Le interrogative indirette sono frasi subordinate che hanno la forma di una domanda che non è autonoma, come quella veicolata dalle ➔ interrogative dirette (1), ma dipende da un verbo (2-3), un aggettivo [...] del parlante, svincolata da ragioni di ordine grammaticale, contestuale e perfino di registro.
In anteposta alla reggente per ragioni di messa in evidenza come in (79), nel qual caso può avere anche il congiuntivo:
(78) dimmi con chi vai e ti dirò ...
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Tutte le storie della lingua latina portano una sezione, un capitolo, se non altro un cenno, all’influenza esercitata dal cristianesimo (assai sinteticamente Meillet 19333: 276; più estesamente Devoto [...] un lavoro filologico di vasta portata, fu attenta alla norma grammaticale latina, di cui offrì un’applicazione corretta, pur volutamente del IX secolo), in cui ricorre il primo caso di registrazione grafica del raddoppiamento fonosintattico, è stato ...
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Di fronte a quella che appare come una caratteristica strutturale del ➔ lessico delle lingue, l’essere cioè costituito da una massa di parole sterminata e incontrollabile, è naturale chiedersi: è possibile [...] chiamato di ➔ lessicalizzazione. Diverso, e opposto, il caso della ➔ grammaticalizzazione, che si ha quando elementi appartenenti a una classe aperta diventano elementi funzionali o grammaticali, indisponibili alla flessione: l’esempio classico è ...
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Per coniugazione si intende l’insieme delle variazioni morfologiche del verbo in relazione al modo, al tempo, all’aspetto, alla diatesi, alla persona, al numero e al genere. Il termine (dal lat. coniugatiōnem [...] rizotonici), provenienti dalla III coniugazione latina (in questo caso in latino la vocale della penultima sillaba era Nella maggioranza dei casi un unico morfema esprime tutte le categorie grammaticali: per es., il morfema -o in amo indica insieme ...
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Con il termine ispanismi si intendono le parole, i costrutti o le espressioni che dallo spagnolo (cioè dal castigliano) sono penetrati, più o meno durevolmente, in altre lingue, nel nostro caso in italiano. [...] i parlanti della lingua ricevente spesso non conoscono la struttura grammaticale della lingua di partenza, è possibile che si produca una e che spesso penetrarono nei dialetti: è il caso di alborotto («tumulto»), alcanzo («corriere»), aprieto (« ...
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Le frasi oggettive (dette anche semplicemente oggettive) sono frasi subordinate di tipo argomentale (➔ sintassi, ➔ subordinate, frasi) corrispondenti al complemento oggetto (1) del verbo della frase reggente [...] L’infinitiva che si forma (41 b.) è grammaticale, ma non costituisce adeguata parafrasi della corrispondente frase verbo percettivo che denota un processo cognitivo: sento in questo caso significa infatti «capisco, mi accorgo».
2.3.3 Aspetti ...
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I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] 1755). Essi sono quindi associati ai fenomeni di ➔ numero grammaticale.
In italiano sono invariabili, a eccezione di uno, Tra le indicazioni di quantità generiche, vanno distinti il caso delle quantità minime e quello delle quantità importanti. Tra ...
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Non si possono definire gli argomenti senza partire dal predicato, cioè da «quell’elemento linguistico il cui significato descrive una situazione, uno stato di cose, un evento, qualcosa che è, accade o [...] che anche l’oggetto indiretto «codifica in realtà una relazione grammaticale vuota, pronta a accogliere il ruolo di volta in volta chiavi);
(d) pronomi clitici in posizione preverbale e in caso locativo (ci vai?) o partitivo-genitivo (non me ne ...
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I pronomi sono un insieme di forme o classi di parole (➔ parti del discorso) accomunate sul piano funzionale dal fatto che, pur avendo valore referenziale, sono prive di capacità di referenza (➔ definizione [...] là i pomodori: questa ti servirà per raccoglierli
Nel caso di rimando a referenti dotati di genere proprio, e specialmente con referenti umani, l’➔accordo può avvenire sulla base non del genere grammaticale del nome (in 40, la guardia) ma del genere ...
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Il termine predicato (lat. praedicātu(m) «ciò che è affermato [di qualcosa]») compare per la prima volta all’inizio del medioevo nel commento di Boezio al De interpretatione aristotelico. Aristotele aveva [...] di predicato è stata argomento di dibattito dalla tradizione grammaticale. Per via della presenza di un elemento nominale sequenza (in italiano, di solito non più di due). In ogni caso, per ogni predicato è ammessa una sola testa lessicale:
(35) tutte ...
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caso
caṡo s. m. [dal lat. casus -us, propr. «caduta», der. di cadĕre «cadere»; nel sign. 7, il lat. casus è un calco del gr. πτῶσις (che significava anch’esso propr. «caduta»)]. – 1. Avvenimento fortuito, accidentale e imprevisto: è stato...
persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale e teologico]. – 1. a. Individuo...