Giovanni Verga, nato a Catania nel 1840, trascorse alcuni periodi della sua vita, legati a esperienze letterarie diverse, a Firenze, a Milano e poi a Roma, e morì nel 1922. La sua attività letteraria si [...] popolare ora del discorso alto-borghese. In entrambi i casi l’autore affida il racconto a una voce narrante interna (che sembra sottendere il dialettale ci) e la forma grammaticalmente corretta le, usata probabilmente per disambiguare il contesto:
– ...
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La composizione è un procedimento morfologico che permette di formare parole nuove (➔ neologismi) combinando insieme due (o più) morfemi lessicali invece che una parola e un affisso (➔ affissi), come accade [...] (pesci spada non * pesci spade o * pesce spade), in pochi casi il plurale è espresso in entrambi i costituenti (pesche noci).
(b) origine sintattica è relativamente agevole nel caso di morfemi grammaticali o per formazioni in cui vi sia un solo ...
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Un enunciato viene definito nominale quando non è costruito attorno a una forma verbale coniugata, come in (1) (un esempio orale) e in (2) (un esempio scritto):
(1) LUC: sabato mattina / all’undici / eccotelo [...] 16), da connettivi (come in 17) o anche da parole grammaticali, in particolare quando l’enunciato ha funzione correttiva (come in 18 persona, un animale, un oggetto, un’astrazione, come nei casi visti finora; oppure un evento (un’azione, uno stato, ...
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Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730 - Selvazzano, presso Padova, 1808) fu uno dei maggiori rappresentanti dell’Illuminismo italiano in campo linguistico. Nacque e studiò a Padova, dove divenne insegnante [...] interi sintagmi, non numerosi ma ricorrenti e che, in alcuni casi, comportano l’estensione del significato di parole perfettamente italiane, tra il «genio grammaticale» della lingua, cioè la sua struttura logico-grammaticale (costruzione di frasi ...
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La compresenza di più lingue negli usi dei parlanti dà luogo a una situazione di contatto linguistico. Una definizione classica di contatto linguistico si trova nell’opera di Uriel Weinreich che ha aperto [...] molto diverse e lontane), e lingua dominata nei molteplici casi di emigrazione italiana all’estero, fenomeno com’è noto può esercitare su un’altra a livello delle strutture grammaticali, fonologiche, lessicali, semantico-pragmatiche. Un esempio di ...
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MANNI, Domenico Maria
Giuseppe Crimi
Figlio di Giuseppe di Lorenzo, tipografo-editore riconosciuto cittadino fiorentino nel 1735, e di Caterina di Giambattista Patriarchi, nacque a Firenze l'8 apr. [...] un'altra a Milano nel 1824), lasciavano emergere una rigida posizione di purista. Discutendo essenzialmente di questioni grammaticali, retoriche e in taluni casi ecdotiche, il M. rivendicava, come A.M. Salvini, col quale del resto collaborava in quel ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La recente rivalutazione critica della poesia e dei poeti del Seicento, con le figure [...] Tasso e in Guarini – e permette di raggiungere, nei casi migliori, una più libera contabilità del verso.
La rivendicazione dei accompagnati, a loro volta, da glosse erudite retorico-grammaticali in esplicita parodia nei confronti del canone e del ...
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Col termine abbreviazione (o, più anticamente, abbreviatura) si indica l’accorciamento (o compendio) di una parola. Come si legge nel Vocabolario della Crusca (1612), l’abbreviazione è una «parola abbreviata [...] per illum, an per ante, sistema in uso ancora oggi in casi come Sig.ra), per segni convenzionali (i sopra citati segni con ecc.). A proposito delle abbreviazioni che indicano le categorie grammaticali, come agg. per aggettivo e avv. per avverbio, ...
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Gian Giorgio Trissino, nato a Vicenza nel 1478 e morto a Roma nel 1550, è uno dei letterati di maggior rilievo della prima metà del Cinquecento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’) e il più importante [...] dalle chiuse; successivamente (a partire dal Castellano e dai Dubbi grammaticali), per «amor di grecità» l’autore invertì «la assegnazione e scriva; apri, apre e apra), accordando solo in certi casi (come nel condizionale in -ìa invece che in -èi) la ...
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La commutazione di codice (ingl. code-switching) è il passaggio da una lingua a un’altra all’interno del discorso di uno stesso parlante. Non va confusa con l’alternanza di codice, che è invece la scelta [...] inadatta con interlocutori così piccoli (➔ baby talk). In casi come questi, la commutazione ha forte significato sociale, perché pp. 157-178.
Regis, Riccardo (2005), Appunti grammaticali sull’enunciazione mistilingue, München, Lincom Europa.
Sobrero, ...
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tutto
agg. e pron. [da una variante, non bene spiegata, del lat. tōtus «tutto, intero», forse *tuttus con geminazione intensiva, o *tuctus influenzato dal plur. cuncti «tutti»]. – L’intera quantità, l’intero numero, il pieno complesso, senza...
v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante di scrittura; e fino al sec. 19° ha...