Uomo politico e scrittore romano (2º sec. a. C.). Partecipò alla distruzione di Cartagine (146); tribuno della plebe nel 142, partecipò nel 141 alla guerra contro Viriato; console nel 122, si schierò contro [...] le proposte di Caio Gracco. Oratore e annalista, compose un'opera storica, che probabilmente trattava degli avvenimenti contemporanei. La sua personalità ha dato luogo a discussioni, poiché non è certo ...
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Monaco (n. Pretorio, presso Agrigento, metà del 6º sec.); dopo essere stato a Cartagine, in Palestina (qui in un monastero di sabaiti), ad Antiochia e Costantinopoli, fu a Roma nel monastero di S. Saba. [...] Nominato vescovo di Agrigento prima del 591, lo era ancora nel 603. Delle sue opere resta soltanto un commento in greco all'Ecclesiaste. Venerato nella Chiesa orientale, è ricordato nel Sinassario costantinopolitano ...
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Archeologo francese (Orléans 1876 - Parigi 1965). Direttore delle antichità della Tunisia (1905-20), compì scavi a Cartagine, Dugga, Altiburo, Thuburbo Maius; conservatore aggiunto e poi conservatore capo [...] (1921-46) della sezione delle antichità greco-romane del Louvre. Prof. all'École du Louvre, membro dell'Institut de France dal 1928 e segretario perpetuo dell'Académie des inscriptions et des belles lettres ...
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Generale (fine sec. 4º a. C.), capo dell'esercito di Agrigento. Approfittando della lotta tra Agatocle e Cartagine, riuscì a estendere l'egemonia di Agrigento su molte città della Sicilia centrale: sconfitto [...] due volte dai generali di Agatocle (307), si ritirò a Gela; tramontò così l'egemonia agrigentina ...
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Uomo politico romano (sec. 2º a. C.), fu inviato nel 149 a. C. con Scipione Nasica (Serapione) a disarmare Cartagine; pretore peregrino nel 139, esiliò dall'Italia Giudei e Caldei. ...
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Re dei Massesili (seconda metà del sec. 3º a. C.); agli inizî della seconda guerra punica venne in conflitto con Cartagine, stringendo anche rapporti con Roma. Successivamente, però, S. si riavvicinò ai [...] Asdrubale, Sofonisba. In conseguenza di ciò, fu, al tempo dello sbarco di Scipione in Africa (202), fedele alleato di Cartagine. Sconfitto ai Campi Magni, poi inseguito e nuovamente battuto da Lelio e Massinissa, cadde prigioniero e fu trascinato a ...
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Nato in Frigia, nominato da Massenzio vicario d'Africa, nel 308 d. C. si fece proclamare imperatore dai soldati di Cartagine: fu però vinto e ucciso nel 311. ...
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Legato del console L. Calpurnio Pisone (148 a. C.) nella terza guerra punica, assediò Clupea e occupò un castello presso Cartagine; fece poi esporre in Roma pitture rappresentanti scene delle sue battaglie. ...
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Uomo politico e giureconsulto romano, console nel 149 a. C. insieme a Lucio Marcio Censorino, ebbe il comando della guerra contro Cartagine; essendosi i Cartaginesi rifiutati all'ingiunzione di abbandonare [...] la città, la assalì, ma senza successo. Fu anche giurista, ricordato da Pomponio, con Publio Mucio Scevola e Marco Giunio Bruto, come fondatore dello ius civile. Ricercatissimo come consulente, lasciò ...
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Teologo (m. 431 circa); avvocato in Roma, aderì alle idee di Pelagio; profugo durante l'invasione gotica a Siracusa, quindi a Cartagine, cercò di esservi ordinato sacerdote, ma vi fu invece condannato [...] (411); partì quindi per Efeso, ove fu ordinato, ma poi espulso, come anche, poco dopo, da Costantinopoli; tornò poi a Roma, sotto papa Zosimo; espulso dall'imperatore e condannato dal papa (418), visse ...
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sito2
sito2 s. m. [dal lat. situs -us «luogo, posizione», der. di sinĕre (v. sito1)]. – 1. ant. Posizione, ubicazione, situazione e sim.: la santa lampa Che pria per me avea mutato sito (Dante); ad una fonte Giunta era, ombrosa e di giocondo...
cartaginese
cartaginése agg. e s. m. e f. [dal lat. Carthaginiensis]. – Della antica città di Cartagine, colonia fenicia dell’Africa settentr., famosa per le lunghe e accanite guerre combattute con i Romani, le cosiddette guerre puniche (v....