La filologia, scriveva Immanuel Kant, è la conoscenza critica dei libri e delle lingue. Intesa in questo senso, la filologia non sarà solo la disciplina tecnica che insegna a editare criticamente i testi [...] fatti materiali, come hanno fatto Antonio Ciaralli e Carlo Pulsoni – che insegnano rispettivamente Paleografia latina e però, solo a partire dagli ultimi anni del secolo XIX» (p. VI). Nel primo, Onore ai vinti: Arthur Pakscher e il ‘ritrovamento’ ...
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L’attenzione dei musicisti per Dante, riemergendo con vigore nel corso dell’Ottocento, incrementa la produzione strumentale e di liriche per canto e pianoforte: Dante Alighieri in musica non vuole dire [...] cinquecento cantori intonò l’inno A Dante nel 1865 di Carlo Romani su testo di Guido Corsini, e si assistette alla e notte chiama, / Cesare mio, perché non m’accompagne?» (Pg. VI, 112-114).«Un Ottocento senza Dante è un gigante senza scheletro» (cfr ...
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Nella Fenomenologia di Mike Bongiorno, Umberto Eco sosteneva che Mike fosse sprovvisto di senso dell’umorismo: «Ride perché è contento della realtà, non perché sia capace di deformare la realtà. Gli sfugge [...] nell’assurdo e nel surreale, è Francesco De Carlo:Sull’immigrazione bisogna cambiare la prospettiva, e lo capisci volontariato in Ghana:Sono arrivato in questo villaggio africano a dire: «vi sono venuto ad aiutare io!» E il signore che mi ha accolto ...
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Massimo PalermoTanto per cambiare. La coazione a variare nella storia dell’italianoBologna, il Mulino, 2025 Giorgio Petrocchi, nel presentare alcune tipologie di errori poligenetici all’interno della tradizione [...] per ragioni calligrafiche), o non siano di versi famosissimi [...] Vi è poi un motivo collaterale e che agisce indirettamente: se un post-tridentino, ispirato all’eloquenza sacra di Carlo Borromeo (Instructiones praedicationis verbi Dei [1573]), che ...
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Il fatto che «la fiaba possa raccontare una miriade di storie, partendo da un repertorio chiuso di personaggi, forme, oggetti, situazioni» (Marazzini, 75) permette di osservare come, nel corso dei secoli, [...] Calvino, dopo essere divenuta teatrale sotto la penna di Carlo Gozzi e poi oggetto di un travestimento per Edoardo Sanguineti si chiedeva «ma perché Les fées al plurale? La fata che vi compare è solo una, anche se si presenta sotto spoglie diverse», ...
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C’è gente che avuto mille cose, tutto il bene, tutto il male del mondo. Io ho avuto solo te e non ti perderò, non ti lascerò per cercare nuove avventure ...(Io che amo solo te, Sergio Endrigo, 1962) Il [...] , apprezzato soprattutto per le colonne sonore cinematografiche, vincitore di un Oscar e molti altri premi. Ma nel 1996 vi fu la clamorosa rottura con Endrigo, quando questo, nella musica del Postino con Philippe Noiret e Massimo Troisi, attruibuita ...
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L’immagine, o forse il cliché, dei poeti o degli scrittori che si muovono a loro agio nel mondo della letteratura dopo aver attraversato percorsi formativi e habitat professionali molto diversi, o nettamente [...] che possiamo latamente considerare più tradizionali, come Mario Benedetti, Carlo Bordini, Guido Mazzoni o Stefano Dal Bianco, che sono intermittenza, come si capisce già dalla prosa che vi abbiamo proposto, lo spirito ludico, postmoderno o iconoclasta ...
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Se proviamo a riesaminare la trasposizione cinematografica di alcune trame mitologiche e letterarie, ci tocca prendere atto di un evidente meccanismo di epurazione a scapito dei brutti. In Troy, film del [...] me) / Amen dico vobis quia unus vestrum me traditurus / “In verità, vi dico che uno di voi mi tradirà” (Mt 26, 21)Ἰούδα, φιλήματι Magna, G., Annaratone, A., Vocabolario greco-italiano, Milano, Carlo Signorelli, 1967.Liddell, H. G., Scott, R., A Greek ...
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Una delle chiavi di possibile decodificazione di quel ricchissimo repertorio di nomi, cognomi, odonimi e altri toponimi, cinonimi e marchionimi, che è l’opera narrativa di Carlo Emilio Gadda, è quella [...] socionomastica e crononomastica. Non vi è nelle pagine di Gadda deformazione, non vi è intento caricaturale né ironia Cognizione, o ancora la sfilza dei bamboli e delle bambole (i Carli, Giancarli, Sergi, Teresine, Marise, Giuseppi, Checchi, Chicchi, ...
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La genealogia di Pinocchio posta a cappello del terzo capitolo delle Avventure lascia già intravedere gli interessi onomastici di Collodi, che sono formidabili nei suoi racconti meno famosi.La novelletta [...] la penso così”» dice Fatima al protagonista. E di Aniceto: «Portato al fonte battesimale in un giorno di pioggia e di vento, vi beccò un’infreddatura e il nome di Aniceto. Dell’infreddatura guarì; ma del nome non si guarisce mai».Del resto, sul piano ...
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carlo
s. m. – Denominazione generica di monete emesse da sovrani di nome Carlo; fu data allo scudo (filippo) di Carlo II re di Spagna e dell’imperatore Carlo VI, e a una moneta d’oro del valore di 5 talleri di Carlo duca di Brunswick.
prammatico
prammàtico agg. (pl. m. -ci). – Variante poco usata di pragmatico, ma pressoché esclusiva negli usi seguenti: 1. Nel linguaggio giur., di legge, editto o decreto tendenti a regolare in modo definitivo l’applicazione a casi concreti...
Secondo figlio (Vienna 1685 - ivi 1740) di Leopoldo I e della sua terza moglie, Eleonora del Palatinato. Nel sett. 1703 il padre gli cedette i suoi diritti alla successione spagnola. Acclamato re di Spagna come Carlo III, con le armi della coa...
Figlio (Parigi 1368 - ivi 1422) di Carlo V e di Giovanna di Borbone, successe nel 1380 al padre, sotto la tutela, fino al 1388, degli zii duchi di Borgogna, di Berry e d'Angiò; nel 1385 sposò Isabella di Baviera. Nel 1386 tentò, senza successo,...