Soprano italo-svedese (n. Stoccolma 1960). Cresciuta in una famiglia di musicisti, ha frequentato il Conservatorio L. Cherubini di Firenze ed è stata poi allieva di I. Adami Corradetti e G. Cigna. All’inizio [...] cantando nei teatri più prestigiosi: La Scala, il Teatro La Fenice e l’Arena di Verona, ma anche la CarnegieHall di New York e la Queen Elizabeth Hall di Londra. Il suo repertorio spazia dal Barocco italiano a G. Verdi e G. Rossini, e raggiunge il ...
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Violinista statunitense di origine italiana (n. San Francisco 1918). Dopo gli studî con L. Persinger, M. Piastro e G. Kulenkampff, ha debuttato a soli 10 anni a San Francisco e a 11 alla CarnegieHall [...] di New York, intraprendendo una brillante carriera concertistica in Europa e negli USA Si è distinto come interprete di Paganini, soprattutto dei 24 Capricci, di cui ha inciso per primo la versione originale, ...
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Pianista italiano (Roma 1930 - ivi 2019). Artista affermato in campo internazionale, formatosi al conservatorio di S. Cecilia in Roma con R. Silvestri, nel 1950 vinse il concorso di Ginevra e nel 1952 [...] massime istituzioni musicali, esibendosi nelle più importanti sale ( Teatro alla Scala di Milano, CarnegieHall di New York, Teatro Colón di Buenos Aires, Symphony Hall di Kyoto) con le più rinomate orchestre (Filarmonica di Berlino, London Symphony ...
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Pianista russo (n. Mosca 1971). Ha debuttato giovanissimo nel 1983, eseguendo al conservatorio di Mosca con l’Orchestra filarmonica di Mosca diretta da D. Kitaenko i due Concerti per pianoforte e orchestra [...] di Čaikovskij sotto la direzione di H. von Karajan. Nel 1990 ha debuttato negli Stati Uniti con Z. Mehta e la New York Philharmonic. Nel 1995 ha aperto la stagione della CarnegieHall come solista con la Boston Symphony diretta da S. Ozawa. ...
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Pogorelić, Ivo. – Pianista serbo-croato (n. Belgrado 1958). Allievo di A. Kezeradze (che sposò nel 1980), si affermò nel 1981 con un concerto alla CarnegieHall di New York. Dotato di tecnica eccezionale, [...] capace di sonorità ricche e di riletture interpretative sempre personali, è da annoverarsi tra i maggiori pianisti della sua generazione, in un repertorio che comprende gli autori classici, romanitici ...
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Pianista ungherese naturalizzato statunitense (Budapest 1912 - New York 2005). Dopo gli studî all'Accademia di musica di Budapest con B. Bartók e Z. Kodály, nel 1938 si trasferì negli USA, esordendo alla [...] CarnegieHall nel 1939. Nel dopoguerra, parallelamente all'attività concertistica, si dedicò all'insegnamento conducendo corsi di perfezionamento. Ideale interprete bartokiano (nel 1946 eseguì in prima assoluta il Terzo concerto per pianoforte e ...
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Tenore statunitense (n. Oklahoma City 1952). Ha debuttato alla New York City Opera nel 1981 con I puritani; si è imposto nel repertorio rossiniano eroico e in quello belliniano, grazie a una voce di grande [...] estensione e duttilità. Dal 1983, chiamato da M. Horne alla CarnegieHall di New York, si è esibito nei maggiori teatri d'opera d'America e d'Europa. ...
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JAZZ (XVIII, p. 662)
Alberto PIRONTI
Una storia del j., data la parte che in questo genere di musica svolge l'improvvisazione, può essere fatta non sulle partiture musicali, ma sui dischi. E all'ingente [...] dei solisti diviene più complesso, si costituiscono orchestre di dimensioni più larghe. Nel 1938 il j. fa il suo ingresso al CarnegieHall di New York. Fra i nomi più notevoli di questo periodo si hanno quelli dei pianisti Count Basie (n. 1906), Fats ...
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Soprano spagnolo, nata a Barcellona il 12 aprile 1933. Studia per dodici anni al Conservatorio di Barcellona con E. Kenny, C. Badia e N. Annovazzi, vincendo nel 1954 la medaglia d'oro del Liceo. Nello [...] di Messico (Manon di Massenet, nel 1963) ne consolidano la tecnica. La consacrazione internazionale le viene alla CarnegieHall di New York dove (1965) interpreta la Lucrezia Borgia di Donizetti sostituendo M. Horne. Nella stessa stagione debutta ...
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Compositore e pianista di jazz canadese, nato a Toronto il 13 maggio 1912, morto a Los Angeles il 20 marzo 1988. Figlio di emigranti australiani, autodidatta, dopo le prime esperienze giovanili curò gli [...] più congeniale: nacquero così i dischi Miles ahead (1957), Porgy and Bess (1958), Sketches of Spain (1959), At CarnegieHall (1961) e Quiet nights (1962). Nel frattempo incideva New bottle old wine (1958) e Great jazz standards (1959), interessanti ...
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