Un italianismo è un prestito dall’italiano (➔ prestiti) a un’altra lingua (oltre ai prestiti veri e propri, diretti e indiretti, si considerano anche l’induzione, i ➔ calchi e lo pseudoprestito). Non sempre [...] .
Invece, l’inglese non conosce più la categoria del genere grammaticale; questa è, secondo Pinnavaia (2001: 99 segg.), la ragione con Wurst «salsiccia»: Zervelatwurst, ecc.; nel caso di Krescendogeräusch la composizione con Geräusch «rumore» ...
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Si chiama dislocazione (cioè «spostamento») un tipo di costruzione tipica della lingua parlata (ma riscontrabile, fin dall’italiano antico, anche in alcune varietà di quella scritta: vedi oltre; ➔ lingue [...] , la dislocazione a sinistra antepone invece un sintagma nominale con tutti i suoi indicatori grammaticali. Nel primo caso la ripresa (o tramite clitico o tramite un pronome libero, un dimostrativo, un sintagma nominale di tipo anaforico) è ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] letterati che ne corroborano il successo. È emblematico il caso di ➔ Ludovico Ariosto, che dopo le edizioni im Zeitalter der Renaissance in Italien).
Patota, Giuseppe (1993), I percorsi grammaticali, in Serianni & Trifone 1993-1994, vol. 1º, pp. ...
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In linguistica il termine europeismo ha vari significati. Possono essere definiti europeismi tratti comuni a più lingue d’Europa, ma anche elementi formativi di parole (come prefissi e suffissi), locuzioni [...] latina, passati in italiano attraverso il francese o, nel caso di sentimentale, attraverso l’inglese. Greco e latino hanno cfr. Lurati (2002). La stessa considerazione vale per i tratti grammaticali propri a più lingue. Nocentini (2002: 326 seg.) ha ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] materia a sé stante. Esemplare è ancora il caso del Piemonte: si introducono manuali scritti in italiano per Zibaldone, 12 sett. 1823).
Da qui l’aulicismo, la conservatività grammaticale e l’intenso ricorso ai latinismi, base viva dell’italiano, che ...
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L’acquisizione dell’italiano come lingua seconda (L2) è un processo graduale che si innesta sul processo di acquisizione, avviato in tenera età, di un’altra lingua (detta lingua prima o L1). L’italiano [...] generalizzate di a, di, che segnalano solo rapporti grammaticali (lavora a casa con famiglia «lavora come domestica uno studio dell’apprendimento dell’italiano in contesto naturale: il caso dei pronomi atoni, in L’apprendimento spontaneo di una ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] a scuola nei primi anni di apprendimento delle regole grammaticali. Un esempio significativo è la prima persona plurale del e del condizionale (Tesi 2005: 113-114). In questo caso la persistenza in autori non toscani delle forme fossimo «fummo ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] si suddividono in due categorie principali, per ragioni grammaticali e semantiche. In particolare, la frase infinitiva o autonomo può esprimere un evento in una successione narrativa. In tal caso, è introdotto dalla preposizione a o ecco:
(78) E gli ...
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La parola regola, applicata a una lingua, ha due significati fondamentali: quello di «descrizione di un meccanismo della lingua stessa» e quello di «precetto, ammonizione per parlare o scrivere bene». [...] tutti pubblicati a Venezia nel 1549, 1550 e 1581), questo modo di ricavare regole grammaticali dai testi dei grandi scrittori toscani del Trecento (con un’apertura, nel caso di Dolce, a scrittori non toscani e non del Trecento come Jacopo Sannazaro e ...
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I pronomi allocutivi sono forme di pronomi personali, atoni e tonici (➔ clitici; ➔ personali, pronomi), usate per rivolgersi a un destinatario, per interloquire con lui e per richiamare la sua attenzione [...] congruenti sul piano interazionale (ciao, ehi) e sul piano grammaticale (l’accordo del verbo alla seconda persona singolare saluti ... anziana, la più elevata per grado o funzione o, nel caso di interazione tra generi diversi, dalla donna, ma solo in ...
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caso
caṡo s. m. [dal lat. casus -us, propr. «caduta», der. di cadĕre «cadere»; nel sign. 7, il lat. casus è un calco del gr. πτῶσις (che significava anch’esso propr. «caduta»)]. – 1. Avvenimento fortuito, accidentale e imprevisto: è stato...
persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale e teologico]. – 1. a. Individuo...