In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] quelle di un passato anche recente, su regole grammaticali condivisibili, su un repertorio lessicale autorevole e Lincei, Roma 1603; Accademia del Cimento, Firenze 1657).
In molti casi si tratta solo di preferenza per un certo campo culturale, in ...
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Il testo prescrittivo (detto anche regolativo o istruzionale) è un tipo di testo (➔ testo, tipi di) che ha come fine la regolamentazione di un comportamento immediato o futuro dell’emittente e/o di altri [...] interpuntive si possono trovare anche nei codici, come nei casi in cui una relativa restrittiva è accompagnata da virgole correlate (2001), Le parole e la giustizia. Divagazioni grammaticali e retoriche su testi giuridici italiani, Torino, Einaudi ...
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Vicino Oriente antico. Liste lessicali e tassonomie
Hermann Hunger
Alfonso Archi
Liste lessicali e tassonomie
Mesopotamia
di Hermann Hunge
Evoluzione delle liste lessicali
Le liste costituiscono un [...] far risalire all'inizio del II millennio e in alcuni casi anche a epoche anteriori, è nel periodo finale di accadico, sia per quelle monolingui accadico-accadico e anche per le liste grammaticali.
"Ea=nâqu" e "A=nâqu". Il primo elenco, che ...
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Si chiama dislocazione (cioè «spostamento») un tipo di costruzione tipica della lingua parlata (ma riscontrabile, fin dall’italiano antico, anche in alcune varietà di quella scritta: vedi oltre; ➔ lingue [...] marcato con il complemento diretto / indiretto dislocato in prima posizione. In questi casi si produce «un conflitto sistematico tra il soggetto grammaticale inanimato e il soggetto logico rappresentato dall’esperiente animato» (Benincà 1998: 133 ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] 121). Come si vede, si tratta nella maggioranza dei casi delle forme in uso ancor oggi.
Nella sintassi, im Zeitalter der Renaissance in Italien).
Patota, Giuseppe (1993), I percorsi grammaticali, in Serianni & Trifone 1993-1994, vol. 1º, pp. ...
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Per variazione linguistica si intende l’importante carattere delle lingue di essere mutevoli e presentarsi sotto forme diverse nei comportamenti dei parlanti. La proprietà di un’entità di assumere diverse [...] la forma innovativa rappresenta una variante. In molti casi il processo di mutamento inizia quando una variante chiamata perché rinvenuta in coda a un codice contenente scritti grammaticali di uno pseudo-Probo; ➔ latino e italiano) costituiscono ...
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L’acquisizione dell’italiano come lingua seconda (L2) è un processo graduale che si innesta sul processo di acquisizione, avviato in tenera età, di un’altra lingua (detta lingua prima o L1). L’italiano [...] diffuse e generalizzate di a, di, che segnalano solo rapporti grammaticali (lavora a casa con famiglia «lavora come domestica presso una dell’italiano fin dalla varietà basica, ma non sono rari casi di scambio di classe (nomi per verbi: siamo partenza ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] delle parole distintamente e si distinguono i primi casi de’ vicenomi dagli altri casi e nel torcere le maniere de’ verbi a scuola nei primi anni di apprendimento delle regole grammaticali. Un esempio significativo è la prima persona plurale del ...
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Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] o piuttosto un nucleo di significati affini, in molti casi riconducibile a un significato originario di tipo locativo.
Le zio
Anche quando base e aggiunto appartengono a classi grammaticali diverse, la preposizione esercita la stessa funzione di ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] (➔ tematica, struttura), normalmente individuato nel soggetto della frase principale. Tuttavia, in diversi casi tale soggetto non coincide con il soggetto grammaticale della principale. Ciò si verifica, per es., quando l’infinito dipende da una ...
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tutto
agg. e pron. [da una variante, non bene spiegata, del lat. tōtus «tutto, intero», forse *tuttus con geminazione intensiva, o *tuctus influenzato dal plur. cuncti «tutti»]. – L’intera quantità, l’intero numero, il pieno complesso, senza...
v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante di scrittura; e fino al sec. 19° ha...