Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Cesare Baronio
Vincenzo Lavenia
«Formidabile […] autore di un’opera che è presente in tutte o quasi tutte le […] biblioteche» (Cantimori 1975, p. 272), campione di una ricostruzione del passato priva [...] incarico di Gregorio XIII il ‘laico’ Carlo Sigonio iniziò a stilare, ma abbandonò Agostino e Bossuet ed era superiore a Francesco Guicciardini e a Niccolò Machiavelli.
La videro «che alcuni frammenti fra le mani de’ dotti» (Storia, t. 4, 1833, p. 428 ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] pressoché esclusivo di una comunità di dotti e di letterati. I rapporti però rimase inedita), o come mostra Carlo Lenzoni nella Difesa della lingua fiorentina ( edulcorate del pensiero ascoliano (come quella di Francesco D’Ovidio). La tesi di Ascoli, ...
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GONZAGA, Ludovico
Gino Benzoni
Quarto dei cinque figli maschi del duca di Mantova Federico II e di Margherita Paleologo, vede la luce il 18 sett. 1539: lo precedono Francesco, Federico (che muore in [...] nel 1565, d'"intrada" che, "con la provision" regia e la "dotte" della consorte oltrepassa i 25.000 ducati - è lo stesso G. ) il G. ebbe tre maschi - Federico (1573-74), Francesco (1576-80), Carlo, il futuro duca di Mantova - e due femmine, Caterina ...
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DOLCE, Lodovico
Giovanna Romei
Nacque a Venezia nel 1508 da un'antica famiglia che aveva accesso al Maggior Consiglio: ma, di essa, un ramo si estinse nel 1248 con Filippo e l'altro ne fu escluso dalla [...] cui vengono raffigurate dai "dotti", i corrispondenti segni dello e Pasini nello stesso anno, da Francesco l'Imperadore nel 1559, dagli eredi del sono alcuni scritti encomiastici, come la Vita di Carlo V, Giolito 1561, composta a concorrenza con ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giuseppina Brunetti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nell’ambito cinquecentesco della corte, che richiede una teorizzazione letteraria [...] alla tradizione concreta e realistica di Francesco da Barberino e di Leon Battista fare altro a questi simili, s’e’ vorranno esser tenuti dotti: ché gli uomini cominciano a fare ancor eglino come e dialogo liber di Carlo Sigonio, Tasso conclude ...
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CONTILE, Luca
Claudio Mutini
Nacque a Cetona (Siena) nel 1505 da famiglia forse non nobile, ma agiata e notevolmente stimata.
Lo stesso C. fornisce importanti ragguagli circa la sua famiglia nel Ragionamento [...] quel famoso "teatro" che aveva interessato Francesco I e sembrava ora affascinare Alfonso d' Stato di Milano al cospetto di Carlo V, che aveva ìndetto per il nelle rime che vuol farsi valere quanto il dotto che legifera, sotto il profilo del commento, ...
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CASTELLESI, Adriano (Adriano da Corneto)
Gigliola Fragnito
Nacque a Corneto (od. Tarquinia) intorno al 1461 se, come pare, nel sett. 1503, al conclave che elesse Pio III aveva 42 anni (Sanuto, V, col. [...] Pontificis, e dalle discussioni con i dotti bolognesi nacquero il De vera philosophia, il 28 maggio 1511 nella chiesa di S. Francesco a Rimini apparve anche il nome del C nell'ottobre del 1515, fu dedicata a Carlo V e seguita dal De modis latine ...
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DORIA, Paolo Mattia
Pierluigi Rovito
Nato a Genova il 24 febbr. 1667 da Giacomo e da Maria Cecilia Spinola, apparteneva al ramo dei Doria Lamba, che nell'ultimo secolo e mezzo aveva dato alla Repubblica [...] riuniti intorno al viceré per celebrare la guarigione di Carlo di Spagna. Ma il D. non limitò il Alla praestantia dei "virtuosi" e dotti magistrati s'era sostituita quella -410), scritta per suggerimento di Francesco Ventura, uno degli ultimi e più ...
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COLOCCI, Angelo
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Nacque a Iesi (prov. di Ancona) da Niccolò, che apparteneva ad antica famiglia cittadina, e da una sorella di Floriano Santoni. Fortunata era il nome che il Lancellotti attribuiva [...] danni nel sacco della cittadina da parte di Francesco Maria Della Rovere nel 1517, era stato le riunioni romane di dotti, durante le quali venivano Id., Dal Calmeta al C., in Tralatino e volgare per Carlo Dionisotti, Padova 1974, pp. 267-315; M. T. ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] altra parte, Francesco Novello, membro dell’aristocrazia terriera, si serviva nella sua cancelleria di dotti umanisti, (Roma 1984), Roma, Bulzoni, pp. XIII-XXXVII.
Dionisotti, Carlo (1968), Gli umanisti e il volgare fra Quattro e Cinquecento, ...
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