. Regola mistica e confraternita religiosa musulmana che prende il nome dal suo fondatore, il celebre santo musulmano ‛Abd al-Qādir al-Gīlānī (v., I, p. 50), morto a Baghdād nel 561 eg. (1166 d. C.). Ispirata a dottrine di alta morale esponente fra i suoi scopi anche la beneficenza, essa ha seguaci tra le classi elevate in tutto il mondo musulmano sunnita, esclusa la Turchia, dopo la proibizione delle ...
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1. È vocabolo persiano che significa "acqua" o "fiume" ed entra nella composizione di molti nomi geografici in tutti i paesi di lingue iraniche e nella parte NO. dell'India; talora esso forma la prima parte del composto, talora la seconda. P. es. Āb-i Shīrīn "acqua dolce", Āb-i Shūr "acqua amara", Āb-i Serd "acqua calda", Murgh-āb "il fiume dell'uccello", Panǵ-āb "(il paese dei) cinque fiumi" (Punjab ...
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MASHHAD
CarloAlfonsoNallino
. In pronunzia persiana e turca meshhed; vocabolo arabo che significa luogo ove ci si raduna, luogo al quale si accorre, e quindi moschea nella quale sia seppellito un [...] santo; inoltre significa luogo in cui un personaggio venerato sia caduto martire (shahīd) per la causa di Dio e il suo mausoleo. Perciò i musulmani sciiti usano il vocabolo per designare le moschee sepolcrali ...
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Nome arabo, d'origine aramaica, d'una misura agraria di superficie, che, con valori oscillanti secondo i tempi e i luoghi, fu ed è in uso nei paesi orientali di lingua araba: Egitto, Palestina e Siria, Mesopotamia. In Egitto la sua misura venne stabilita (decreto khediviale 13 gennaio 1889, legge n. 9 del 26 settembre 1914) in 4200,83 mq., corrispondenti a 3331/3 qaṣabah quadrate; si suddivide in 24 ...
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. Vocabolo turco osmanli significante "festa" (ll nel nuovo alfabeto latino-turco del 1928 bayram) e da circa due secoli comune anche nei libri occidentali per designare due delle principali feste del calendario musulmano: il "grande bairām" (in turco qurbān-bairāmī "festa dei sacrifizî rituali", in arabo al-‛īd al-kabīr "la grande festa" o ‛īd al-aḍḥà "la festa dei sacrifizî rituali") ricorrente nel ...
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In arabo "il bicorne", epiteto sotto cui nel Corano e poi, con assai maggiore ampiezza, nella tradizione musulmana è designato Alessandro Magno nella sua veste leggendaria (v. alessandro: II, p. 338). In alcuni scrittori arabi l'epiteto è dato anche a un semi-leggendario re dell'Arabia meridionale preislamica, al quale vengono attribuite grandi conquiste anche fuori della penisola araba e il cui nome ...
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Vocabolo spagnuolo che ora significa persona incaricata di custodire prigionieri o addirittura il direttore d'un carcere; ma che nel Medioevo significava il governatore (per lo più scelto fra i nobili) di una fortezza o d'un castello; in questo secondo senso ricorre di frequente nella novellistica spagnuola. È l'arabo al-qā'id, che significa "condottiero", cioè capo militare grande o piccolo, e che ...
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ADITH Espressione araba signihcante "i partigiani dei ḥadīth" (v.), ossia delle tradizioni canoniche concernenti cose dette o fattc da Maometto. Le più notevoli applicazioni di questa espressione sono: 1. Designazione di coloro che nei primi secoli dell'ègira si tenevano strettamente ligi ai ḥadīth, soprattutto nel campo del rituale e del diritto, in opposizione agli ahl ar-ra'y "partigiani dell'opinione ...
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. In origine aggettivo persiano, che, applicato a nomi di regione o di città, significava "coltivato, abitato, fiorente"; poi, preso come sostantivo nel senso di "residenza di ..." "luogo fondato da ...", è entrato a formare, come secondo componente, un gran numero di nomi di città e villaggi non solo nei paesi di lingue iraniche, ma anche in quelle parti dell'India che furono soggette a dominazione ...
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. Titolo di alcune antologie di poesia araba preislamica e dei primi due secoli dell'islamismo, delle quali la più antica e più famosa fu composta dal poeta Abū Tammām (su cui vedi arabi: Letteratura; III, p. 854), morto fra l'842 e l'845 d. C.
Essa fu edita con commenti arabi e tradotta in latino da G.W. Freytag (Hamasae carmina, Bonn 1828-1847, voll. 2); fu resa in versi tedeschi da Federico Rückert ...
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