1564 - Arcetri 1642). Figlio maggiore di Vincenzo, musicista e teorico della musica e di Giulia Ammannati, trascorse la sua infanzia tra Pisa e Firenze (dal 1574). [...] di Santa Maria Novella. Un altro domenicano, N. Lorini, denunciò G. inviando all'Inquisizione a Roma una copia della lettera a Castelli. A questo punto G. ampliò la lettera (nota come Lettera a Cristina di Lorena, dic. 1615), che contiene il suo ...
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castella
castèlla s. f. [der. di castello]. – In arte mineraria, impalcatura di legname, detta anche catasta, formata da legni sovrapposti a strati incrociati fino a raggiungere la sommità dello scavo in galleria, per sostenere la volta; oggi...
castellano1
castellano1 agg. [dal lat. castellanus]. – Di un castello, che appartiene o è appartenuto a un castello: mura c.; ruderi c.; titoli di nobiltà castellana (Carducci), cioè di nobiltà che trae le sue origini dalla signoria di castelli....