Secondo la definizione di R. Carnap, il compito di rendere più esatto un concetto vago o non sufficientemente esatto usato nel linguaggio comune o in un precedente stadio dello sviluppo scientifico o logico. [...] Questo procedimento, applicato da Carnap in Meaning and necessity (1947) al concetto di analiticità e ai concetti modali, dà luogo a un nuovo e più esatto concetto, chiamato explicatum, mentre il vecchio concetto rimpiazzato prende il nome di ...
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Movimento filosofico (anche detto positivismo logico, neoempirismo, empirismo logico) sorto, sviluppatosi ed esauritosi tra il terzo e il sesto decennio del 20° secolo.
I primi sviluppi
La data di nascita [...] doveva più parlare di enti, bensì di segni, se voleva evitare di sfociare nella metafisica.
Negli anni 1940 Carnap intravide la possibilità di sfruttare alcuni risultati ottenuti dal logico polacco A. Tarski per introdurre nell’analisi logica della ...
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Concezione filosofica per la quale «tutti i campi della ricerca scientifica fanno parte di una scienza unitaria, la fisica», e perciò bisogna raggiungere l’unità di tutte le scienze (comprese le cosiddette [...] scienze morali) attraverso l’adozione dei principi metodologici e del linguaggio della fisica. Il f. è stato sostenuto dal Circolo di Vienna, in particolare da O. Neurath e da R. Carnap. ...
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RELATIVITÀ
Christian Moller
Tullio Regge
Eugenio Garin
Relatività di Christian Møller
sommario: 1. Introduzione e panorama storico: a) il principio di relatività speciale. Sistemi inerziali; b) relatività [...] l'O r a, che è proprio fuori dell'ambito della scienza" (v. Schilpp, 1963; tr. it., p. 38). È lo stesso Carnap a fare il nome di Bergson, soggiungendo che Einstein confondeva, a parer suo, esperienza e conoscenza, ma non rendensosi conto che era ...
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Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni [...] indipendentemente dal soggetto che la conosce o percepisce). Nel 20° sec. E. Mach ricondusse ogni concetto scientifico alle sensazioni, mentre R. Carnap si propose di 'tradurre' tutte le proposizioni su enti materiali e mentali in termini sensoriali. ...
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Pragmatismo
Antonio Santucci
di Antonio Santucci
Pragmatismo
sommario: 1. Introduzione. La problematica ‛peirciana'. 2. Il pragmatismo di James. 3. Dewey e la teoria dell'indagine. 4. La filosofia europea [...] essenzialmente lo stesso che dire che quella teoria è vera e che le entità non osservabili a cui si riferisce esistono (v. Carnap, 1966, cap. XXVI).
Le variabili vincolate, notava Quine in From a logical point of view, non servono tanto a sapere quel ...
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Posizione epistemologica che attribuisce un ruolo fondamentale alla convenzione nell’ambito della scienza. Sostenuto dapprima da J.-H. Poincaré, il quale, dopo la scoperta della geometria non-euclidea, [...] più utilizzabile l’impostazione tradizionale che riteneva gli assiomi come verità evidenti. Nel neopositivismo logico, a opera di R. Carnap, l’adesione al c. conduce all’affermazione del cosiddetto ‘principio di tolleranza’, secondo il quale in campo ...
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Spiegazione e comprensione
Raymond Boudon
Introduzione
I termini 'spiegazione' e 'comprensione', ai quali si deve aggiungere 'interpretazione', hanno una notevole importanza nel dibattito sulle scienze [...] è definito 'positivismo'. Il primo punto da sottolineare è che si tratta di un movimento culturale complesso. Il neopositivismo di un Carnap ha poco a che vedere, per esempio, con il positivismo di Comte. Durkheim è influenzato da quest'ultimo, ma se ...
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In filosofia, l’assunzione congiunta della tesi che un enunciato ha significato se, e solo se, è possibile la sua verificazione, e della tesi che il significato di un enunciato è il metodo della sua verificazione. [...] di indebolimento dell’originario p. di verificazione, i più importanti dei quali sono dovuti a A.J. Ayer e Carnap. Ayer considerava verificabile un enunciato se da esso in congiunzione con altre premesse si possono dedurre enunciati di osservazione ...
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In filosofia, per ricostruire l’analisi della nozione di f. nella storia del pensiero filosofico, si deve risalire al 17° sec., alla distinzione tra ‘verità di ragione’ e ‘verità di f.’. T. Hobbes distingue [...] dell’osservazione empirica nelle teorie scientifiche. Così, in una sostanziale ripresa della concezione di Hume, R. Carnap distinse tra proposizioni empiriche (o fattuali) e proposizioni analitiche (in cui sarebbero incluse anche le verità logiche ...
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metalogico
metalògico agg. [comp. del gr. μετα- «meta-» e λογικός «che riguarda la parola (o la ragione)»] (pl. m. -ci). – Propriam., che concerne i fondamenti, i principî e le strutture del discorso logico. Il termine è stato usato in latino...