GUILLERY, Stefano (Étienne)
Massimo Ceresa
Nativo di Lunéville, nella diocesi di Toul, in Lorena, fu attivo come tipografo a Roma tra il maggio 1506 e il novembre 1524. Spesso nelle edizioni il nome [...] a Carlo Rotario, vescovo di Mondovì, parla della genesi dell'opera. Il Corsi racconta di essere andato a trovare il G. , pp. 16, 20, 95-145; Id., Tipografi romani del Cinquecento: G., Ginnasio Mediceo, Calvo, Dorico, Cartolari, Firenze 1983, pp. 9-55. ...
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ALESSI, Rino
Arduino Agnelli
Nacque a Cervia (Ravenna) il 30 apr. 1885 da Gioacchino e Zelmira Zoffoli. Figlio d'umile gente, il padre era operaio in una salina, completò gli studi alla Scuola normale [...] ibid. 1935; Storia e teatro (La figura di Carlo de Castilla. Il Savonarola e la confessione di Lorenzo). Due saggi polemici U. D'Andrea, I. Montanelli, M. Stefanile, A. Giovannini, C. Calvo, P. Capello, F. Mujesan, M. Missiroli, R. Gervaso, V. Lisiani ...
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DORICO, Valerio
Lorenzo Baldacchini
Nacque a Ghedi nel Bresciano intorno al 1500.
Fu uno dei numerosi tipografi dell'area lombardo-veneta attivi a Roma e in altre località (tra cui Venezia) nel sec. [...] Ludovico Arrighi, detto il Vicentino. Solo il D., Antonio Blado e Francesco Giulio (Minizio) Calvo ripresero l'esercizio Della Casa, Alfonso Ferri, Diego Mantino, Pietro Bembo, Carlo Gualteruzzi, Eurialo d'Ascoli, Luca Gaurico, Dionigi Atanagi. Ma ...
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ministrabile
agg. Nel linguaggio giornalistico, detto di esponente politico che potrebbe essere scelto come ministro. ♦ Non si trattava, allora, di respingere sospetti personali, che nessuno allora aveva insinuato, ma di stabilire se un uomo...
piazza
s. f. [lat. platĕa «via larga, piazza» (dal gr. πλατεῖα, propriam. femm. di πλατύς «largo»); cfr. platea, che risale a una variante lat. platēa con e lunga]. – 1. a. Area libera, più o meno spaziosa, di forma quadrata, rettangolare,...