Carmelitano scalzo (n. Melegnano - m. Shīrāz 1667); missionario in Mesopotamia, si occupò della conversione dei Mandei. In numerose lettere descrisse con intelligente comprensione il mondo orientale. ...
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Carmelitano, nato a Rennes sulla fine del secolo XIV, morto a Roma nel 1433. Predicatore veemente, si scagliò contro il lusso smodato, riuscendo ad ottenere, specialmente in Francia, fanatici successi. [...] Per l'opposizione di una parte del clero fu costretto a fuggire in Italia, ove favorì una riforma del suo ordine presso Firenze. Passato nel 1432 a Roma, inveì pubblicamente contro i costumi della curia; ...
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Carmelitano, nato a Colonia, nel 1500 (oppure 1499) ed ivi morto il 12 gennaio 1557. Resse la provincia carmelitana della Germania inferiore ai tempi della Riforma, concorrendo con gli scritti e con la [...] parola a preservare la fede cattolica in Colonia. Carlo V lo chiamò fra i teologi suoi consiglieri; e come tale ebbe parte attivissima negli abboccamenti tra cattolici e protestanti, specialmente a Strasburgo ...
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FALEZZA, Giuseppe (fra' Giuseppe carmelitano)
Enrico Maria Guzzo
Sono poche le notizie certe su questo pittore attivo a Verona agli inizi del sec. XVIII, oggetto di varie confusioni (in U. Thieme-F. [...] a seconda dei documenti) a Verona nella parrocchia di S. Tommaso Cantuariense, al 19 nov. 1748, e lo indicano quale frate carmelitano, dell'Ordine cioè che allora reggeva la chiesa di S. Tommaso: da tali atti se ne dedurrebbe la nascita verso il 1658 ...
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Teologo (Ferrara 1490 - ivi 1563). Carmelitano, insegnante di Sacra Scrittura e teologia a Bologna e Ferrara, combatté il luteranesimo nelle Disputationes adversus lutheranos, in 15 trattati (1538). È [...] autore anche di altre opere e opuscoli ...
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WALDENSE, Tommaso
Mario Praz
Il carmelitano Thomas Netter o Walden (Waldensis) nacque a Saffron Walden (Essex), in data non precisata che si suol collocare tra il 1375 e il 1380, e morì a Rouen il 2 [...] re di Polonia e Michele gran maestro dell'Ordine Teutonico (1419); in quest'ultima occasione introdusse l'ordine carmelitano nell'Europa Orientale e avrebbe convertito al cattolicesimo (secondo una tradizione infondata) Vitoldo duca di Lituania (ond ...
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Letterato (Pistoia 1737 - Pisa 1814), carmelitano; fu professore a Parma e a Pisa. Pubblicò, quasi sempre col nome arcadico di Eritisco Pilenejo, oltre alle sue poesie, eccellenti traduzioni dal greco [...] e dal latino (Callimaco, Saffo, Orazio, ecc.; la traduzione delle Satire e delle Epistole oraziane fu premiata dalla Crusca nel 1814), nonché dall'inglese (Le quattro stagioni di A. Pope, 1791) ...
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GERARDO di Bologna
Guido Calogero
Frate carmelitano, nato verso il 1250, eletto nel 1297 generale dell'ordine, che governò fino alla morte, avvenuta il 17 aprile 1317 ad Avignone. È uno dei rappresentanti [...] .
Bibl.: B. Hauréau, Hist. de la philos. scolast., II, ii, pp. 266-72; B. F. M. Xiberta, in Analecta ordinis Carmelit., V (1923), pp. 3-54; P. Glorieux, La littérature quodlibétique, Lilla 1925, pp. 128-32. Più ampia bibliogr. in Ueberweg, Grundr ...
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Teologo (La Alberca 1604 - Madrid 1660), carmelitano scalzo, per 24 anni professore nel collegio di Salamanca, poi (1658) definitore generale a Madrid, autore di un diffuso Cursus theologicus salmanticensis [...] (1642). Fu detto doctor consummatus ...
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carmelitano
agg. e s. m. (f. -a). – 1. Dell’ordine religioso del Carmelo, così chiamato perché fondato nel sec. 13° sul monte Carmelo, in Palestina: frati c., suore carmelitane; come sost., religioso appartenente a quest’ordine: i c. scalzi,...