(fr. académie; sp. academia; ted. Akademie; ingl. academy).
Accademia platonica.
'Ακαδημία (Acadēmĭa) o 'Ακαδήμεια (Acadēmīa) o, ancora, secondo una forma più antica, ‛Εκαδήμεια, fu il nome che dall'eroe [...] duchi di Modena Francesco IV e Francesco V, finché nel 1859 era quasi ricostituita dal dittatore per l'Emilia, Carlo Farini, e L'accademia cessò la sua carriera nel 1792 sotto la direzione del dott. Arnoldi.
Per la Royal Academy of Music (1882) e la ...
Leggi Tutto
L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] dotti debbono riprendere a impegnarvisi. A Milano, Ludovico Maria Sforza fa tradurre dal latino il racconto delle gesta di Francesco (basti pensare a Ruzante o più tardi a ➔ Carlo Goldoni) seppero maneggiare bene la lingua delle scene comiche ...
Leggi Tutto
L'Italia della Riforma, l'Italia senza Riforma
Silvana Seidel Menchi
Serena Luzzi
Premessa1
In che modo e in che misura gli italiani parteciparono al movimento che fuori d’Italia produsse la Riforma [...] religiosa sì, ma però dotta ed ingegnosa [...]. Sicché a di Stato, Notai di Cittadella, b. 2 (Francesco Spera), Notai di Asolo, b. 548 ( nell’Italia del Settecento. Per una rilettura di Carlo Antonio Pilati e dei suoi modelli, «Rivista storica ...
Leggi Tutto
Filosofia e società
Carlo Augusto Viano
I termini del problema
Se si considera la filosofia come una forma di sapere, simile alla matematica o alle scienze della natura, il rapporto con la società potrebbe [...] della facoltà di teologia. Francesco Petrarca espresse assai bene l di rinascita dell'Impero promosso da Carlo V, una crisi che ebbe parlava in nome della ragione, ma attraverso i dotti e accettando che fossero i professionisti al servizio del ...
Leggi Tutto
Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] nel medioevo), praticato unicamente dai dotti, o litterati.
La differenza della cultura voluta da Carlo Magno restaurasse la corretta rist. in Sabatini 1996, pp. 99-131).
Sabatini, Francesco (1968), Dalla “scripta latina rustica” alle “scriptae” ...
Leggi Tutto
Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] dal 1309 al 1377, dove ➔ Francesco Petrarca trascorse gran parte della sua Marston, Ben Jonson (Praz 1962: 377). Dopo che Carlo I, re dal 1625, aveva sposato una francese, minatori, artigiani e artisti, dotti e anche avventurieri italiani andarono ...
Leggi Tutto
Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] altra parte, Francesco Novello, membro dell’aristocrazia terriera, si serviva nella sua cancelleria di dotti umanisti, (Roma 1984), Roma, Bulzoni, pp. XIII-XXXVII.
Dionisotti, Carlo (1968), Gli umanisti e il volgare fra Quattro e Cinquecento, ...
Leggi Tutto
La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] teorizzata da Paolo Aresi e da Francesco Panigarola, e praticata con teatrale stile di Galilei indusse molti dotti stranieri a imparare il toscano da un protagonista del dibattito: il fiorentino Carlo Dati (1619-1676), accademico della Crusca ...
Leggi Tutto
Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] lingua «comune» regolata dai dotti, cioè dagli scrittori, non fissata e parlato, al quale guarda ➔ Carlo Goldoni nella ricerca di un italiano ed. Modena, Bartolomeo Soliani, 1706).
Soave, Francesco (2001), Gramatica ragionata della lingua italiana, ...
Leggi Tutto
La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] di quella in latino e al clero o ai dotti. Perfino nel tradurre omelie latine in volgare bisognava a sé stessa, di esibizione letteraria. Carlo Borromeo, nel 1573, emana istruzioni perché nel 1609, padre Francesco Panigarola, celeberrimo maestro ...
Leggi Tutto