Un paradigma è l’insieme delle forme di una parola (tecnicamente, un lessema). Sono esempi di paradigma le forme che prende un verbo nella coniugazione, un pronome, un aggettivo e un nome nella declinazione.
I [...] a essere molto ampia per numero di forme e di categorie grammaticali espresse; c’è una diffusa omonimia e sinonimia all’interno (➔ allomorfi) sono molto diffusi, come pure i casi di ➔ suppletivismo. In ragione di queste caratteristiche, segmentare ...
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I glossari sono uno dei più antichi tipi di vocabolario, nato e sviluppatosi nel medioevo europeo, con qualche epigono più tardo. Si tratta di opere di varia natura, la cui struttura può variare dalla [...] altre due modalità) l’organizzazione del materiale in base a criteri grammaticali, per es. la ripartizione tra parole neutre, maschili e femminili in latino, ma in un numero abbastanza consistente di casi […] redatto in volgare»; Vignali 2001: 3); due ...
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Si chiama copula (dal lat. cōpula(m) «unione, legame») qualunque elemento svolga nella frase la funzione di collegare un soggetto e un costituente non verbale in una predicazione. Nel modello classico, [...] copula è priva di significato lessicale e segnala solo i tratti grammaticali della predicazione (cfr. il concetto di dummy verb «verbo logica, il verbo essere assume in ognuno di questi casi il valore di predicato di identità: la semantica della ...
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L’iperbato (dal gr. yperbatón «trasposto», in lat. transgressio «superamento») è una figura retorica che consiste nell’inserire tra due o più parole collegate sintatticamente uno o più segmenti di discorso, [...] inciso (di cui Pascoli sperimenta svariate possibilità grammaticali: Beccaria 1975). Oltre alla tradizionale inversione -verbo) si dispone alla cantabilità del verso.
In altri casi, l’iperbato riprende gli artifici pascoliani e pare adattarli a ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] Tra questi, -ino può combinarsi con tutte le classi grammaticali, a parte i verbi (nomi: tavolino; madonnina; ino, pizzic-ott-ino, quadr-ett-ino, ecc. Solo rari casi, per lo più lessicalizzati (o idiomatizzati), presentano la sequenza inversa: ...
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L’adattamento è un fenomeno per cui le parole di origine straniera che entrano a far parte del lessico di un’altra lingua possono subire cambiamenti della loro forma fonologica o di proprietà morfologiche, [...] di bistecca, affine a cotoletta, braciola, fettina. In alcuni casi è la forma della parola che può indurre la scelta del genere questa posizione solo /n, l, r/ in parole con funzioni grammaticali, come gli articoli (il, un), le preposizioni (per, ...
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Rispetto ad altri ambiti grammaticali (➔ fonetica, ➔ morfologia, ecc.), quello della ➔ punteggiatura è caratterizzato da uno statuto normativo particolarmente debole (Serianni 2006a: 120). La norma, osservata [...] o frase che si trovi interposta a un sintagma; in questi casi alla virgola possono sostituirsi anche le lineette (➔ trattino) o le [= si fece capire e sorrise].
Nelle scritture grammaticalmente meno accorte sono stati notati, nell’ambito della ...
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I verbi modali (tradizionalmente detti verbi servili) sono quei verbi che fanno parte dell’ampia classe dei verbi ausiliari (➔ ausiliari, verbi) e che, collegandosi direttamente a un verbo all’infinito, [...] oppure dopo l’infinito (se può destarla). Ovviamente anche in questi due casi, come in (a), il soggetto del verbo modale coincide con quello legami non solo riscontrabili a livello di morfemi grammaticali (desinenze), ma anche nei morfemi lessicali ...
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L’etichetta di verbi copulativi (dal lat. tardo copulatīvu(m) < cōpula(m) «unione, legame»; ingl. copular verbs; fr. verbs attributifs; spagn. verbos (pseudo)copulativos) è usata per riferirsi a un [...] detti (Salvi 1991: 191-203) e la sua assenza produce frasi non grammaticali:
(6) * Mario sembra
(7) * il pane è diventato
(8 possa fare
(17) risulta che non hai pagato
Oltre ai casi finora trattati, un altro consistente gruppo di verbi ha un uso ...
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Gli affissi sono elementi (tecnicamente morfi legati) che si aggiungono a una radice per formare una parola morfologicamente complessa: per es., in invisibile in- e -bile sono affissi che si collegano [...] libr+o, cas+ett+a, ri+puli+tur+a) (➔ flessione). In casi come bar o ieri la parola è morfologicamente indecomponibile e il morfo lessicale è gli affissi sono chiamati nel loro insieme morfi grammaticali al fine di distinguerli dai morfi lessicali. In ...
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tutto
agg. e pron. [da una variante, non bene spiegata, del lat. tōtus «tutto, intero», forse *tuttus con geminazione intensiva, o *tuctus influenzato dal plur. cuncti «tutti»]. – L’intera quantità, l’intero numero, il pieno complesso, senza...
v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante di scrittura; e fino al sec. 19° ha...