Critico letterario italiano (Torino 1908 - Londra 1998). Italianista tra i più autorevoli, filologo, si è dedicato in prevalenza al Quattrocento e al Cinquecento.
Vita
Professore nelle scuole secondarie dal 1932, dal 1937 al 1941 è stato segretario del Giornale storico della letteratura italiana (del quale compilò gli Indici dei primi 110 voll., e suppl.); insegnò in Inghilterra (dal 1947 lettore ...
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BEMBO, Pietro
CarloDionisotti
Nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da Bernardo e da Elena Marcello. La personalità del padre, uno degli uomini di maggior rilievo nella storia veneziana di quell'età, [...] del 1529, per il convegno a Bologna di Clemente VII e Carlo V e per le feste dell'incoronazione imperiale, anche il B . Santoro, P. B., Napoli 1937, su cui cfr. la recensione di C. Dionisotti in Giorn. stor. d. letter. ital., CX (1937), pp. 324-29. ...
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Trissino, Giovan Giorgio
CarloDionisotti
, Letterato (Vicenza 1478 - Roma 1550). A lui si deve il recupero del De vulg. Eloquentia, ignorato o negletto per due secoli. Umanista provetto, il T. non [...] ritenne che il testo di D. potesse vincere l'impazienza di lettori ormai assuefatti a un latino tutt'altro: già si stentava in Italia a leggere il latino del Petrarca; quello di D. doveva considerarsi ...
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DOLCE, Lodovico
Giovanna Romei
Nacque a Venezia nel 1508 da un'antica famiglia che aveva accesso al Maggior Consiglio: ma, di essa, un ramo si estinse nel 1248 con Filippo e l'altro ne fu escluso dalla [...] D. vi sono alcuni scritti encomiastici, come la Vita di Carlo V, Giolito 1561, composta a concorrenza con quella di A Cecchi-M. Sapegno, IV, Milano 1966, p. 592; C. Dionisotti, La guerrad'Oriente nella lett. veneziana del Cinquecento, in Geografia e ...
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LANDINO (Landini), Cristoforo
Simona Foà
Nacque a Firenze l'8 febbr. 1425 (1424 secondo lo stile fiorentino: tale data è spesso indicata come quella della nascita del L.) da Bartolomeo, originario di [...] ambientato nel 1453 -, è il maestro del L. Carlo Marsuppini.
Nel 1481, approntato in tempi piuttosto brevi mettendo poète humaniste (1469-1480), Genève 1966, ad ind.; C. Dionisotti, Geografia e storia della letteratura italiana, Torino 1967, ad ind.; ...
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Bruni, Leonardo
CarloDionisotti
, Letterato e uomo politico (Arezzo 1370 - Firenze 1444). Con lui ha inizio e subito raggiunge un alto livello d'intelligenza critica, non superato per tutto il Quattrocento, [...] ] 129-133); C.A. Madrignani, Di alcune biografie umanistiche di D. e Petrarca, in " Belfagor " XVIII (1963) 32-42; C. Dionisotti, D. nel Quattrocento, in Atti del Congresso internazionale di studi danteschi, Firenze 1965, 344-354; E. Garin, D. nel ...
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Salutati, Coluccio
CarloDionisotti
Letterato (Stignano 1331 - Firenze 1406). Nominato cancelliere di Firenze nel 1375, fu per trent'anni, dopo la morte del Petrarca e del Boccaccio, il più autorevole [...] umanista italiano, unico erede di quei grandi. Pertanto il suo atteggiamento nei confronti di D. ebbe importanza decisiva nel trapasso dall'età in cui D. ancora era considerato ultimo e supremo maestro, ...
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Castelvetro, Lodovico
CarloDionisotti
, Il letterato modenese (n. nel 1505 circa, m. a Chiavenna nel 1571) è autore d'inedite chiose all'Inferno nei margini di un incunabolo della Commedia (Venezia [...] dei canti I-XXIX, sempre dell'Inferno, edita da G. Franciosi (Modena 1886), di su un manoscritto del collegio S. Carlo di Modena, ora nella Bibl. Estense. Le chiose, recentemente illustrate (R.C. Melzi), sembrano anteriori a ogni altra opera del ...
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Varchi, Benedetto
CarloDionisotti
Letterato fiorentino (1503-1565), fra i più autorevoli dell'età sua. Nella storia degli studi danteschi l'influsso che egli ebbe su altri, intorno a sé e dopo, importa [...] più che non i suoi contributi. Questi sono rappresentati da lezioni, solo in parte pubblicate durante la sua vita, su Pg XVII e XXV, Pd I II e XXII; da occasionali commenti e giudizi in altre sue opere, ...
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Poliziano, Angelo
CarloDionisotti
Umanista e poeta (Montepulciano 1454 - Firenze 1494). Minimo e marginale l'influsso di D. nell'opera sua, come anche risulta dal paragone con uomini che gli furono [...] vicini, Landino, Ficino, Pulci, Lorenzo de' Medici, i quali tutti subirono tanto più fortemente quell'influsso. Partecipe della tradizione fiorentina, il P. non si adeguò mai a essa e mirò, come già l'Alberti, ...
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