Matematico, astronomo, geografo e cronografo musulmano, che visse a Baghdād favorito dal califfo al-Ma'mūn (813-833 d. C.), e morì dopo l'846-847. Dalle storpiature medievali latine del suo nome nacque, [...] der Mathematik, 3ª ed., I, Lipsia 1907, p. 700 segg.; J. Ruska, Zur ältesten Geschichte der Algebra und der Rechenkunst, Heidelberg 1917; C. A. Nallino, al-Ḫuwârizmî ed il suo rifacimento della geografia di Tolomeo, Roma 1894 (Mem. Accad. Lincei). ...
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. Vocabolo che, con lievi varianti nel vocalismo, significa "servo, schiavo" nella maggioranza delle lingue semitiche; preso nel senso religioso di "devoto" ad una divinità, entra nella composizione di molti nomi propri di persona (formati appunto con ‛abd seguito dal nome di un Dio) presso i Fenici, i Cartaginesi, i Nabatei, i Siri (pagani e cristiani) e gli Arabi (prima e dopo l'islamismo); invece ...
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. Vocabolo arabo che significa oriundo da o nato o domiciliato ad ar-Rayy. È l'epiteto di un grandissimo numero di dotti musulmani, che scrissero quasi sempre in arabo; emergono fra essi:
1. Fakhr ad-Dīn [...] grossi volumi, nei quali sono riunite tutte le cognizioni mediche dei Greci, dei Siri e dei musulmani sino al suo tempo; Carlo I di Angiò lo fece tradurre in latino dall'ebreo Ferragut (al-Faraǵ ibn Sālim) di Girgenti. Questa traduzione, finita nel ...
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Grande romanzo arabo di cavalleria, reso noto in Europa da parziali traduzioni francesi ed inglesi, ma soprattutto dal Lamartine (Antar, Parigi 1864, e già dal 1835 nel suo Voyage en Orient), in Italia da P. Perolari Malmignati (Su e giù per la Siria, Milano 1878, ove il cap. IX è Storia dell'eroe Antar). L'eroe è ‛Antar ibn Shaddād, ossia il famoso poeta arabo preislamico Antarah (v. sotto) ch'era ...
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. Espressione araba per vocaboli, persiana per costruzione grammaticale, significante "i seguaci della verità". È il nome con il quale designano sé stessi i seguaci di una setta di Sciiti estremi, ormai fuori dell'islamismo nel cui seno erano nati, che i musulmani chiamano ‛Alī-Ilāhī o ‛Alī-Allāhī "divinizzanti ‛Alī". Sono suddivisi in parecchie sotto-sette, e ciò aumenta la difficoltà di conoscere ...
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Il vocabolo Beg (\arabo\), divenuto bey (\arabo\) nel moderno turco osmānli, significa signore, principe (p. es. d'una tribù), capo, nei varî idiomi turchi. Nell'uso ufficiale dell'Impero ottomano aveva parecchie accezioni; fra l'altro designava i sovrani (sia musulmani sia cristiani) di stati vassalli della Turchia, e in questo senso originario appunto è rimasto ancor oggi quale titolo del sovrano ...
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Vocabolo arabo che significa "occhio" e "sorgente". Nel primo senso entra come componente di alcuni nomi onorifici (laqab) di persona usati in Persia: ‛Ain ud-Dawlah "l'occhio della dinastia" (o "dello stato"), ‛Ain ul-Mulk "l'occhio della monarchia". Nell'altro significato di sorgente entra come primo membro nelle composizioni di molti nomi di località in tutti i paesi di lingua araba; il secondo ...
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Notevole scrittore arabo cristiano di setta nestoriana. Visse a Baghdād (onde l'epiteto d'al-Baghdādī, che talora gli vien dato) e a Seleucia di Mesopotamia (sulla riva occidentale del Tigri, di rimpetto a Ctesifonte), ch'era la sede del Katholikos o patriarca nestoriano; infatti ebbe per parecchi anni la carica di segretario del patriarca Elia I (che resse il patriarcato dal 1029 al 1049). Morì nell'ottobre ...
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Arabista svizzero, cultore insigne dell'epigrafia araba musulmana, nato il 16 marzo 1863 a Ginevra da famiglia d'origine fiamminga ugonotta, morto il 7 marzo 1921 a Vaumarcus nel cantone di Neuchâtel. Iniziò la sua produzione scientifica con la dissertazione La propriété territoriale et l'mpôt foncier sous les premiers califes, Ginevra 1886; fece poi molti viaggi nell'Oriente arabo e nel 1892 espose ...
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La notissima novella del giovane cinese A. (‛Alā' ad-dīn), venuto in possesso di una meravigliosa lampada incantata, strofinando la quale riusciva a veder soddisfatto da genî (ginn) a essa addetti ogni suo desiderio, sino a sposare Badr al-budūr, figlia del sultano della Cina, e a salire sul trono alla morte del suocero, è stata fatta conoscere per la prima volta in Occidente dalla traduzione delle ...
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