L’epanalessi (dal gr. epanálēpsis «ripetizione», in lat. geminatio, iteratio o reduplicatio) è una figura retorica che consiste nel ripetere, raddoppiandoli, una parola o un segmento discorsivo all’interno, [...] ben! Ben sem ben sem Beatrice», Purg. XXX, 73). In altri casi, la ripetizione è affidata a complesse modulazioni con incisi (si veda la , essa rimane a disposizione per organizzare strutture grammaticali di tipo orale in cui la seconda citazione ...
Leggi Tutto
L’ellissi (dal gr. élleipsis «mancanza»; in lat. ellipsis) è una figura retorica che consiste nell’omissione di un segmento discorsivo entro un’unità globale, che sia recuperabile attraverso l’integrazione [...] di conoscenze esterne.
La tradizione distingue tra ellissi grammaticale ed ellissi retorica. Non sempre si tratta di una distinzione chiara. In entrambi i casi, gli enunciati manifestano lacune, che possono essere riempite inserendo elementi o ...
Leggi Tutto
Sono omografi tutti i foni, i fonemi o le parole diversi rappresentati nella scrittura da uno stesso segno grafico. L’omografia (dal gr. omós «uguale» e gráphō «scrivo») è una sorta di omonimia tra due [...] ») ~ subito ([suˈbito] da subire)
In questi casi, nella scrittura, si suole segnare l’accento grafico sulla sbarra
dove più parole omografe possono essere attribuite a diverse categorie grammaticali, e l’intera frase si presta a due interpretazioni:
...
Leggi Tutto
Ottava lettera dell’➔alfabeto, la ‹h› in italiano, diversamente da quel che accade in altre lingue (come inglese e tedesco), è ‘muta’, cioè non si pronuncia. Soltanto in alcune interiezioni (➔ interiezione; [...] chiave, ghianda, mucchio, ecc.);
(b) aiuta a distinguere tra parole che hanno diverse funzioni grammaticali e che, senza questo elemento, sarebbero omografe. I casi sono i seguenti:
(1) a preposizione ~ ha terza persona sing. del presente indicativo ...
Leggi Tutto
Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] lato un’azione di sviluppo, di arricchimento lessicale e grammaticale, affiancata in questo dalle nuove maggiori esigenze della vita politica le relazioni per mezzo di preposizioni invece dei casi, di verbi ausiliari invece di forme verbali ...
Leggi Tutto
Termine coniato da J.W. Goethe (ted. Morphologie) nel 1785 per indicare l’anatomia comparata; significa, in generale, studio, descrizione delle forme.
Biologia
Studio della forma e della struttura degli [...] parole, della determinazione delle categorie grammaticali e degli elementi formativi, desinenze, nom. sing., è il casus rectus, o forma base: tutti gli altri casi, sono deviazioni o trasformazioni, cioè casus obliqui).
La linguistica comparata, dal 19 ...
Leggi Tutto
Ugro-Finni Famiglia etno-linguistica distribuita nell’Europa settentrionale e centrale e nell’Asia nord-occidentale; costituisce un ramo della maggiore famiglia uralica.
Il gruppo delle lingue ugro-finniche [...] tratti più caratteristici sono: l’assenza completa del genere grammaticale; la presenza, nel numero, dei soli singolare ostiaco e il saami che conservano ancora il duale; la formazione dei casi, in parte, con posposizioni (l’ungherese -ben, per es., ...
Leggi Tutto
Nella terminologia linguistica, forma di composizione impropria o per contatto, cioè accostamento di due o più parole che vengono a formare una locuzione compiuta, conservando inalterati il senso, la funzione [...] forma. Nella scrittura le parole possono rimanere secondo i casi separate oppure congiunte da un trattino o addirittura unite ( intelligibili per la g. di particelle e i rapporti grammaticali sono espressi dall’ordine in cui le parole sono ...
Leggi Tutto
LINGUISTICA
Alberto Zamboni
(XXI, p. 207; App. II, II, p. 210; IV, II, p. 344)
Il tratto prevalente dell'ultimo decennio è dato dall'accentuazione della dialettica tra l'approccio di carattere formale [...] ; di marcatura dei ruoli sintattico-semantici (sistemi di casi, nominativo-accusativo contro ergativo-assolutivo, ecc.); di generalità la categoria del genere, in origine marca condizionata grammaticalmente (cioè in base alla funzione) della stessa ...
Leggi Tutto
SINTASSI (XXX, p. 859; App. II, 11, p. 834)
Ugo Vignuzzi
Nel panorama della linguistica dello scorcio del secolo 19° e del principio del 20° non si può certo affermare che gli studi sintattici godessero [...] Bach, C.J. Fillmore (con la sua "grammatica dei casi", che pone come base profonda un reticolo di relazioni casuali v. Some aspects of systematic description and comparison in grammatical analysis, in Autori vari, Studies in linguistic analysis ...
Leggi Tutto
tutto
agg. e pron. [da una variante, non bene spiegata, del lat. tōtus «tutto, intero», forse *tuttus con geminazione intensiva, o *tuctus influenzato dal plur. cuncti «tutti»]. – L’intera quantità, l’intero numero, il pieno complesso, senza...
v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante di scrittura; e fino al sec. 19° ha...