VERONESI, Giulia (
Giulia Teresa)
Miriam Panzeri
– Nacque il 7 gennaio 1906 a Milano, figlia primogenita di Silvio e di Serafina Colombo.
Il padre lavorava quale dirigente presso un grande stabilimento [...] le sue carte. La sua scomparsa passò quasi del tutto inosservata nelle stesse testate per le quali aveva scritto.
Fonti e Bibl.: L. Castagno, G. V., in Gli occhi dello stupa, II (1983), 4, p. 61; G. Contessi, Esame di coscienza di una critica d’arte ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesca Zago
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nella multiforme geografia del Quattrocento italiano, Padova e Ferrara rappresentano [...] e l’accesa gamma cromatica, nata dalla conoscenza diretta della luminosa pittura fiorentina di Domenico Veneziano, Andrea del Castagno e Alessio Baldovinetti, come dimostrano le parti che gli spettano nel Salone dei Mesi di Schifanoia.
Compiuta poco ...
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SCORZA, Carlo
Mauro Canali
SCORZA, Carlo. – Nacque a Paola, in provincia di Cosenza, il 15 giugno 1897 da Ignazio e da Gennarina Jacovini.
A quindici anni si trasferì a Lucca per raggiungere suo fratello [...] omicidio preterintenzionale e come tale estinto dall’amnistia Togliatti. Nel luglio del 1962 rientrò definitivamente in Italia.
Morì a Castagno d’Andrea di San Godenzo in provincia di Firenze, il 23 dicembre 1988.
Opere. Bagliori d’epopea, Lucca 1922 ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel Quattrocento, la penetrazione della pittura fiamminga in Italia appare di fondamentale [...] di Rogier van der Weyden. La pittura, morto Masaccio nel 1428, si orienta velocemente, con Filippo Lippi, Andrea del Castagno, Beato Angelico e Domenico Veneziano, verso le novità luministiche dei fiamminghi, come si vede nella Pala di Santa Lucia in ...
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GURGO SALICE, Cesarina
Beatrice Ucci Marconi
Nacque a Casale Monferrato il 2 maggio 1890 da Tancredi e Pierina Fiorio, primogenita di una ricca famiglia borghese. Studiò presso il collegio della Sapienza [...] Casorati, in L. Venturi e la pittura a Torino, 1919-1931, a cura di M.M. Lamberti, Torino 2000, pp. 15-47; L. Castagno, I pittori e l'arte applicata, ibid., pp. 222, 236; B. Marconi, C. Gualino. Collezionare per ricordare. Dipingere la memoria, in L ...
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Andrea di Bonaiuto (o Bonaiuti o da Firenze)
S. Romano
Pittore attivo in Toscana nella seconda metà del 14° secolo. Nato a Firenze probabilmente intorno al 1320; dal 1346 iscritto all'Arte dei medici [...] Bonaiuti, New York 1979 (suppl., New York 1981).
E. Borsook, The mural painters of Tuscany, from Cimabue to Andrea del Castagno, Oxford 19802 (1950), pp. 48-54.
P.F. Watson, The Spanish Chapel: portraits of poets or a portrait of Christian order ...
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La condizione degli organismi dotati di una forma specifica, di una costituzione chimica determinata, capaci di mantenersi in una situazione di equilibrio dinamico, cioè di avere un ambiente interno costante [...] più longevi, infatti vivono da 1000 a 2000 anni diversi alberi, come Taxodium mexicanum, l’olivo, il cipresso, il castagno ecc., tutti superati dalle sequoie, giacché in Sequoia gigantea, su tronchi morti, sono state contate 2300 cerchie annuali, e ...
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Nacque nel 1445 a Firenze. La prima notizia della sua attività risale al 1470, in cui fece, per il tribunale della Mercanzia, la Fortezza, una delle Virtù che erano state allogate a Pietro del Pollaiolo. [...] del profilo aguzzo, con una crudezza che accosta lo stile di Sandro a quello robusto e aspro di Andrea del Castagno: accostamento che più si avverte nel Sant'Agostino della chiesa d'Ognissanti, per il disegno schematico di sottigliezza tagliente e ...
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GIARDINO (dal fr. jardin, pronunciato anticamente giardin, di origine franca; sp. jardín; ted. Garten; ingl. garden)
Giuseppe LUGLI
Ernst KUHNEL
Luigi PICCINATO
Giuseppe LEPRI
Giovanni Vacca
Oriente. [...] , come sappiamo da Plinio e dalle antiche pitture sopra ricordate: tra gli "alberi silvestri" erano l'abete, il faggio, il castagno, il pino silvestre, l'elce, il pioppo, la quercia e il rovere; "alberi urbani", detti dagli antichi anche mites, erano ...
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TELEGRAFO (da Τῆλε "lontano" e γράϕω "scrivo")
Cesare ALBANESE
Filippo SANTUCCI
Attilio Donato GIANNINI
Telegrafo è ciò che serve a trasmettere, quasi istantaneamente, da un luogo a un altro, ordini, [...] o di vetro, i bracci portaisolatori e le traverse di ferro zincato o verniciato; i pali sono di legno (castagno selvatico, robinia o larice rosso allo stato naturale, oppure pino o abete iniettati o impregnati di sostanze preservatrici), di ...
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castagno2
castagno2 s. m. [da castagna]. – 1. Albero della famiglia fagacee (Castanea sativa, sinon. C. vulgaris e C. vesca), alto fino a 30 m, con chioma larga, foglie grandi, dentate, frutto (castagna) costituito da uno o più achenî (fino...
castagna
s. f. [lat. castanea, der. del gr. κάστανον «castagna, castagno»]. – 1. Il frutto mangereccio del castagno: è un achenio, globoso-schiacciato, a pericarpo (buccia o scorza) coriaceo, di color marrone, lucido all’esterno, peloso di...