Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] meglio la varietà di casi della matrice latina (➔ caso). Nella serie tonica dei pronomi personali di prima, seconda ), l’unica usata dalle Tre Corone, attraverso la codificazione grammaticale di ➔ Pietro Bembo resiste a lungo nell’uso letterario ...
Leggi Tutto
La morfologia è il settore della linguistica che studia la struttura interna delle parole e le relazioni fra i cambiamenti di forma e i cambiamenti di senso delle parole. Ad es., la parola italiano può [...] essere molto ampia per numero di forme e di categorie grammaticali espresse;
(f) c’è una chiara distinzione fra masch.) o accordato in genere e numero con il soggetto (nel caso di verbi con l’ausiliare essere: per es., i calzini sono riapparsi ...
Leggi Tutto
di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] , di arti e mestieri (➔ lessicografia). Esemplare è il caso di Manzoni, che partendo dalle due lingue vive a lui secoli aveva mantenuto, per lo meno nella fondamentale compagine grammaticale, una straordinaria tenuta, si avviava a una profonda ...
Leggi Tutto
Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] , e che si applica nello stesso modo a un insieme più o meno esteso, ma in ogni caso definibile, di segni. L’indagine sugli aspetti grammaticali della LIS, come di altre lingue dei segni, ha riguardato fino a questo momento soprattutto le classi ...
Leggi Tutto
Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] fenomeni seguenti:
(a) i primi errori nell’identificazione del ➔ caso del nome si verificano nelle province prima che a Roma; nell , una lingua di cultura dotata di una stabile norma grammaticale (Berruto 1995: 227-250). Tuttavia, nell’Italia dei ...
Leggi Tutto
L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] documenti latini arcaici. Le invasioni barbariche, in questo caso, apparivano poco influenti ai fini del cambiamento, che la distinzione di Schlegel tra le lingue senza struttura grammaticale, ad affissi e flessive, è il lessicografo Giuseppe Grassi ...
Leggi Tutto
Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: [...] 309).
Gli ausiliari, infine (➔ ausiliari, verbi), sono verbi che, oltre al valore primariamente predicativo, ne hanno uno grammaticale. Tale è il caso di avere, che esprime possesso, ed essere, che esprime esistenza:
(2) Luca ha due macchine
(3) non ...
Leggi Tutto
Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] delle diverse forme verbali in quanto termini tecnici e non le loro caratteristiche grammaticali, come il tempo, il modo o la persona. La situazione potrebbe essere diversa nel caso delle liste di Shuruppak o di Lagash, dove il sumerico era la lingua ...
Leggi Tutto
Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] pizza la mangia volentieri, Marco
In (12) Marco è soggetto grammaticale, tema ed elemento dato, ma non svolge il ruolo semantico ad arrivare a fine mese col mio stipendio!
In questo caso il pronome coincide con il picco intonativo e ha valore ...
Leggi Tutto
Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] dalle lingue che li ‘ospitano’: in base a questa caratteristica grammaticale si distinguono gerghi a base dialettale e gerghi a base italiana. dell’origine gergale solo un vago sapore: è il caso di pizzo «somma estorta da organizzazioni mafiose» o ...
Leggi Tutto
caso
caṡo s. m. [dal lat. casus -us, propr. «caduta», der. di cadĕre «cadere»; nel sign. 7, il lat. casus è un calco del gr. πτῶσις (che significava anch’esso propr. «caduta»)]. – 1. Avvenimento fortuito, accidentale e imprevisto: è stato...
persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale e teologico]. – 1. a. Individuo...