Giovanni Verga, nato a Catania nel 1840, trascorse alcuni periodi della sua vita, legati a esperienze letterarie diverse, a Firenze, a Milano e poi a Roma, e morì nel 1922. La sua attività letteraria si [...] popolare ora del discorso alto-borghese. In entrambi i casi l’autore affida il racconto a una voce narrante interna (che sembra sottendere il dialettale ci) e la forma grammaticalmente corretta le, usata probabilmente per disambiguare il contesto:
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Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730 - Selvazzano, presso Padova, 1808) fu uno dei maggiori rappresentanti dell’Illuminismo italiano in campo linguistico. Nacque e studiò a Padova, dove divenne insegnante [...] interi sintagmi, non numerosi ma ricorrenti e che, in alcuni casi, comportano l’estensione del significato di parole perfettamente italiane, tra il «genio grammaticale» della lingua, cioè la sua struttura logico-grammaticale (costruzione di frasi ...
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MANNI, Domenico Maria
Giuseppe Crimi
Figlio di Giuseppe di Lorenzo, tipografo-editore riconosciuto cittadino fiorentino nel 1735, e di Caterina di Giambattista Patriarchi, nacque a Firenze l'8 apr. [...] un'altra a Milano nel 1824), lasciavano emergere una rigida posizione di purista. Discutendo essenzialmente di questioni grammaticali, retoriche e in taluni casi ecdotiche, il M. rivendicava, come A.M. Salvini, col quale del resto collaborava in quel ...
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Gian Giorgio Trissino, nato a Vicenza nel 1478 e morto a Roma nel 1550, è uno dei letterati di maggior rilievo della prima metà del Cinquecento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’) e il più importante [...] dalle chiuse; successivamente (a partire dal Castellano e dai Dubbi grammaticali), per «amor di grecità» l’autore invertì «la assegnazione e scriva; apri, apre e apra), accordando solo in certi casi (come nel condizionale in -ìa invece che in -èi) la ...
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Torquato Tasso (Sorrento 1544 - Roma 1595) affrontò nella sua opera il più ampio ventaglio di generi testuali, sia in prosa che in versi. Sono in prosa i ventisei Dialoghi di vario argomento (la nobiltà, [...] regolate dal senso e implicitamente che da precise congiunzioni logico-grammaticali (è il cosiddetto parlar disgiunto: Tasso 1995: 224 ; Tasso 1959: 669) come i moltissimi e vari casi di mutazione dell’ordine consueto dei costituenti del discorso – ...
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Giovanni Pascoli nacque a San Mauro di Romagna nel 1855 e morì a Bologna nel 1912. Alla ricca produzione poetica in italiano, spesso scandita in più edizioni delle stesse raccolte (Myricae 1891, 1892, [...] e di linguaggio post-grammaticale. Il primo è testimoniato dalla resa della sonorità dei rumori (il don don delle campane, per es.) e da quello onomatopeico dei versi degli uccelli, con una serie vastissima di casi la cui adesione muove dal ...
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Italo Svevo (pseudonimo di Ettore Schmitz, 1861-1928), triestino di nascita, europeo per formazione (sostanzialmente da autodidatta), fu infaticabile nell’esercizio della penna: uno scribacchiare che è [...] di madrelingua italiana) venisse risolta e definitivamente archiviata fra i casi più clamorosi del secolo. Con questo non si vuole dire che non si debbano riconoscere incertezze e dissonanze grammaticali nella lingua di Svevo; semmai c’è da precisare ...
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Leonardo (Vinci 1452 - Amboise 1519), è una delle figure più note nella storia della civiltà umana: il suo nome è, per antonomasia, sinonimo di genio, non solo in italiano, ma in molte altre lingue del [...] , lieva materiale, lieva spirituale. Ma nella maggior parte dei casi è resa funzionale dalla presenza del disegno: quasi mai, infatti Olschki.
Marinoni, Augusto (1944-1952), Gli appunti grammaticali e lessicali di Leonardo da Vinci. Milano, Castello ...
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Benedetto Varchi (Firenze 1503 - ivi 1565), dopo la laurea in utroque iure a Pisa e un breve esercizio di professione notarile, si dedicò alla poesia e agli studi umanistici. Di sentimenti repubblicani, [...] e amici (Varchi 2007), Varchi trattò delle questioni grammaticali in modo generale (attraverso il confronto delle strutture del , doverrei) alle sincopate (s’adoprò, morrà). Non mancano casi di prostesi (➔ epentesi) dopo consonante (per iscusato, non ...
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GIOVANNI da Legnano
Margherita Breccia Fratadocchi
Di G., il cui cognome secondo alcuni studiosi (Sutermeister, I, p. 14 n. 15; Ganda, 1984, p. 54) sarebbe stato de Rapis o Rappi, sono ignote le date [...] concentrato su opere di storia, di cultura classica e trattati grammaticali, tra il 1493-94 G. estese i suoi interessi per gli altri due fratelli, i cui nomi solo in due casi si trovano senza riferimento a Giovanni Giacomo: in un'edizione del ...
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tutto
agg. e pron. [da una variante, non bene spiegata, del lat. tōtus «tutto, intero», forse *tuttus con geminazione intensiva, o *tuctus influenzato dal plur. cuncti «tutti»]. – L’intera quantità, l’intero numero, il pieno complesso, senza...
v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante di scrittura; e fino al sec. 19° ha...