Ottava lettera dell’➔alfabeto, la ‹h› in italiano, diversamente da quel che accade in altre lingue (come inglese e tedesco), è ‘muta’, cioè non si pronuncia. Soltanto in alcune interiezioni (➔ interiezione; [...] chiave, ghianda, mucchio, ecc.);
(b) aiuta a distinguere tra parole che hanno diverse funzioni grammaticali e che, senza questo elemento, sarebbero omografe. I casi sono i seguenti:
(1) a preposizione ~ ha terza persona sing. del presente indicativo ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] lato un’azione di sviluppo, di arricchimento lessicale e grammaticale, affiancata in questo dalle nuove maggiori esigenze della vita politica le relazioni per mezzo di preposizioni invece dei casi, di verbi ausiliari invece di forme verbali ...
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Termine coniato da J.W. Goethe (ted. Morphologie) nel 1785 per indicare l’anatomia comparata; significa, in generale, studio, descrizione delle forme.
Biologia
Studio della forma e della struttura degli [...] parole, della determinazione delle categorie grammaticali e degli elementi formativi, desinenze, nom. sing., è il casus rectus, o forma base: tutti gli altri casi, sono deviazioni o trasformazioni, cioè casus obliqui).
La linguistica comparata, dal 19 ...
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Ugro-Finni Famiglia etno-linguistica distribuita nell’Europa settentrionale e centrale e nell’Asia nord-occidentale; costituisce un ramo della maggiore famiglia uralica.
Il gruppo delle lingue ugro-finniche [...] tratti più caratteristici sono: l’assenza completa del genere grammaticale; la presenza, nel numero, dei soli singolare ostiaco e il saami che conservano ancora il duale; la formazione dei casi, in parte, con posposizioni (l’ungherese -ben, per es., ...
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Nella terminologia linguistica, forma di composizione impropria o per contatto, cioè accostamento di due o più parole che vengono a formare una locuzione compiuta, conservando inalterati il senso, la funzione [...] forma. Nella scrittura le parole possono rimanere secondo i casi separate oppure congiunte da un trattino o addirittura unite ( intelligibili per la g. di particelle e i rapporti grammaticali sono espressi dall’ordine in cui le parole sono ...
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LINGUISTICA
Alberto Zamboni
(XXI, p. 207; App. II, II, p. 210; IV, II, p. 344)
Il tratto prevalente dell'ultimo decennio è dato dall'accentuazione della dialettica tra l'approccio di carattere formale [...] ; di marcatura dei ruoli sintattico-semantici (sistemi di casi, nominativo-accusativo contro ergativo-assolutivo, ecc.); di generalità la categoria del genere, in origine marca condizionata grammaticalmente (cioè in base alla funzione) della stessa ...
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METRICA (gr. μετρική [τέχνη]; da μέτρον "misura")
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Ambrogio BALLINI
Giorgio PASQUALI
Salvatore BATTAGLIA
Nicola FESTA
Andreas HEUSLER
Roman JAKOBSON
È il complesso dei [...] che esso è più debole, e che minori sono le sue funzioni grammaticali, nel bulgaro e nell'ucraino che nel grande-russo.
In polacco, indipendente dal luogo in cui cade l'accento, e in molti casi (p. es. nella poesia cèca antica, popolare; di solito ...
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SINTASSI (XXX, p. 859; App. II, 11, p. 834)
Ugo Vignuzzi
Nel panorama della linguistica dello scorcio del secolo 19° e del principio del 20° non si può certo affermare che gli studi sintattici godessero [...] Bach, C.J. Fillmore (con la sua "grammatica dei casi", che pone come base profonda un reticolo di relazioni casuali v. Some aspects of systematic description and comparison in grammatical analysis, in Autori vari, Studies in linguistic analysis ...
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INGHILTERRA (ingl. e ted. England; fr. Angleterre; sp. Inglaterra; denominazioni che si equivalgono per il significato, che è "terra degli Angli"; in lat. Anglia; A. T., 47-48)
Roberto ALMAGIA
Pietro [...] la desinenza -es del nominativo e dell'accusativo plurali maschili si trova estesa a tutti gli altri casi plurali della maggior parte dei nomi. Il genere grammaticale era stato sostituito dal genere naturale fin dal sec. XIII e le desinenze dei nomi ...
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INDIA (A. T., 93-94)
Umberto TOSCHI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Umberto TOSCHI
Egon von EICKSTEDT
Renato BIASUTTI
Ambrogio BALLINI
Alberto PINCHERLE
Umberto TOSCHI
Umberto TOSCHI
Gennaro MONDAINI
Giuseppe [...] del periodo vedico. Ma di più, si hanno esempî di forme grammaticali di medio indiano "che ricorrono nel Veda e non nel sanscrito e femminile); o) due numeri (singolare e plurale); c) casi ridotti in generale a solo due (caso diretto, nom., e ...
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tutto
agg. e pron. [da una variante, non bene spiegata, del lat. tōtus «tutto, intero», forse *tuttus con geminazione intensiva, o *tuctus influenzato dal plur. cuncti «tutti»]. – L’intera quantità, l’intero numero, il pieno complesso, senza...
v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante di scrittura; e fino al sec. 19° ha...