L’apposizione (lat. appositio «aggiunta») è un sintagma nominale che si affianca a un altro sintagma nominale per meglio descriverlo o definirlo. Più tecnicamente si può dire che l’apposizione è coreferenziale [...] a una formula di cortesia (il signor Bianchi), a un termine grammaticale (l’aggettivo ‘buono’; il verbo ‘essere’) oppure a un con la prima apposizione oppure con un suo elemento nel caso di costrutti complessi:
(10) Una busta contenente un proiettile ...
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Gli affissi sono elementi (tecnicamente morfi legati) che si aggiungono a una radice per formare una parola morfologicamente complessa: per es., in invisibile in- e -bile sono affissi che si collegano [...] ci sono affissi la parola si dice morfologicamente complessa: in tal caso il morfo lessicale può essere libero (come in bar+ist+a) diffuso gli affissi sono chiamati nel loro insieme morfi grammaticali al fine di distinguerli dai morfi lessicali. In ...
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Il termine persona (dal lat. persona(m), dall’etrusco phersu «maschera», a sua volta ricalcato sul gr. prósōpon «faccia, volto») è una creazione della cultura occidentale, in cui ha avuto uso assai ampio: [...] , ecc. In linguistica, il termine designa la categoria grammaticale, individuata già dai greci antichi, con cui le lingue un libro; ecc.), con le varianti me, te, ce, ve, nel caso siano seguiti da altri clitici (ve lo dono; ce la racconta). Tali ...
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In italiano standard la congiunzione che è propria di alcune frasi subordinate: le oggettive (vedo che ti stai comportando bene; ➔ oggettive, frasi), le soggettive (è possibile che io sia in ritardo domani; [...] sentito delle cose che al limite non avevo fatto caso [= delle cose a cui non avevo fatto caso]
(11) il paese che sono stato domenica scorsa esplicitamente stigmatizzato ed escluso dalla norma grammaticale, e caratterizza decisamente l’enunciato come ...
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Per reduplicazione espressiva (o raddoppiamento espressivo) si intende un fenomeno morfologico e sintattico che consiste nella ripetizione (solitamente totale) di un’unità lessicale; è usata soprattutto [...] cui la reduplicazione di un’unità lessicale ha determinato, oltre alla ➔ lessicalizzazione, un cambiamento di categoria grammaticale: è il caso dell’onomatopea ripetuta (➔ onomatopee e fonosimbolismo) che ha dato luogo al nome tran tran o della forma ...
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Si chiama comunemente genere neutro uno dei valori che la categoria del ➔ genere assume in varie lingue del mondo, segnatamente nelle lingue indoeuropee, antiche e moderne, accanto ai due valori, più stabili [...] nominativo, e quelli del lat. -um, accusativo; ➔ caso) che permettono oggi di distinguere tra aggettivi singolari neutri in individuare o no un neutro anche in lingue la cui tradizione grammaticale, al contrario, non lo riconosce. Per l’italiano, la ...
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L’epiteto (dal gr. epítheton «aggiunta») è un nome, un aggettivo o una locuzione che si aggiunge a un nome a cui può essere legato da diversi gradi di necessità. Nei testi di retorica è indicato come figura [...] parentesi, collocandosi in posizione parentetica (Cignetti 2001). È il caso dell’epiteto l’uomo della scienza attribuito da Manzoni al I problemi di un doppione, in Bilinguisme et terminologie grammaticale gréco-latine, édité par L. Basset et al., ...
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Nella tradizione grammaticale italiana i verbi reciproci sono una sottoclasse dei verbi pronominali (tutti i verbi in -si e altri ancora; ➔ pronominali, verbi) o dei verbi riflessivi (tutti i verbi in [...] / si danneggia da sola
(21) Maria e Gianni si aiutano / si sostengono / si danneggiano l’un l’altro
Un altro caso di reciprocità debole è costituito da alcuni verbi, soprattutto pronominali, per i quali sono il contorno sintattico e la natura dell ...
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Le ➔ parentesi, tonde ‹( )› o quadre ‹[ ]›, isolano un’informazione che si pone su un piano di discorso diverso rispetto al resto del contesto. Le loro funzioni sono in buona misura coincidenti con quelle [...] quantità d’informazioni e d’interessi. (È questo il caso − che non riguarda la cultura italiana nel suo complesso riporta, viola le aspettative del lettore o sul piano formale (grammaticale), come accade con testi scritti in un italiano incerto o in ...
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Nella tradizione lessicografica, la definizione lessicale è la parafrasi usata per illustrare il significato di una voce lessicale (o lemma o, più raramente, entrata). Questa parafrasi è posta generalmente [...] Una prima distinzione è quella tra significato lessicale e significato grammaticale, in base alla quale le parole che compongono il lessico , usato per portare bevande alla bocca». In questo caso, la parola recipiente è l’iperonimo (➔ iperonimi), ...
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caso
caṡo s. m. [dal lat. casus -us, propr. «caduta», der. di cadĕre «cadere»; nel sign. 7, il lat. casus è un calco del gr. πτῶσις (che significava anch’esso propr. «caduta»)]. – 1. Avvenimento fortuito, accidentale e imprevisto: è stato...
persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale e teologico]. – 1. a. Individuo...