Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] due, modelli da imitare, e la realizzazione di fortunate opere grammaticali (tra tutte, le Prose della volgar lingua, di ➔ Pietro ’intero testo del messaggio a cui si sta rispondendo.
Casi analoghi sono quelli del telefono cellulare, che ha innescato ...
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Il discorso indiretto libero è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione [...] tra parentesi, trattini o virgolette sembrerebbe cioè rivelare in alcuni casi la volontà di chi scrive di inserire una ‘seconda visto come un discorso indiretto alleggerito dagli elementi grammaticali più fastidiosi (verba dicendi, che subordinativo, ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] XXVIII, 107), sicilianismi in specie fonomorfologici, dai rari casi di rima siciliana – che peraltro non sono sempre di vanno nella direzione di una normalizzazione e regolarizzazione linguistico-grammaticale (per es., con una predilezione per le ...
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È difficile ricondurre la lingua dei mezzi di comunicazione di massa (o mass media) a un unico tipo, nonostante alcuni fenomeni comuni. Prendendo in prestito l’abitudine dell’Accademia della Crusca di [...] punteggiatura (sempre più frequenti errori quali l’apostrofo in casi come un’altro, la virgola che separa il un punto di vista qualitativo, non appaiono in grado di attentare alla grammaticalità dell’italiano» (Masini 2003: 19-20).
Di là da ogni ...
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La grammatica tradizionale chiama complementi predicativi quei costituenti (aggettivi o sintagmi nominali) del ➔ sintagma verbale che servono a «determinare e completare il significato del verbo» (Serianni [...] sono tuttavia molto frequenti i casi di focalizzazione in posizione preverbale:
(68) per morto il lasciaro (Fiori e vita di filosafi, 1979: 118)
In italiano antico è più estesa la gamma di categorie grammaticali che possono ricorrere come complemento ...
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Gli aggettivi qualificativi sono la maggior parte degli ➔ aggettivi e formano al tempo stesso una lista che può essere illimitatamente arricchita. Hanno le seguenti proprietà:
(a) in funzione di ➔ attributo, [...] in sé sono infinite, trovano però riflesso in soli tre gradi grammaticali:
(a) il grado positivo, che è la forma ‘neutra’ nel parlato l’aggettivo qualificativo è postnominale nel 76,45% dei casi; nello scritto nel 76,1%. Inoltre c’è una differenza ...
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Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] reazione al bembismo nel corso del Cinquecento, in alcuni casi e per certi aspetti riconducibili anch’esse a opzioni tradizionalistiche Su coordinate simili, si collocano le trattazioni grammaticali di Domenico Maria Manni e Giuseppe Corticelli. Su ...
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Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da una grande famiglia patrizia. Studiò greco dal 1492 al 1494 a Messina alla scuola di Costantino Lascaris, quindi filosofia a Padova e a Ferrara. A Ferrara [...] trattazione ne risulta il più possibile detecnicizzata: gli schemi grammaticali non sono mai messi in evidenza, e le plur. amerebbono (III, 43).
Come si vede, in alcuni casi le prescrizioni bembiane suonano oggi arcaiche, ma più spesso coincidono con ...
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Con genere e lingua ci si riferisce all’ampia problematica di studi, tipicamente interdisciplinari (in ingl. gender studies), sui risvolti sociali e culturali delle differenze sessuali e biologiche che [...] gender-marking (marcatura grammaticale di genere), che si presenta nelle lingue che marcano il genere con mezzi morfologici, forme pronominali, classificatori (➔ genere);
(b) lexical gender (genere lessicale), per casi in cui il sesso del referente ...
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Il linguaggio della cortesia è l’insieme delle strategie, norme e convenzioni verbali adottate da una comunità per contenere la conflittualità e favorire l’armonia nell’interazione comunicativa. In quanto [...] caso di contesti commerciali (desiderava?); in altri casi ragioni di pudore possono indurre il parlante a pp. 278-292.
Niculescu, Alexandru (1966), Aspetti lessicali e grammaticali dell’espressione pronominale di cortesia, «Lingua nostra» 27, 1, ...
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tutto
agg. e pron. [da una variante, non bene spiegata, del lat. tōtus «tutto, intero», forse *tuttus con geminazione intensiva, o *tuctus influenzato dal plur. cuncti «tutti»]. – L’intera quantità, l’intero numero, il pieno complesso, senza...
v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante di scrittura; e fino al sec. 19° ha...